Oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha rilasciato un’intervista ai microfoni dell’agenzia Italia Stampa tornando a parlare di scuola e precariato. Il leader del giovane sindacato ha dichiarato che “nel Decreto Legge Sostegni bis si inizia a parlare di fase transitoria per i precari. Il fatto che si attinga dalle graduatorie provinciali per le supplenze per nominare personale di ruolo è una cosa molto importante, ma il problema è che nella soluzione trovata dal Governo si guarda solo a una piccola fetta di precari”
Tra le novità del Decreto Sostegni bis ci sono le assunzioni a tempo indeterminato degli insegnanti che hanno svolto almeno tre annualità di servizio nell’ultimo decennio. Individuato il docente, da prima fascia Gps, partirà il percorso annuale di formazione, seguito da una prova disciplinare, che si intenderà superata dai candidati che raggiungeranno la soglia di idoneità e valutata da una commissione esterna. In caso di positiva valutazione del percorso annuale di prova e formazione, il docente verrà assunto a tempo indeterminato e confermato in ruolo nella medesima istituzione scolastica in cui ha prestato servizio annuale.
Stamani Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha rilasciato un’intervista ai microfoni dell’agenzia Italia Stampa tornando a parlare di scuola e precariato. Il leader del giovane sindacato ha dichiarato che “nel Decreto Legge Sostegni bis si inizia a parlare di fase transitoria per i precari. Il fatto che si attinga dalle graduatorie provinciali per le supplenze per nominare personale di ruolo è una cosa molto importante, ma il problema è che nella soluzione trovata dal Governo si guarda solo a una piccola fetta di precari da andare poi di fatto a stabilizzare, cioè coloro che sono inseriti nella prima fascia. Ci si dimentica di tutti quelli che sono inseriti nella seconda fascia che non hanno né abilitazione né specializzazione sul sostegno però insegnano da anni su questi posti, su materie curriculari o posto di sostegno”.
“Inoltre – continua Pacifico – c’è anche il paradosso che chi è in prima fascia deve aver prestato tre anni di servizio nella scuola statale, dimenticando tra l’altro di chi ha insegnato nella scuola paritaria. Dunque questo provvedimento, così come è stato strutturato, pur con le buone intenzioni non solo non risolve le problematiche del precariato, ma continua a perpetrare ingiustizie tra intere categorie di precari che lavorano nelle nostre scuole. Ecco perché noi riteniamo che appena si sarà insediato il Tavolo politico che segue il Patto per la Scuola sottoscritto ieri si debba tutti insieme, Governo e parti sindacali, trovare una soluzione condivisa che si trasformi in un emendamento al testo. Qualcuno dice che i tempi non ci sono, ma non è vero, perché nel testo si dice che potranno essere assunti o il 1° settembre o durante l’anno scolastico: la cosa importante è assumerli. Poi per Anief è anche fondamentale eliminare quest’ulteriore prova che devono fare dopo l’anno di prova. Già di per sé l’anno di prova, di valutazione collegiale, è fondamentale per dare idoneità all’insegnamento, quindi rifare un ultimo esame è inutile. Non ci si vuole rendere conto che ci sono dei professionisti che lavorano da anni nelle nostre scuole e valutano i nostri figli: queste persone non possono essere discriminate per la durata del contratto di lavoro, ma devono essere inseriti nei ruoli dello stato. Questa è la nostra idea per quanto riguarda il meccanismo di assunzione dalle supplenze”.
Ascolta l’intervista del prof Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato rappresentativo Anief, per Italia Stampa.
PER APPROFONDIMENTI:
Emergenza precariato, in 250 mila il prossimo anno scolastico