Nella serata di ieri è stato sottoscritto a Palazzo Chigi il Patto per l’Istruzione tra le Confederazioni sindacali e l’amministrazione scolastica rappresentata dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Il documento parte dalla premessa che le istituzioni scolastiche costituiscono il volano per la crescita culturale ed economica del Paese e delineano la cornice degli interventi per meglio programmare l'offerta formativa: bisognerà intervenire sugli organici del personale, rendere regolari le procedure di reclutamento, innalzare il livello di istruzione, potenziare la formazione dei docenti, agire sulle politiche salariali e valorizzare tutto il personale. “Siamo riusciti a far tornare la scuola al centro e ora è bene che il progetto prenda corpo con delle modifiche già al decreto legge che introduce il reclutamento semplificato”, ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, presente all’atto della firma in rappresentanza della Cisal. Tra le novità importati c’è anche l’impegno sulla riduzione del numero di alunni per classe, anche a seguito della riduzione di 100mila alunni
Il Patto per l’Istruzione ha assunto una dimensione più vicina ai bisogni degli alunni e del personale scolastico. A spiegarlo è stato il leader dell’Anief, Marcello Pacifico, nel corso di una video-intervista ad Orizzonte Scuola. “Rispetto al testo iniziale siamo infatti riusciti a inserire degli impegni sul precariato, sulle risorse del contratto e sulla mobilità”, ha detto il sindacalista.
“La priorità rimane comunque quella di impegnarsi sul tema certamente più importante: quello del precariato. Va affrontato subito. Arrivando a modificare alcune parti del decreto Sostegni-bis, in corso di approvazione. Dunque bisogna reclutare tutti i precari della scuola italiana, quelli delle graduatorie delle supplenze, in prima e seconda fascia, ma anche i docenti di religione cattolica e quelli in graduatorie di istituto”, ha aggiunto il sindacalista.
Per quanto riguarda il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, Pacifico ha detto che “gli Ata hanno subìto tanto in questi anni forse più tagli degli altri, basti pensare alla Legge 133/08, ma anche alle stesse assunzioni degli ex Lsu delle cooperative. Dobbiamo fare in modo che il personale Ata sia il punto di partenza. Dobbiamo per questi motivi rivedere i livelli e profili professionali. Cancellare la precarietà. E trovare una soluzione per i facenti funzione Dsga”.
Anche per quanto riguarda le classi pollaio, c’è un impegno del Governo, ha assicurato il leader del giovane sindacato rappresentativo Anief: si tratta di un “tema presente all’interno del dimensionamento scolastico, con l’esecutivo che ha detto di volere rivedere il rapporto alunni-insegnanti anche a fronte della riduzione del numero di iscrizioni che potrebbe essere di 100mila unità. Solo riducendo gli alunni per classi si può migliorare la scuola e in sicurezza”, ha concluso Pacifico.
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