Sarà il professore universitario Giuseppe Valditara il ministro dell’Istruzione del Governo Meloni: la squadra dei 24 ministri, di cui sei donne, ha oggi giurato davanti al Presidente della Repubblica, sembra volere bruciare le tappe verso il cambiamento. Il nuovo Esecutivo ha già provveduto a mutare i nomi di alcuni ministeri: lo Sviluppo economico è diventato “Imprese e made in Italy”, le Politiche agricole in “Agricoltura e sovranità alimentare” e cambia anche il ministero dell’Istruzione al quale si aggiunge la parola “merito”.
“Prima di tutto porgo, a nome del sindacato Anief, dei suoi dirigenti, delle decine di migliaia di tesserati, Rsu, Rsa e Tas, i migliori auguri di buon lavoro alla nuova ministra dell’Università Annamaria Bernini e naturalmente al neo ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara”, dice Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato. “In questo giorno di insediamento del Governo, riteniamo che però sia anche il caso di chiedere a chi si appresta a dirigere l’Istruzione e la Ricerca in Italia di mettere in atto la stessa sollecitudine con cui è stato composto il nuovo Esecutivo e cambiando i nomi di alcuni ministero, tra cui l’Istruzione, nell’affrontare le urgenze che hanno messo in ginocchio le nostre scuole”.
“Nel primo decreto legge utile – continua Pacifico - dovrà essere confermato l’organico aggiuntivo del personale scolastico, inspiegabilmente cassato dopo due anni benché sia ancora ben presente il Covid nei nostri istituti; occorre accelerare per il rinnovo del contratto, confermando la volontà espressa dal ministro uscente di includere nella trattativa i 340 milioni del Mof, così da chiudere in fretta il Ccnl 2019/21 e assegnare al personale scolastico i 107 euro medi di aumento e oltre 3.000 di arretrati. C’è poi la necessità di integrare le graduatorie del concorso straordinario bis includendovi tutti i partecipanti, ancora di più dopo avere appreso ieri del disastro delle immissioni in ruolo di quest’anno. A livello universitario, sarà importante rivedere le modalità che portano alle specializzazioni sul sostegno, con corsi meglio distribuiti, senza più rifiutare le richieste formulate dai docenti, e senza più negare ore e posti nelle scuole. E anche stabilizzare i tanti ricercatori al palo da anni”.
“La verità – continua il presidente Anief – è che l’Istruzione merita più rispetto, attenzione, ascolto e finanziamenti di quanto è stato fatto sino ad oggi. Questo deve essere, in particolare, il senso dei nuovi ministeri dell’Università e dell’Istruzione e del merito. Per questi motivi, nell’inviare i migliori auguri a ministri Bernini e Valditara, abbiamo manifestato la disponibilità di attuare un incontro a breve da concentrare sui diversi dossier urgenti. In caso contrario diventerà impossibile risollevare l’Istruzione e la Ricerca italiana, mai così distanti come oggi dall’Unione europea e dalla Costituzione”.
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