Nel settore della scuola, il più grande della pubblica amministrazione, la semplificazione dei concorsi passa per la riapertura dei termini di presentazione delle domande delle procedure ordinarie, per l’assunzione di tutti i candidati idonei, anche delle selezioni straordinarie, oltre che per l’immissione in ruolo da Gps, cioè dalle Graduatorie provinciali per le supplenze, in tutti quei casi le graduatorie già proviste risultassero esaurite: a sostenerlo è l’Anief, attraverso il suo presidente nazionale Marcello Pacifico. In una intervista ad Italia Stampa, il sindacalista commenta i nuovi concorsi nella PA presentati nei giorni scorsi dalla Funzione Pubblica, sostenendo che “nel nuovo nel decreto 44 contenimento Covid si parla tanto di semplificazione dei concorsi della pubblica amministrazione ma poi bisogna vedere come si tradurrà questa riforma: “come Anief riteniamo che è una cosa buona, ma ora bisogna vedere quello che rappresenta a livello pratico”, ha spiegato Pacifico.
Come si andrà a realizzare la riforma del reclutamento voluta dalla Funzione pubblica? “Per quanto riguarda la scuola – spiega il leader dell’Anief - c’è un concorso ordinario che è stato bandito, ci sono centinaia di migliaia di domande presentate, ma se si cambiano le regole bisogna riaprire i termini. Inoltre, servirebbe un test semplificato da realizzare attraverso una prova scritta e un orale come prova simulata. Per quel che riguarda invece gli idonei che hanno svolto con esito positivo tutte le precedenti procedure concorsuali, come gli insegnanti di religione cattolica o coloro che hanno superato i concorsi ordinari e riservati tra il 2016 ed oggi, deve essere garantita la loro immissione in ruolo. Così come a coloro che risulteranno idonei all’ultimo concorso straordinario, le cui graduatorie sono state pubblicate o si è in procinto di farlo”.
Il sindacalista autonomo ricorda che “per avere tutti gli insegnanti in cattedra a settembre sarà importantissimo dare la possibilità di assumere direttamente dalle graduatorie Gps, cioè dalle Graduatorie provinciali per le supplenze. Sono graduatorie per titoli già pronte e laddove le GaE sono esaurite, senza più candidati o non pronte le graduatorie del concorso straordinario”, vanno utilizzare “per evitare di trovarci con 70 mila cattedre nuove vacanti autorizzate per il ruolo e anche il ‘balletto’ delle supplenze”.
Marcello Pacifico, quindi, sostiene che vi sono tutti i motivi per “ricorrere alla cosa più semplice: il reclutamento attraverso queste graduatorie, ovviamente facendo fare un corso di abilitazione per chi ne è sprovvisto con la valutazione finale e il tirocinio eventualmente svolto nell’anno di prova. Quindi, l’importante è avere tutti gli insegnanti a settembre: docenti che meritano, sia chi è risultato idoneo ai concorsi sia chi insegna da anni nelle nostre scuole”.
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