Con il mese di giugno entrano nel vivo le prove di accesso al VII ciclo del TFA Sostegno con 25.874 posti da assegnare per specializzarsi in didattica speciale nelle classi con alunni disabili: nei giorni scorsi sono terminate le prove preselettive (anche se alcuni sono stati esentati, soprattutto nell’infanzia e primaria) in tutti i gradi scolastici e, come prevede il Decreto ministeriale 33 del 31 marzo scorso, a breve in questo mese si svolgeranno le prove scritte e quella conclusiva orale, con date che variano a seconda degli indirizzi della specializzazione. I corsi, salvo indicazioni di ogni singolo ateneo, torneranno a svolgersi in presenza all’interno dei locali predisposti delle Università organizzatrici: a stabilirlo, qualche settimana fa, sono stati direttamente i responsabili dei corsi specializzanti in accordo con il ministero dell’Istruzione.
Il problema rimane quello dell’esagerato numero di cattedre vacanti di sostegno presenti in tutte le Regioni, anche al Sud: solo in Calabria risultano oltre 7mila posti vacanti; anche in Puglia si conteggiano altri 6.501 posti senza titolare La verità è che servirebbero posti aggiuntivi in molte regioni. “Rimaniamo sconcertati per l’esiguità dei posti banditi rispetto alle effettive necessità – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ancora di più perché le norme in vigore prevedono di allestire corsi di specializzazione con una quantità di corsisti equivalente alle cattedre di cui hanno bisogno le nostre scuole”.
“Quando tutto questo lo abbiamo fatto presente nelle edizioni passate dei Tfa, sempre organizzati con pochi posti e pure maldistribuiti (clamoroso il caso del Piemonte ed in generale del Nord Italia), i giudici ci hanno dato ragione. Per questo motivo, rimaniamo convinti che chiunque sarà escluso dalle prove preselettive potrà presentare ricorso con il nostro sindacato e così inserirsi per frequentare il Tfa specializzante”, conclude il sindacalista Anief.
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