Firmare il rinnovo contrattuale del periodo 2019/2021 solo per gli aumenti e gli arretrati, ma anche aumentare le risorse per il Ccnl 2022/202 nel quale si potrà cambiare la parte normativa: sono le richieste che domani l’Anief farà all’Aran, in occasione dell’avvio delle trattative tra sindacati e parte pubblica a ridosso dell’emanazione dell’Atto d’indirizzo da parte del Ministro della PA Renato Brunetta di pochi giorni fa. Ad annunciare la posizione del giovane sindacato è il suo presidente nazionale Marcello Pacifico: nel corso di un’intervista ad Orizzonte Scuola, il sindacalista ha detto che occorre accelerare per la “firma di un contratto ponte con l’adeguamento della parte economica, fermo restando le modifiche sulla riforma del reclutamento” invece da attuare con il “contratto 2022-2024 dove intervenire su tutto il resto: dalle sanzioni disciplinari fino alla didattica a distanza passando per il lavoro agile”. Pacifico avverte: “se non ci sarà la firma sul rinnovo contrattuale, continuerà lo stato di agitazione che non finirà il 30 maggio” quando Anief parteciperà alla giornata di sciopero generale.
Il sindacalista ricorda che l’Anief si è già mobilitata “lo scorso 6 maggio e lo faremo ancora” se le nostre condizioni, incluse una piattaforma definita, non verranno prese in considerazione: “Noi chiederemo al governo di firmare un contratto ponte, visto che riguarda un periodo già scaduto (2019-21), per aggiornare solo la parte economica per dare, dunque, gli arretrati al personale scolastico. E riteniamo poche le risorse a disposizione per il rinnovo contrattuale, ma si tratta comunque di un inizio, servono questi soldi al personale nel momento in cui l’inflazione è schizzata e il caro vita è sempre più asfissiante”.
Il presidente Anief si scaglia anche contro il Decreto Legge n. 36 su reclutamento, formazione e valutazione degli insegnanti: sempre domani, l’Anief dirà la sua anche su questo, durante un’audizione in I e VII commissione del Senato. “La riforma del reclutamento ha bisogno di accorgimenti”, altrimenti, continua Pacifico, “sarà più difficile insegnare, aumenterà la precarietà e non sarà nemmeno utile la formazione aggiuntiva. Il governo, pertanto, senza modifiche, fallirà e non rispetterà gli obiettivi prefissati”.
Per cambiare il D.L. 36, il sindacato ha “già presentato degli emendamenti specifici. Il primo riguarda il sistema di reclutamento che per Anief deve essere snello, deve prevedere per i giovani e i precari dei percorsi certi, chiari. Si deve eliminare il concorso dopo il conseguimento dell’abilitazione, a seguito della frequenza positiva dell’anno di formazione e andando a eliminare la prova di valutazione finale dopo l’anno di prova. Non solo: occorre reclutare, con un contratto a tempo determinato dalle GPS i precari, sul 50% dei posti disponibili, trasformandolo in tempo indeterminato nel momento in cui il precario consegua un’abilitazione (all’Italia o all’estero) o attraverso l’inserimento in sovrannumero nei percorsi”.
“L’altra – prosegue Pacifico - riguarda la formazione che non si può non far passare dalla contrattazione. Speriamo che venga chiarito questo. Tutto quello che riguarda il salario accessorio deve essere tema di contrattazione tra governo e sindacati. Chiediamo che questa formazione avvenga all’interno dell’orario di servizio e non fuori. Sulla carta del docente, ad esempio, non siamo disponibili che venga tagliata. Per quanto riguarda, invece, i tagli al personale legati alla denatalità, siamo convinti che le risorse debbano essere riassegnate alle scuole come potenziamento piuttosto che utilizzarli come risparmi per finanziare la riforma del reclutamento”, conclude il presidente Anief.
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