Dopo i mancati trasferimenti della metà dei docenti che avevano presentato la loro candidatura, è ora tempo di assegnazioni provvisorie e utilizzazioni annuali, introdotte pochi giorni fa con apposita Nota ministeriale. Marcello Pacifico, presidente del sindacato della scuola Anief, ricorda che "purtroppo queste scadenze stanno avvenendo mentre il Parlamento sta analizzando proprio su richiesta dell'Anief alcuni emendamenti al decreto Sostegni-bis", attraverso i quali si chiede ai deputati di "eliminare tutti i vincoli esistenti per le attuali domande". Eppure, una decina di anni fa, nel contratto sulla mobilità del personale scolastico “si era inserita una clausola che permetteva di ricongiungersi con i propri figli fino a 12 anni e adesso non c'è niente", dice ancora il leader dell'Anief. Pacifico non ha dubbi e rimarca che "oggi assistiamo, al tempo del Covid e con maggiore irragionevolezza, a dei blocchi che sono anacronistici, inutili e ledono il diritto alla famiglia, che deve essere contemplato nella nostra costituzione con il diritto al lavoro. Per questo motivo siamo pronti a impugnare tutte le norme in Tribunale” attraverso appositi ricorsi: “metteremo a disposizione di tutti quanti ne avessero bisogno la possibilità di presentare domanda. Perché se il posto c'è, non è giusto che per quell'anno non venga dato in assegnazione provvisoria".
"Occorre ricordare – ha detto Pacifico durante un’intervista all’agenzia Teleborsa - che l'assegnazione provvisoria è un istituto che serve per un anno, per consentire al lavoratore di poter ricongiungersi con la propria famiglia, laddove ci sono esigenze” oggettive e “c'è anche disponibilità di posti. Ma oggi assistiamo ad un paradosso”: a settembre ci ritroveremo con “il massimo numero di posti vacanti e disponibili, che non saranno assegnati nei ruoli, e nello stesso tempo abbiamo delle limitazioni, perché tutti i docenti assunti in ruolo negli ultimi due anni - ora anche il terzo anno - non possono presentare domanda perché devono aspettare 5 anni prima di poterlo fare".
"L'unica richiesta di Anief a cui l'amministrazione non ha potuto dire di no – ricorda ancora il sindacalista - è stata quella di inserire, nell'ambito della categoria che ha possibilità di presentare domanda, chi ha bambini sino a tre anni": nel presentare questa richiesta, l'Anief aveva "ricordato che esiste una legge del 2011 che prevede l'istituto dell'assegnazione temporanea per tutti i dipendenti pubblici". Solo la Scuola sarebbe rimasta fuori, quindi il ministero dell’Istruzione non ha potuto fare diversamente.
"Un'altra richiesta accolta, perché c'era l'obbligo di farlo e perché il Consiglio di Stato aveva già accolto il ricorso dell'Anief - prosegue il sindacalista - è il riconoscimento della Legge 104 del 1992, anche se questa è stata certificata dopo la presentazione della domanda all'ultimo bando di concorso oppure dopo l'inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento. Di fronte poi alla possibilità per i Dsga di potersi spostare, in deroga ai vincoli, ci chiediamo per quale motivo i docenti e il personale amministrativo non possono. E per quale motivo”. Per il sindacato, purtroppo, in tutti questi casi al momento non c’è altro da fare che presentare ricorso.
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