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Domani sciopero di tutti i sindacati rappresentativi, lezioni a rischio

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Quello di domani, lunedì 30 maggio, sarà un inizio settimana difficile per la scuola e per le famiglie di molti degli otto milioni di alunni e studenti iscritti ad un corso d’istruzione: tutte le organizzazioni sindacali della scuola italiana hanno infatti deciso di fermarsi per l’intera giornata per ribadire con la massima protesta il loro no alla parte del Decreto Legge n. 36, collegato al Pnrr, che introduce modalità di reclutamento e formazione a vantaggio di pochi, e ad un contratto di categoria scaduto da 40 mesi senza segnali di svolta da parte del Governo e dell’amministrazione.

 

Lo sciopero si svolgerà per l’intera giornata e riguarderà tutti i lavoratori in servizio nelle 8.300 istituzioni scolastiche ed educative italiane, di ruolo e precari. Sono proprio questi ultimi, i supplenti, anche di vecchio corso, a non avere avuto alcuna considerazione all’interno della riforma approvata dal CdM ad aprile ed ora esaminata dalla 1ª commissione del Senato (Affari Costituzionali), congiuntamente alla 7ª (Istruzione pubblica, beni culturali), a cui è stato assegnato l’esame del testo, prima dell’approdo in Aula, e valutare se introdurre gli emendamenti migliorativi. Domani mattina, dalle ore 10.30, a Roma si svolgerà anche un sit-in in Piazza Santi Apostoli, sede individuata a seguito del permesso negato dalla questura capitolina a far manifestare davanti a Montecitorio.

 

“Se tutto il fronte sindacale si ritrova a scioperare e a manifestare contro l’operato del Governo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – da parte delle istituzioni e di chi gestisce le sorti della scuola almeno qualche dubbio dovrà sorgere. Pensare che la riforma di un settore chiave del Paese, quale è la scuola e chi vi lavora, debba piegarsi totalmente al volere dell’Europa, per via dei fondi vincolati del Pnrr, non può essere una giustificazione valida per approvare il DL 36, almeno nella parte che riguarda l’Istruzione. Abbiamo esposto nei giorni scorsi le nostre ragioni durante le audizioni per spiegare i motivi del dissenso riguardo questioni di metodo e di merito sulla formazione iniziale e continua, reclutamento e valorizzazione del personale docente”.

 

“Come non è possibile – continua Pacifico - pensare di imporre ore aggiuntive di formazione che invece andrebbero pagate a tutti; come ci opponiamo al mancato rispetto per la libertà d’insegnamento, all’esclusione totale dal progetto di riforma del personale Ata, al rifiuto a stabilizzare i tanti docenti precari che svolgono almeno 24 mesi la professione attraverso quel doppio canale di reclutamento che oltre dieci anni fa fu introdotto in almeno due occasioni con notevole efficacia”.

 

I MOTIVI DELLO SCIOPERO

Il Decreto-Legge 36 del 30 aprile scorso non risolve un ben nulla. Il sindacato ribadisce il suo no alla decisione di procedere all’accesso all’insegnamento instradato su un canale unico: quello concorsuale, che sia nella sua declinazione ordinaria come in quella straordinaria ha ampiamente dimostrato, negli ultimi dieci anni, di essere totalmente insufficiente al soddisfacimento del fabbisogno di docenti. Fabbisogno cui tuttavia si continua a far fronte attraverso il ricorso reiterato a contratti a tempo determinato, in violazione della normativa dell’Unione Europea in tema di precariato che già ha comportato per lo Stato italiano l’apertura di numerose procedure di infrazione e condanne innanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

 

Rimane totalmente inascoltata la richiesta dell’ANIEF di rilancio del doppio canale di reclutamento, attraverso l’affiancamento ai concorsi di un percorso di stabilizzazione tramite graduatorie per titoli e servizi, che garantisca comunque i necessari livelli di qualificazione professionale attraverso corsi abilitanti (a carico del Ministero) da svolgere nell’anno di formazione e prova. Il D.L. 36/2022, inoltre, complica e dilata modi e tempi dell’accesso ai ruoli del personale docente attraverso un complesso sistema in cui al superamento del concorso non fa più seguito, per coloro che vi accedono senza l’intero bagaglio di 60 CFU, l’immissione in ruolo diretta, bensì un ulteriore anno di servizio a tempo determinato (!) durante il quale acquisire i 30 CFU previsti, seguito da un anno di formazione e prova che prevede oltre alla valutazione conclusiva ma anche un test finale.

 

Per di più, il D.L. 36/2022 interviene anche sul tema della formazione in servizio del personale docente e della valutazione, prevedendo un meccanismo di incentivazione economica sul quale il ruolo della contrattazione viene relegato alla mera definizione del carico orario aggiuntivo e dei criteri di incentivazione. Inoltre, in prima applicazione e nelle more dell’adeguamento contrattuale, si prevede di assegnare ai comitati di valutazione presso le scuole la determinazione dei criteri di riconoscimento dell’incentivazione salariale, escludendo il coinvolgimento della RSU d’istituto e limitando a priori al 40% dei richiedenti la platea massima dei beneficiari.

 

Inoltre, la copertura finanziaria dell’erogazione della formazione viene garantita, a partire dal 2028, dal fondo per la Carta del docente introdotta dalla L. 107/2015. Come dire che le risorse per la formazione non aumentano ma vengono reperite, come purtroppo avviene da anni, attraverso una riallocazione di quelle già esistenti. Altro che investimenti sulla formazione! Il decreto prevede addirittura di finanziare i costi per gli incentivi alla formazione attraverso la riduzione complessiva dell’organico di diritto di 9.600 posti dall’anno scolastico 2026/27 al 2030/31, imboccando quindi la direzione diametralmente opposta a quella di aumento degli organici, propugnata da ANIEF per garantire la riduzione del numero di alunni per classi indispensabile per una didattica sicura ed efficace.

 

Come risulta inaccettabile il fatto che sempre dallo stesso fondo per la Carta del docente, che secondo la Corte di Giustizia europea va data anche ai docenti precari, si attinga, dal 2027, per la copertura delle spese di funzionamento dell’istituenda Scuola dl alta formazione dell’istruzione, ente sulla cui reale utilità ANIEF avanza forti dubbi. Durante lo sciopero, indetto in conformità e nel rispetto di quanto previsto dalla normativa sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali, la legge 146/90 e l'Accordo Nazionale del 2 dicembre 2020 verranno garantite le prestazioni indispensabili come previsto dall'art. 2 di quest'ultimo.

 

 

 

 

PER APPROFONDIMENTI:

    

Ai docenti supplenti va assegnato lo stesso stipendio dei colleghi di ruolo, a Crotone il giudice dà ragione al sindacato: interessati in 300mila

 

Stipendi, assegnare la Retribuzione professionale docenti anche ai precari, nuova sentenza a Forlì: il supplente ha diritto a circa mille euro l’anno di arretrati, pure gli Ata e il personale “Covid”

 

Supplenti con stipendio ridotto, anche a Modena il giudice del lavoro risarcisce per RPD e CIA negati

 

Supplenti, le ferie non godute vanno pagate: lo dice il Tribunale di Como

 

Pagare ai supplenti i giorni di ferie non utilizzati, il giudice ordinario di Parma non transige

 

Precari con stipendio “accorciato”, a Reggio Emilia il giudice restituisce il maltolto alla docente che recupera 164 euro al mese

 

Anche il personale Ata può chiedere il riconoscimento di tutto il servizio pre-ruolo, a Modena il giudice indennizza un’amministrativa con 2mila euro e la colloca su scaglione superiore

 

Docente assunta nel 2010 chiede la valutazione completa del servizio pre-ruolo: il Tribunale di Sassari gli dà ragione risarcendola con oltre 4.200 euro più interessi e facendola salire di livello

 

Collaboratrice scolastica con 10 anni di pre-ruolo, il giudice glieli fa valere tutti ai fini della carriera: ottiene il risarcimento e lo stipendio maggiorato perché collocata in un “gradone” più alto

 

Emergenza Covid19 finita, Anief chiede al Ministero di rinnovare il Cspi: pubblichi l’ordinanza

 

Obbligo vaccinale e reclutamento docenti, Pacifico (Anief): “Tuteliamo le risorse che abbiamo all’interno delle nostre scuole”

 

La lezione negata ai 4mila docenti non vaccinati costa allo Stato 10 milioni al mese, Pacifico (Anief): è danno erariale

 

Sui 4mila docenti fuori delle classi ora pure diversi parlamentari (pure del Governo) alzano la testa: la contrarietà negli interventi della XII Commissione della Camera. Anief: la protesta si allarga

 

Obbligo vaccinazione docenti, per Anief è incostituzionale: la Camera ha l’opportunità di sanare il problema

 

Cambiare il decreto Ucraina per salvare il prossimo anno scolastico, lo chiede Anief attraverso una serie di emendamenti

 

Decreto Ucraina, gli emendamenti Anief salva-Scuola giunti alla prova del nove in Senato

 

1° MAGGIO - Scuola, quando il lavoro è vergogna di Stato: 700mila precari a sperare ogni estate in una professione impossibile

 

La riforma “lacrime e sangue” su reclutamento e formazione taglia la carta del docente e 10mila cattedre. Anief non ci sta e sciopera: per realizzare aumenti una tantum selettivi si compromette l’ordinario

 

Meno alunni per classe, Bianchi annuncia più qualità e meno classi. Anief: non vanno cancellate le classi, ma dimezzati gli alunni che ci sono dentro

 

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Riforma reclutamento e formazione calata dal Governo, martedì inizia l’esame del testo al Senato e il 17 maggio le audizioni: se non cambia, si va verso lo sciopero generale prima della fine delle lezioni

 

FESTA DELLA MAMMA – Nella scuola un milione di donne, moltissime madri lontane dai figli: appello Anief per abbattere i vincoli sulla mobilità

 

Il Governo usa i soldi della denatalità per incentivare il 10% dei docenti più formati, secondo Anief è sbagliato: occorre sdoppiare le classi, aumentare le cattedre e tutelare il diritto alla famiglia

 

Emanato l’Atto d’indirizzo per il rinnovo del contratto, il 17 maggio parte la trattativa all’Aran: per Anief servono altre risorse e va incrementata la parte normativa che così non valorizza il personale

 

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ISTRUZIONE - Rinnovo Ccnl, per Anief la soluzione è un accordo “ponte”: altrimenti tempi lunghissimi

 

Decreto 36 Pnnr su riforma reclutamento e formazione docenti, presentati gli emendamenti: precari e giovani aspettano ora risposte dal Senato, lunedì sciopero generale

 

Sciopero lunedì, la questura di Roma cambia la piazza della protesta. Pacifico (Anief): non comprendiamo ma ci adeguiamo, l’importante è che il decreto 36 Pnrr sul reclutamento venga modificato

 

 

News dal mondo Anief
29 Maggio 2022
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