Anche i genitori dovranno avere il pass per entrare negli istituti frequentati dai figli: lo prevede l’ultimo decreto approvato dal Consiglio dei ministri sulla “estensione dell’obbligatorietà del Green Pass”. Questo significa che il certificato verde dovrà essere esibito, per entrare a scuola, da un familiare dell’alunno sia per i colloqui scuola-famiglia sia per portare un quaderno o un libro dimenticato o anche per una giustificazione.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “si sta realizzando un’operazione a senso unico contro una piccola parte di chi frequenta le scuole. Gli stessi dipendenti rappresentano numericamente un decimo della popolazione scolastica, ma da parte di chi guida il Paese e la Scuola si continua a sostenere che con la loro vaccinazione le lezioni si svolgeranno in sicurezza. Noi ci permettiamo di dissentire. E di proseguire la nostra battaglia di civiltà, rivolgendoci al tribunale, perché siamo convinti che impedire l’accesso a un pubblico ufficio poiché sprovvisto della certificazione verde rappresenta un atto illegittimo e discriminante. Siamo arrivati al punto che a un genitore che deve permanere in una scuola pochi minuti viene impedito di entrare, rischiando anche di essere multato di 1.000 euro, mentre il figlio, magari maggiorenne, può stare tranquillamente anche per sei-sette o più ore consecutive in classe fianco a fianco ai compagni di classi, senza quel certificato, nemmeno più a un metro di distanziamento. Per noi la strada del ricorso, anche stavolta, è inevitabile”.
Mamma e papà sprovvisti della certificazione verde non potranno quindi avere accesso all’istituto dei figli, scrive oggi Orizzonte Scuola. Nel provvedimento – che avrà durata almeno fino al 31 dicembre prossimo, termine di cessazione dello stato di emergenza - sono compresi le strutture in cui si svolgono i corsi serali, i centri per l’istruzione degli adulti, i servizi educativi per l’infanzia, i sistemi regionali di istruzione e Formazione Tecnica Superiore e degli Istituti Tecnico Superiori e il sistema della formazione superiore.
Il giovane sindacato Anief dissente fortemente: per la prima volta in Italia si sta nei fatti impedendo l'accesso a un ufficio pubblico da parte dei cittadini sprovvisti della certificazione verde. Prima si è attuata questa norma nei confronti dei dipendenti scolastici e universitari, oltre che degli studenti degli atenei, ora anche a chiunque varchi la soglia di una scuola. Cosa dobbiamo aspettarci prima della fine dell’emergenza? La verità è che si continuano a imporre, senza confronto con le parti sociali e i rappresentanti dei lavoratori, delle norme illegittime, inutili e discriminatorie. E nel frattempo si lasciano gli alunni in classi senza ricambi d’aria meccanici, ricorrendo alla mera apertura delle finestre, si confermano le classi pollaio e tutte quelle dove non vi sono i requisiti minimi di sicurezza, si dimezzano gli organici Covid e non si aumenta quello di diritto, non c’è traccia di aule e sedi aggiuntive.
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