Da Viale Trastevere non vogliono inserire nuove regole ma aggiornare con note tecniche i protocolli vigenti, potenziare i tavoli di coordinamento prefettizi, non appena il Comitato tecnico scientifico formalizzerà le sue proposte su nuove varianti ed eventuali necessità di programmare nuove azioni. Per Anief, non ci sono le condizioni per garantire la sicurezza di alunni e personale il prossimo 26 aprile anche nelle zone arancioni e rosse. Ma si rischia anche un nuovo anno scolastico con gli stessi problemi senza la revisione dei parametri per formare le classi e la revisione degli organici su cui ci si era impegnati con la sottoscrizione degli accordi
Si è appena concluso il secondo incontro per la definizione dei nuovi protocolli di sicurezza per gli Esami di Stato e per la ripresa del nuovo anno scolastico. L’incontro è stato espressamente richiesto dall’ANIEF per gli effetti che le varianti del virus SARS COV-2 stanno avendo sull’organizzazione della vita scolastica e che hanno reso meno efficaci gli effetti dei precedenti protocolli. Il dott. Miozzo presidente del Comitato tecnico scientifico ha ribadito l’importanza della sperimentazione della regione Lazio per gli esami di Stato, che molto probabilmente saranno influenzati per i numeri bassi degli attori in presenza rispetto all’emergenza epidemiologica. Il dott. Greco ha illustrato le macro aree di spesa rispetto ai 306 milioni assegnati alle scuole, al netto dei nuovi 330 milioni di euro che riceveranno gli istituti con l’ultimo DL 41/2021. Di questi, 128 milioni sono stati spesi per acquisto dispositivo per igiene, consumo e protezione per emergenza, 81 milioni per strumenti necessari per la didattica a distanza, favorire inclusione, 54 milioni per l’adattamento di spazi interni ed esterni, sanificazione, manutenzione palestre, laboratori, 21 milioni per servizi professionali, assistenza didattica digitale integrata. Altri 460 milioni sono stati spese per lavori di edilizia leggera.
La delegazione ANIEF, composta da Gianmauro Nonnis e Daniela Di Piazza, pur apprezzando la convocazione e la ripresa dei lavori sui temi ha messo però in luce alcuni aspetti, in particolare sulla riapertura degli istituti il 26 corrente mese, su cui l’ANIEF è completamente in disaccordo, mentre, visti i tempi di intervento, è possibile rinnovare il protocollo per gli esami di stato. Nonostante le criticità legate agli effetti del vaccino, infatti, molti docenti sono in attesa della seconda dose proprio nel periodo degli esami di stato. Visti gli effetti collaterali che nei casi più leggeri si limitano a spossatezza e febbre, Anief propone di rinviare la seconda dose al giorno successivo il fine lavori comunicato dal presidente di commissione; la comunicazione agli hub vaccinali, così, avverrebbe d’ufficio direttamente dalla scuola una volta noto il calendario della commissione senza ulteriori impegni a carico dei commissari interessati.
Sulla ripresa in sicurezza del nuovo anno invece, Anief, ribadisce pesanti criticità perché manca un piano di revisione degli attuali organici, classi, plessi, manca ancora la conferma in pianta stabile dell’organico Covid, manca una revisione del piano vaccinale che copra tutto il personale a partire da quello dell’infanzia, manca un preciso piano di appiattimento del digital divide, manca un piano vaccinale per gli studenti minorenni che nel complesso costituiscono una fetta di popolazione di oltre 7 milioni di italiani, ovvero 7 milioni di famiglie in cui almeno un membro non è vaccinato e per ora non vaccinabile.
“Fino a quando non saranno rimosse tutte queste carenze, non si potrà pensare di riaprire le scuole in presenza mentre è diffuso il virus. Nonostante mesi di DAD al 50%, dal Governo non è arrivato ancora un piano per sdoppiare le attuali classi pollaio né è stato riconosciuto al personale una specifica indennità”, conclude Marcello Pacifico, presidente Anief.
A conclusione dell’incontro e dell’intervento di Miozzo, e dei capi dipartimento Greco e Versari, il capo di gabinetto Fiorentino ha ribadito l’intervento del ministro presso i colleghi di Governo per far ripartire la vaccinazione di tutto il personale scolastico, coordinare i trasporti, in attesa delle decisioni dello stesso Comitato tecnico scientifico.
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