Niente più certificato medico per il rientro in classe, riduzione della didattica a distanza da 10 a 7 giorni, uniformità delle norme che regolano le quarantene, con le stesse regole dalle scuole primarie alle superiori: sono alcune delle novità sulla scuola che potrebbero essere contenute nel Decreto Sostegni Ter, approvato giovedì scorso dal Consiglio dei Ministri e che potrebbe contenere modifiche dell’ultimo momento prima di arrivare in Gazzetta Ufficiale. Il sindacato Anief ritiene che i cambiamenti organizzativi per fronteggiare il Covid19 siano inevitabili, poiché è assodato che stiamo scivolando progressivamente da un contesto pandemico ad uno di tipo sempre più endemico: solo che il cambiamento non può limitarsi a obbligare la popolazione a vaccinarsi, senza costruire una valida struttura preventiva adeguata.
“Ieri sono venute a mancare quasi 500 persone – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e si continua a guardare al domani, come se il virus non sia più tra noi. La prevenzione e la sicurezza, invece, sono oggi come ieri fondamentali. Ad iniziare dai luoghi pubblici e affollati, come la scuola: noi non ci stancheremo mai di chiedere di collocare tutti in Dad fino a che non si riducano drasticamente i contagi, di cancellare la classi pollaio, dimezzare il numero di alunni collocati in ogni aula, tornare al numero di scuole autonome precedenti alla riforma Gelmini, cambiare il rapporto alunni-insegnanti e alunni-personale Ata, oltre che le regole sulle assunzioni per avere finalmente personale stabile nelle nostre scuole”.
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