Il documento programmatico di bilancio e la manovra che stanno per essere presentati contengono un incremento specifico per il settore scolastico pubblico: seconda quanto trapela, servirà per assegnare premi e indennità al personale.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “È solo una prima risposta, perché servono altri tre miliardi per riallineare gli stipendi fiaccati nel corso degli ultimi anni dall’avanzare dell’inflazione. L’incremento servirà anche ad introdurre le indennità di incarico per i precari, di sede per chi lavora lontano dalla propria residenza e di rischio biologico per la riapertura in presenza al tempo del Covid19. Di questi temi stiamo parlando ogni giorno nelle assemblee sindacali che si svolgono in ogni parte del Paese. Consulta il calendario degli incontri e la piattaforma sindacale.
Il governo ha in mente di liberare i premi e le indennità, superando l’attuale “tetto” previsto per i fondi delle amministrazioni destinati al salario accessorio. L’obiettivo è quello di rilanciare la meritocrazia nella pubblica amministrazione, come anticipato dal ministro Renato Brunetta: le anticipazioni fissano a 104 euro mensili lordi l’aumento medio nel pubblico impiego.
Secondo Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, le intenzioni del Governo sembrano buone, però "mancano almeno 4 miliardi per poter recuperare il costo della vita negli ultimi 13 anni". In un’intervista all’agenzia Teleborsa, il sindacalista ha detto che "i prezzi al consumo sono saliti, ma gli stipendi sono rimasti fermi, nonostante il contratto firmato per il triennio 2016-2018 dopo quasi dieci anni di blocco contrattuale". E nel nuovo contratto, esorta Pacifico, dovranno essere previste diverse indennità oggi negate al personale scolastico.
Le quote aggiuntive dovranno servire per pagare il premio delle indennità e, dal momento che la metà d personale del pubblico impiego appartiene alla scuola, a questo comparto andrà 1 miliardo in più per pagare le indennità", ha detto Marcello Pacifico, leader dell’Anief, ricordando che fra queste devono esserci quelle somme specifiche che il sindacato, da sei mesi, ha inserito sulla sua piattaforma di contrattazione.
Si parte con le indennità di sede, "perché la scuola italiana ti costringe a lavorare lontano da casa" e quindi chi lavora lontano dalla propria residenza "dovrebbe essere ristorato". Come i tempi sono più che mai consoni per introdurre una indennità di incarico, la quale andrebbe ad aggiungersi alla parità di trattamento sancita dal contratto collettivo per "ristorare i precari dopo tre anni di contratti a termine". C’è anche da introdurre “l’indennità di rischio biologico, legata all’attuale pandemia e comprende anche un minimo giornaliero per svolgere didattica in presenza”. Infine, conclude Pacifico, “quella dovuta al rischio burnout che si lega anche al tema delle pensioni, giacché il governo dovrebbe affrontare il problema di individuare una finestra di anticipo dell'età pensionabile per il personale della scuola”.
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