Sarebbero circa centomila gli incarichi di docenza già attribuiti con scadenza contratto al 31 agosto o 30 giugno 2022: mancano quindi almeno altrettanti contratti annuali da conseguire, operazione molto difficile da centrare nei pochi giorni che mancano all’inizio delle lezioni nella maggior parte delle regioni. Ancora di più perché la procedura è stata affidata a un sistema informatico, il cosiddetto algoritmo, che in alcuni casi ha presentato degli errori.
Il sindacato Anief insiste: “I rallentamenti delle operazioni erano inevitabili - dice il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – perché bisognava ripristinare il doppio canale di reclutamento con le GPS da prima e seconda fascia, senza imporre limiti e alzare paletti gratuiti. C’è poi da risolvere l’annoso problema del sostegno, con almeno 50 mila posti che verranno affidati a personale precario non specializzato in deroga oltre alle altrettante già date in supplenza a dispetto delle sole 15 mila immissioni in ruolo realizzate perché nelle Università si continuano ad organizzare dei corsi TFA senza considerare le vacanze effettive territoriali”.
Procede con diversi problemi l’iter di assegnazione delle cattedre senza docente titolare. “Da un lato – scrive oggi Orizzonte Scuola - bisogna distinguere, necessariamente, gli errori nella compilazione della domanda e le circostanze alle quali non si era riflettuto, dei quali gli aspiranti stanno prendendo effettuare un controllo puntuale della propria posizione e al contempo garantire la trasparenza delle operazioni consapevolezza solo in questi giorni (ad es. la precedenza dei docenti con riserva legge 68/99, la precedenza nella scelta della sede per legge 104, l’aver rinunciato alle cattedre orario esterno per flag non inserito, la scelta di richiedere lo spezzone per singola scuola e non come ultima opzione dopo la ricerca di incarichi ad orario intero) da quelli che sono stati veri e propri errori di sistema e che in più di una provincia hanno portato alla ripubblicazione degli elenchi o alla sua sospensione in attesa di verifica”.
Sempre la stampa specializzata si dice consapevole che il “caos” c’è in tutte le province e che gli uffici sono al lavoro per le dovute verifiche. Se l’Ufficio Scolastico di Torino ha compiuto a campione non ravvisando errori nella attribuzione delle nomine – anche se questo naturalmente non vuol dire che ogni aspirante non debba avere la possibilità di capire i motivi dell’eventuale assenza di nomina, e di segnalare quelli che secondo lui sono gli errori che hanno inficiato le nomine – non c’è ancora nessuna risposta invece per Roma: i sindacalisti hanno richiesto un incontro presso l’ufficio scolastico per chiarire la situazione. A Bari i risultati delle verifiche saranno comunicati entro oggi 8 settembre A Napoli i bollettini corretti sono stati pubblicati ieri 7 settembre. A Reggio Calabria si attende risposta sui bollettini annullati il 4 settembre.
Anief conferma che diversi Uffici scolastici per loro stessa ammissione hanno bloccato o rallentato le nomine annuali, fino al 31 agosto o al 30 giugno 2022, per il rifacimento ancora non completato delle Gps. In alcune province le convocazioni hanno ripreso solo in queste ore. E per la copertura dei posti del personale Ata, amministrativi, tecnici e ausiliari, siamo ancora più in alto mare.
“Rimane poi ben stretto – dice il presidente Anief - il nodo dei tanti posti autorizzati dal Mef per immettere in ruolo ed invece andati persi, circa la metà dei 113mila. L’ennesima occasione andata persa, per colpa di chi continua a considerare solo gli anni di servizio svolti nella sola scuola statale, pensando che con i concorsi straordinari si possa risolvere tutto. L’Unione europea, adesso, dopo anche il reclamo presentato da Anief e l’accoglimento Comitato europeo dei diritti sociali, ci chiede 70 mila immissioni in ruolo con il PNRR: speriamo che sia la volta buona”, conclude Pacifico.
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