Le segreterie delle scuole sono in affanno, soprattutto a Roma e nel Lazio in generale. Alla carenza di personale si è aggiunta la messa in malattia di un’alta percentuale di amministrativi, sia per i virus stagionali che per la quarantena imposta dal Covid19. “Per sopperire a tali lacune i collaboratori scolastici entrano negli uffici dei colleghi” e lo sostituiscono, scrive oggi Orizzonte Scuola. Nel computo degli assenti, vanno messi anche gli Ata non vaccinati, che dal 15 dicembre hanno 5 giorni di tempo per rispondere al dirigente e regolarizzare il loro stato vaccinale, pena la sospensione. Anief a questo gioco non ci sta: il giovane sindacato ha infatti deciso di presentare ricorso al Tar Lazio contro l’obbligatorietà della somministrazione del vaccino anti Covid (chi vuole aderire ha tempo fino al 31 dicembre in vista della Camera di Consiglio dell’11 gennaio) e ha nel contempo presentato una serie di emendamenti, alla Legge di Bilancio, come ad altri decreti in fase di esame parlamentare per la conversione in legge, finalizzati, tra le altre cose, a stare a scuola in sicurezza, cancellare le classi pollaio, sbloccare la mobilità e aumentare gli organici.
“Sul personale scolastico – commenta Marcello Pacifico, leader dell’Anief – abbiamo chiesto di spostare tutti i posti in organico di diritto, a iniziare dal sostegno, e di permettere la conferma di tutti gli Ata Covid: confidiamo nell’intervento dei senatori che stanno esaminando proprio in queste ore le modifiche da apporre in extremis alla manovra di fine 2021, perché accordino la proroga anche degli oltre 14mila amministrativi e collaboratori scolastici finora rimasti fuori e che in caso contrario tra meno di dieci giorni saranno licenziati. Sarebbe una disfatta, perché invece di assegnare alle scuole nuove risorse umane si andrebbe a toglierne una o due per istituto. A quegli stessi istituti che già oggi – conclude Pacifico - versano in condizioni di organico fortemente sottodimensionato, a seguito del dimensionamento che in pochi anni ha triplicato le sedi annesse a ogni istituto autonomo e cancellato 50mila unità di lavoro”.
Proprio per questo motivo, nei giorni scorsi Anief ha prodotto un appello pubblico ai senatori, che stanno votando gli emendamenti alla Legge di Bilancio, perché garantiscano il contratto prolungato fino a giugno per tutti i lavoratori assunti a settembre per l’emergenza Covid. Ad oggi, invece, per due terzi del personale Ata, almeno 14mila amministrativi e ausiliari, la prestazione lavorativa terminerà con il 2021. Il tutto in piena quarta ondata di Covid e con il numero più alto di contagi di tutto l’anno.
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