Il bonus da 200 euro previsto dal Decreto Aiuti per pensionati e lavoratori dipendenti esclude i più bisognosi dipendenti della scuola: i precari con supplenze brevi, i circa 50mila dipendenti-Covid e addirittura i docenti e gli Ata che hanno stipulato un contratto annuale fino al 30 giugno 2022 tra cui almeno 70mila di sostegno su posti in deroga. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “siamo all’assurdo, perché una manovra nata per aiutare le persone e i lavoratori più bisognosi esclude chi è in cima alla lista: non esiste una categoria, almeno nel comparto pubblico, che non abbia più bisogno di sussidi e aumenti di stipendi degli insegnanti, degli amministrativi della scuola e dei collaboratori scolastici. Sono dipendenti, ancora più se precari, che percepiscono somme molto al di sotto degli standard stipendiali dei colleghi europei e tra le più basse della pubblica amministrazione italiana. Escluderli da questo indennizzo, anche se poco più che simbolico, andrebbe a determinare un’ulteriore ingiustizia che come sindacato non faremo passare inosservata. Chiediamo quindi - conclude Pacifico - che in fase di conversione in legge decada il ‘cavillo’ del contratto in essere a luglio”.
La somma, da assegnare una tantum, verrà accreditata direttamente nello stipendio probabilmente di luglio a chi percepisce un reddito fino a 35.000 euro, “anche a tutti coloro che per il mese di giugno 2022 percepiranno l’indennità di disoccupazione o la Naspi”, oltre che “ai percettori del reddito di cittadinanza, ai lavoratori stagionali e ai colf (collaboratori domestici)”, specifica oggi la stampa specializzata. A ricevere l’aiuto economico - coperto dalla tassa sugli extra profitti delle aziende energetiche, che sale dal 10% al 25%, e che garantirà un gettito da 6,5 miliardi di euro - saranno oltre la metà degli italiani: 31,5 milioni di cittadini, equamente divisi tra lavoratori dipendenti, pensionati, più 4 milioni di altri cittadini.
Se il decreto Aiuti - varato dal governo il 3 maggio, “ritoccato il 5 maggio”, già con il via libera della Ragioneria dello Stato – dovesse rimanere intatto, la somma una tantum non verrebbe erogata ad oltre 200mila docenti e Ata precari: questo perché la “retribuzione” dei 200 euro è previsto nel mese di luglio (condizione prevista dal Decreto Aiuti) ma poiché in quel periodo tale personale non sarà più in servizio, non potranno ricevere direttamente l’indennità dall’istituto scolastico; i medesimi soggetti, peraltro, beneficiando della Naspi solamente dal mese di luglio 2022 in poi, non otterranno neanche il bonus dall’Inps (rileva la Naspi solo di giugno). È possibile, però, che in sede di conversione in legge del decreto, si possa ovviare a questa criticità: è quello che chiede e si augura il sindacato Anief.
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