Il sindacato Anief torna a contestare il contratto nazionale per i trasferimenti del triennio 2022/2024 firmato a fine gennaio solo da una sigla sindacale, con all’interno una serie di vincoli che limitano molto le possibilità di riuscita da parte dei candidati. All’emittente radiofonica Italia Stampa, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dice: “Ogni anno più di 200mila tra insegnanti e Ata presentano la domanda per potersi trasferire”, anche come assegnazione provvisoria, “ma purtroppo rispetto a queste domande solo meno della metà vengono accolte, a causa degli attuali vincoli che ci sono per i trasferimenti”. Quest’anno le cose andranno peggio, a causa delle nuove restrittive “aliquote relative ai trasferimenti che vanno a non contemplare tutti i posti disponibili” ma appena il 25 per cento. “Come Anief vogliamo che questi vincoli e queste aliquote cessino: è importante che, rispetto tra l'altro a tantissimi posti vacanti e disponibili, si possa permettere di contemplare il diritto alla vita con il diritto della famiglia”. Per farlo c’è solo un modo: prevedere aliquote al 100% dei posti per i trasferimenti.
Il giovane sindacato, quindi, torna a chiedere di cambiare, con emendamenti legislativi, le percentuali dei posti da considerare utili ai trasferimenti: se non cambieranno i parametri previsti, quelle che si realizzeranno, soprattutto fuori provincia, saranno davvero poche. Si rischia il record negativo. Allo stesso modo, deve essere cancellato il nuovo vincolo triennale che non fa spostare per almeno 36 mesi il docente trasferito a livello interprovinciale, anche qualora non abbia inserito il codice “puntuale” dell’istituto.
Anief quindi conferma la volontà di ricorrere al giudice, al fine di garantire il diritto alla famiglia di tutti. Le modifiche da apportare sono diverse: prevedere nelle aliquote il 100% dei posti nei trasferimenti, attivare corsi abilitanti per il personale docente di ruolo per passare da un ordine all'altro o da una disciplina all'altra e da e su sostegno, eliminare il blocco triennale per le assegnazioni provvisorie sul modello temporale delle assegnazioni temporanea già riconosciuto a tutti i dipendenti pubblici.
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