La proposta di Anief presentata oggi in Parlamento, se condivisa e approvata, premetterà di assumere dalla prima fascia delle graduatorie per le supplenze senza il vincolo di almeno 3 anni di servizio nella sola scuola statale e dalla seconda fascia per il personale non abilitato/specializzato a condizione che superi anche un Pas o Tfa su posti di sostegno loro riservati.
Per Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, “è la soluzione migliore che si può attuare, senza stravolgere il testo, per rispondere all’Europa sul rispetto delle norme comunitarie, del principio meritocratico previsto dalla costituzione ed evitare il triste record di 100mila cattedre non assegnate ai ruoli il prossimo anno scolastico”.
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L’attuale formulazione dei commi 4 e 5 dell’art 59 del decreto legge all’esame della V Commissione Bilancio della Camera dei deputati, infatti, poterà alla sola immissione di 10mila precari presenti nella prima fascia delle Gps escludendo chi, abilitato o specializzato, non ha maturato almeno 3 anni di servizio nelle scuole statali e tutto il personale docente inserito in seconda fascia che di fatto è chiamato ogni anno nelle nostre scuole come supplente, a fronte dei 130mila posti che saranno autorizzati per le prossime immissioni in ruolo.
E qui interviene appunto il presidente Anief, Marcello Pacifico, che spiega “come negli ultimi 40 anni le assunzioni del personale scolastico siano avvenute attraverso il doppio canale di reclutamento riservato, da una parte ai vincitori dei concorsi ordinari e dall’altra ai docenti abilitati e specializzati su sostegno inseriti nelle graduatorie permanenti. È proprio dal blocco di queste ultime graduatorie trasformate a esaurimento e dal blocco dei corsi abilitanti prima gestiti dai provveditorati e poi dall’Università che deriva l’aumento esponenziale del numero dei posti vacanti durante le immissioni in ruolo negli ultimi 6 anni”.
“Ripristinare il doppio canale di reclutamento, a fronte di diversi concorsi ordinari riservati o straordinari dimostratisi fallimentari nel tempo, rimane, pertanto, la soluzione più logica e urgente da perseguire per affrontare e cominciare a risolvere il problema del precariato, fermo restando la necessità da parte dello Stato di equiparare i diritti del personale precario a quelli del personale di ruolo e adeguare l’organico fatto a quello di diritto”, ha chiosato il leader del giovane sindacato Anief.
PER APPROFONDIMENTI:
Emergenza precariato, in 250 mila il prossimo anno scolastico