"Per noi la formazione dei docenti va fatta in orario di servizio e va garantita a tutto il personale": ad affermarlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale dell'Associazione nazionale insegnanti e formatori, commentando uno dei limiti maggiori della Legge 79/2022 che ha riformato reclutamento e formazione del corpo insegnante italiano. "Sulla formazione dobbiamo essere chiari – dice Pacifico all’agenzia Teleborsa - perché quando hai 900 mila insegnanti e 200 mila di essi sono supplenti al 30 giugno, se pensi di fare della formazione per incentivare e sviluppare quei mestieri dell'autonomia come li definisce il ministro, bisogna rendersi conto che queste funzioni vengono esercitate anche dal personale precario".
Secondo Pacifico "bisogna consentire anche ai precari la possibilità di essere formati. Come Anief abbiamo vinto una battaglia sulla Carta Docenti in Corte di Giustizia europea, siamo più che convinti che la nuova formazione incentivata debba essere estesa anche al personale precario", ha concluso il leader del sindacato autonomo rappresentativo.
Anief ricorda che in assenza di una nuova norma che superi il comma 123 della Buona Scuola, la Legge n. 107/15 che ha introdotto il bonus annuale per l’aggiornamento professionale da 500 euro l’anno, l’unica strada per chiedere fino a 3 mila euro di bonus arretrati rimane quella di presentare ricorso al tribunale a seguito dell’Ordinanza della Corte di Giustizia Europea di alcuni giorni fa, alla luce del mancato rispetto della clausola 4 dell’accordo quadro europeo sul lavoro a tempo determinato: una risposta favorevole all’azione legale degli avvocati dell’Anief, che in trenta giorni ha portato già 8 mila docenti a presentare ricorso con il giovane sindacato. I tempi per ottenere il parere dei giudici non si prevedono lunghi: entro luglio si porteranno infatti a termine già la metà dei “depositi”.
LA SENTENZA
La VI sezione della Corte di Giustizia Europea, con ordinanza del 18 maggio 2022, ha riconosciuto anche a tutti i docenti precari della scuola il diritto ad usufruire del beneficio economico di euro 500 annui, tramite la cosiddetta “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente. La remissione alla CGUE dell’Unione Europea era stata effettuata dalla Dott. Patrizia Baici del Tribunale di Vercelli, in una causa patrocinata per conto del sindacato Anief dagli avvocati Giovanni Rinaldi, Nicola Zampieri, Fabio Ganci e Walter Miceli, i quali avevano evidenziato il contrasto con il divieto di discriminazione tra i docenti a tempo determinato e i docenti di ruolo del mancato riconoscimento della somma di 500 annui annui, poiché destinata all’acquisto di beni e servizi formativi, finalizzati allo sviluppo delle competenze professionali del personale insegnante,
IL RICORSO
Per aderire al ricorso che permette di recuperare i 500 euro l’anno negati ai precari per la formazione e l’aggiornamento professionale occorre chiedere di essere soci Anief; aderire al ricorso; inviare la scheda rilevazione dati.
Di seguito, video tutorial e link utili:
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