È di pochissimi giorni fa la pubblicazione da parte del ministero dell’Istruzione degli oltre 23.000 trasferimenti del personale Ata che avranno effetto pratico a partire dal prossimo 1° settembre 2020. I numeri sono i seguenti: 20.163 i trasferimenti in ambito provinciale; 2.701 i trasferimenti interprovinciali; 229 i passaggi di profilo in ambito provinciale; 65 i passaggi di profilo interprovinciali. Nel mese di agosto sono previste le immissioni in ruolo, per la quali il sindacato chiede di prevedere un contingente pari al numero totale di posti vacanti e disponibili: il numero complessivo nazionale ha subito anche un leggero decremento.
“Come sindacato Anief – dice il suo presidente nazionale Marcello Pacifico - stiamo ribadendo in tutte le sedi che anche per il personale Ata le assunzioni in ruolo devono avvenire sul 100% dei posti vacanti in organico di diritto. Non è proponibile che il Governo italiano continui a discriminare il personale amministrativo, tecnico e ausiliario assumendo a tempo indeterminato solo sul 50% dei posti vacanti. Le graduatorie ci sono e il personale ha il pieno diritto ad ottenere l’aspirata stabilizzazione: la Corte di Giustizia europea ha appena ribadito che i precari con almeno 36 mesi di supplenze svolte non sono figli di un dio minore, ma vanno trattati alla stregua dei colleghi di ruolo. E anche sui mancati scatti stipendiali sempre più tribunali nazionali stanno sostenendo che non vi sono differenze”.
“Il principio sull’equiparazione dei diritti vale per i docenti come per il personale Ata, che ha aderito in buon numero allo sciopero del 30 maggio a con una folta delegazione presente anche a Roma a manifestare contro il Decreto Legge n. 36 che li ha ignorati del tutto. Un punto importante da non sottovalutare – conclude Pacifico - è l’istituzione anche per il personale Ata di un organico dell’autonomia che tenga conto delle reali necessità delle istituzioni scolastiche”.
LA PROPOSTA ANIEF SUL PERSONALE ATA
Secondo Anief risulta necessario cambiare le norme contrattuali sulla temporizzazione che negano il riconoscimento per intero del servizio pregresso nel passaggio di ruolo e nella ricostruzione di carriera e realizzare quelle relative all'istituzione in ogni scuola del Coordinatore Amministrativo e del Coordinatore Tecnico "AC" cosi come del Collaboratore Scolastico "AS". Occorre poi riconoscere la figura e l'esperienza
professionale dei facenti funzione Dsga, eliminare i vincoli sulla mobilità di tutto il personale Ata e Dsga neo assunto e riconoscere lo stesso assegno della carta docente e l'assegno una tantum relativo alla formazione
professionale da svolgere comunque in orario di servizio e da retribuire.
A proposito del mansionario e dei livelli professionali, il sindacato chiede la revisione delle qualifiche funzionali ferme al 1976, e l'attribuzione del buono pasto. Occorre anche rivedere i criteri di assegnazione dell'organico ATA agli istituti, certamente non più orientato al solo rapporto numero degli alunni senza tener conto di aule e plessi o ancora del DSGA dove bisogna recuperare subito le 400 sedi normodomensionate. Inoltre, l'assistente tecnico deve essere attribuito a ogni istituto comprensivo come l'organico Covid deve essere confermato.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Ci appelliamo alla sensibilità della 1ª commissione del Senato (Affari Costituzionali) e della 7ª (Istruzione pubblica, beni culturali), a cui è stato assegnato l’esame del testo per avere una risposta alle nostra richieste, molte delle quali riguardano proprio il personale Ata al quale - conclude Pacifico – va assegnata anche la Carta del docente, che secondo la Corte di Giustizia europea va assegnata anche ai docenti non di ruolo”.
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