Non passano gli emendamenti al decreto Riaperture promossi dall’Anief sull’eliminazione dell'obbligo vaccinale, sull’assegno alimentare da dare ai lavoratori sospesi perché non vaccinati e sulla richiesta di fine restrizioni e punizioni che continuano ad attuarsi verso il personale docente rientrato a scuola lo scorso 1° aprile: in Commissione Affari Sociali della Camera è arrivato il parere negativo del Governo, assieme a quello del relatore e della maggioranza, che ha così respinto in questo modo tutte le richieste di modifica al Decreto Legge 24/2022 la cui conversione finale in legge è attesa entro meno di un mese. A sostegno delle richieste promosse dall’Anief si erano anche apertamente schiarati gli onorevoli Virginia Villani (M5S), Claudio Borghi (Lega), Maria Teresa Bellucci (Fdi) e Doriana Sarli (Misto-M-Pp-Rcse).
“Siamo fortemente dispiaciuti per l’esito delle nostre richieste, attraverso la cui attuazione avremmo finalmente potuto superare l’obbligo illegittimo della vaccinazione tra i docenti, pena la loro non accettazione nelle classi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - , è stata presa una decisione che a nostro avviso rimane incostituzionale e che, tra l’altro, allo Stato costa oltre 10 milioni di euro al mese, Noi, comunque, non ci arrendiamo: il no della XII Commissione ai nostri emendamenti non significa che la questione è chiusa. La parola passa adesso ancora una volta ai tribunali, già interpellati dall’ufficio legale Anief, per difendere oltre 500 docenti che hanno presentato ricorso con noi per potere rientrare in classe con i loro alunni, sempre in attesa della Corte costituzionale e della Corte di giustizia europea”, conclude Pacifico.
PER APPROFONDIMENTI:
Stipendi, Anief attiva il calcolatore rapido per verificare le differenze retributive spettanti
Supplenti, le ferie non godute vanno pagate: lo dice il Tribunale di Como
Pagare ai supplenti i giorni di ferie non utilizzati, il giudice ordinario di Parma non transige
Emergenza Covid19 finita, Anief chiede al Ministero di rinnovare il Cspi: pubblichi l’ordinanza