Sulle mascherine da portare solo a scuola si sta sfiorando l’assurdo: se il Tar del Lazio non poteva fare altro che far rispettare la legge che impone di indossarle sino al prossimo 31 agosto, quindi anche durante gli Esami di Stato, da parte del Governo continua a prevalere un’immotivata linea della prudenza valevole solo per chi entra negli istituti scolastici. A capitanare questa linea di pensiero è il ministro dell’Istruzione, secondo il quale indossare le mascherine durante gli Esami di Stato e durante l’estate per le varie attività scolastiche non rappresenta “un’imposizione ma” solo “un atto di rispetto reciproco”, ha detto Patrizio Bianchi. Fortunatamente, il Governo contiene anche “voci” diverse: secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa “sulla scorta della scelta fatta per regolamentare i flussi dei seggi durante il voto, con la stessa coerenza, io credo che si possa dire che i nostri ragazzi quando vanno a fare l’esame, possano non indossare la mascherina”. Anche l’altro sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ritiene “auspicabile che dopo il 15 giugno si vada verso lo stop all’obbligo della mascherina”.
Sulla questione mascherine, Anief chiede di far prevalere il buon senso. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato, “se l’andamento epidemiologico è ormai tale da non imporre più l’utilizzo della mascherina anche nei luoghi chiusi, non comprendiamo perché la scuola debba essere considerato un luogo assestante. Non vale nemmeno più l’ipotesi della maggiore cautela dovuta al fatto che nelle classi vi sono assembramenti prolungati, visto che si tratta di pochi giorni di scritti e l’orale con gli studenti ascoltati uno alla volta. Già a maggio facemmo osservare la stranezza di imporre ai giovani le mascherine nelle classi e poi di non portarle nelle discoteche. Quello che non si comprende davvero è perché si adotti la massima prudenza nel fare indossare le mascherine, anche ora che non si impongono più a nessuno, e poi si fa finta di nulla nel collocare 15-30 alunni in 35 metri quadrati, in barba al Covid e alle norme sulla sicurezza”, conclude il leader dell’Anief.
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