Raddoppiare lo stanziamento per il personale scolastico assunto a causa dell’emergenza pandemica e permettere in questo modo la conferma di tutti gli insegnanti e Ata Covid, altrimenti in migliaia verranno licenziati tra pochi giorni: lo chiede il sindacato Anief, attraverso uno degli 11 emendamenti presentati dal giovane sindacato per modificare la Legge di Bilancio 2022 approvata poco prima di Natale al Senato e in procinto di essere votata anche dai deputati di Montecitorio.
L’organizzazione sindacale guidata da Marcello Pacifico spiega che, in caso contrario, qualora l’emendamento non passasse, sarebbero garantiti i contratti solo per “20 mila posti di organico docenti e 7.800 posti di organico ata”: viceversa, con la modifica, che prevede una copertura di 400 milioni ulteriori, si garantirebbe la permanenza in servizio per tutto l’anno scolastico di “40 mila unità di personale docente e 15.600 di personale ata, comunque, inferiori agli 80 mila autorizzati l'anno precedente quando i numeri di contagio erano nettamente inferiori”, permettendo anche alle scuole “di valutare l'opzione in caso di numeri incontrollati di contagio di ritornate alla didattica al 50/70%”.
L’EMENDAMENTO PROPOSTO DA ANIEF
Aumento fondo per estensione numero contratti COVID-19 personale scolastico
Al comma 326, le parole “400 milioni” sono sostituite con “800 milioni”.
Motivazione: il nuovo finanziamento intende coprire ulteriori 20 mila posti di organico docenti e 7.800 posti di organico ata, peraltro già attivati l'anno precedente nel primo quadrimestre di quello in corso, facendo seguito alle numerose segnalazioni ricevute dai Dirigenti Scolastici risulta necessario prevedere di estendere a tutto il personale (sia docente che ATA) già in servizio fino al 30 dicembre la proroga dei contratti istituiti per le finalità connesse all’emergenza. Complessivamente si raggiungerebbero 40 mila unità di personale docente e 15.600 di personale ata, comunque, inferiori agli 80 mila autorizzati l'anno precedente quando i numeri di contagio erano nettamente inferiori e permetterebbero di valutare l'opzione in caso di numeri incontrollati di contagio di ritornate alla didattica al 50/70%.
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