Se il concorso ordinario della scuola secondaria per 32 mila posti risulta ancora in alto mare, con circa il 16% delle procedure andate in porto con numeri di non ammessi da capogiro, per i concorsi di infanzia e primaria con 12.863 posti da assegnare – come previsto dal Decreto n. 498 del 21 aprile 2020 - la definizione delle graduatorie è quasi completata. Anche in questo caso si conferma l’alto numero di respinti: da una rilevazione nazionale della rivista Tuttoscuola risulta che “per il concorso di scuola dell’infanzia, in particolare, manca soltanto una graduatoria per i posti comuni, mentre sono state tutte definite quelle per il sostegno. Complessivamente, per il sostegno erano stati messi a bando per l’infanzia 1.014 posti per i quali gli oltre 3mila candidati erano virtualmente in numero sufficiente per assicurarne la copertura”: peccato che “il numero dei candidati iscritti nelle graduatorie di merito dei vincitori alla fine è risultato inferiore al numero dei posti, cosicché complessivamente 462 posti di sostegno sono rimasti vacanti”. Ciò perché “in tutte le regioni la percentuale di candidati che hanno superato il concorso è stata quasi del 28%”. Per i posti comuni la percentuale degli ammessi” è stata addirittura del 21%: “non hanno concluso positivamente il concorso otto candidati ogni dieci”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, siamo qui a commentare ancora un altro flop, quello dell'ultima procedura concorsuale per la scuola dell’infanzia e primaria, mentre rimane la questione aperta da Anief sul licenziamento ingiusto delle maestre con diploma magistrale inserite con riserva nelle Gae. In attesa di capire come evolverà la nostra impugnazione, l’unica cosa certa è che bisogna assumere in ruolo da tutte le graduatorie Gps: quello del ritorno al doppio canale di reclutamento è un imperativo che non ci stancheremo mai di rivendicare. Ancora di più perché a breve, quando si tratterà di nominare i supplenti per coprire i 200 mila posti vacanti come insegnanti, il problema uscirà fuori in modo corposo: stiamo andando verso un altro anno record di insegnanti precari. E nel frattempo continuiamo a permetterci il lusso di licenziare dai ruoli le maestre con diploma magistrale. Se non è questa una vergogna di Stato…”, conclude Pacifico.
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