La formazione del personale deve essere retribuita, senza aggiunta di ore e allargata ai precari che nella scuola sono diventati un lavoratore su quattro. A ricordarlo è stato Marcello Pacifico, presidente Anief, commentando l’esito dell’incontro tenuto ieri con il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sull’atto di indirizzo del nuovo CCNL. Intervistato da Orizzonte Scuola, il sindacalista autonomo ha detto di avere evidenziato al ministro “la necessità di non aggiungere ore di lavoro al personale per la formazione”, che “deve essere retribuita e garantita a tutto il personale, anche ai precari. Per questo la carta docente deve essere estesa ai supplenti e al personale amministrativo. Devono anche essere retribuiti i permessi per la formazione”.
Pacifico ha quindi approfondito quello che reputa “un aspetto fondamentale in questo rinnovo del contratto: lo stanziamento di risorse aggiuntive. Ho invitato il ministro a chiedere al Governo queste risorse perché preliminari per andare a vedere la parte economica: abbiamo la necessità di adeguare gli stipendi all’inflazione, di riconoscere l’anno 2013, riconoscere alcune specifiche indennità (di sede, rischio biologico, di incarico per i precari), garantire la parità giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo”.
Sulla parte economica il ministro ha fatto una premessa: sono stati messi 300 milioni per il personale docente e continuerà a chiedere al governo risorse aggiuntive. Nell’Atto di indirizzo sono presenti anche novità normative, come “la revisione dei profili professionali del personale ATA; la necessità di un testo unico che vada a ricomprendere i vari rinvii tra un contratto e l’altro; poi le sanzioni disciplinari; il lavoro agile e la didattica a distanza”.
Il presidente Anief si è quindi soffermato sul personale ATA: “ho ricordato che i livelli sono vecchi, del 1974, e necessitano di una rivisitazione in base alle funzioni svolte dal personale. Vanno attivati in organico quei profili professionali definiti nel contratto 30 anni fa. Bisogna garantire i passaggi verticali e con essi il transito dei facenti funzione nel ruolo del profilo di Dsga, trasformando i Dsga in dirigenti del pubblico impiego. Va poi riconosciuto il lavoro svolto dai vicari dei dirigenti scolastici con l’indennità di reggenza al 50%”.
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