Domattina, tra le ore 8.00 e le 14.00, si discutono in udienza pubblica, le ordinanze trasmesse dai Tribunali del Lavoro (Brescia, Padova, Catania), Civile (Genova), Amministrativi (Tar Lombardia, Consiglio di giustizia amministrativa Sicilia) sulle norme introdotte dal Governo Draghi sull’obbligo vaccinale per violazione di 11 articoli della Costituzione e di un articolo della CEDU (Legge 76/2021 e successive modificazioni). Ancora da calendarizzare, invece, è l'udienza in Corte di giustizia europea sulla causa C-725/21 sollevata dal Tribunale di Padova sulla compatibilità rispetto al Regolamento n. 507/2006 e n. 953 del 2021 e agli 3, 35, 41 della Carta di Nizza.
Per l’udienza di domani, 30 novembre, sono oltre 30 gli avvocati coinvolti tra le parti ricorrenti e resistenti, quali ASL, Ordine professionali dei Medici, Ministero dell'Istruzione e del Merito, Presidenza del Consiglio. L'obbligo è stato inserito dal Governo guidato da Mario Draghi per il personale medico e sanitario dal 1° aprile 2021 al 31 dicembre 2022, ma poi venuto meno due mesi prima, il 1° novembre scorso, per decisione del nuovo Governo Meloni. Per i dipendenti pubblici, invece, il divieto è stato imposto dal 15 dicembre 2021 fino al 31 marzo scorso, con l’obbligo per i docenti di rimanere fuori dalle classi fino al termine delle lezioni. E anche l'assegno alimentare, riconosciuto nei casi di sospensione per motivi disciplinari o cause penali di sospensione pendenti, pari a metà stipendio, è stato negato al personale sospeso.
Anief è stato l'unico tra i sindacati maggiormente rappresentativi del pubblico impiego ha costituirsi come amici curiae nelle ordinanze nn. 44, 76, 77 a favore delle tesi dei ricorrenti dopo aver promosso ricorsi al Tar Lazio per la metà del personale scolastico sospeso (4 mila tra insegnanti, educatori, amministrativi), contestando anche il demansionamento ovvero il divieto di rientro in classe da aprile a giugno scorso dei soli insegnanti. Nel pomeriggio, altre due ordinanze in Camera di Consiglio (70, Trib. di Catania e 86, Tar Lombardia), mentre il 23 novembre sono state pubblicate in Gazzetta ufficiale le ultime due (135, Trib. di Genova e 136 Trib. di Padova).
Le ordinanze in discussione il 30 novembre in Udienza pubblica sono: 38 (CGA Sicilia), n. 42 (Tar Lombardia), nn. 47, 71, 76, 77, 107, 108 (Trib. Brescia). Il numero delle ordinanze rimesse in Corte costituzionale: 38 (CGAS), 42 (Tar Lom.), 47 (Bs), 70 (Ct), 71 (Bs), 76 (Pd), 77 (Bs), 86 (Tar Lom.), 101 (Bs), 102 (Bs), 107 (Bs), 108 (Bs), 118 (CGAS), 135 (Ge), 136 (Pd). Non ancora pubblicata la ordinanza n. 28 del Trib. Militale di Na.
Gli articoli di legge impugnati: Art. 4, cc. 1, 2, 4, 5, 7, Art. 4bis c. 1, art. 4ter c.3, della legge 76/21 come modificato dall'art. 1, c.1 della legge 3/22, dall'art. 2, c. 1 della legge 18/2022, dalla legge 24/22. Gli 11 articoli della Costituzione violati: 1, 2, 3, 4, 21, 32, 33, 34, 35, 36, 97 e l'art. 52 della CEDU. Negli altri Paesi (Slovenia, Usa, Austria) in cui si è discusso anche in sede cautelare la legittimità dell'obbligo vaccinale, lo stesso è stato dichiarato incostituzionale. Domani, la parola al giudice delle leggi italiano prima della pronuncia del giudice euro-unitario.
LE ORDINANZE PUBBLICATE
Anief ricorda che il dispositivo della Corte Costituzionale ha dichiarato “rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, per contrasto con il dettato degli articoli 2 e 3 della Costituzione, dell'art. 4-ter, comma 3 del decreto-legge n. 44/2021 conv. dalla legge 28 maggio 2021, n. 76 nella parte in cui nel prevedere che «Per il periodo di sospensione, non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati» esclude in favore del personale di cui al comma 1, lettera c) dell'art. 4-ter citata disposizione, nel periodo di disposta sospensione, l'erogazione dell'assegno alimentare previsto dall'art. 82 del decreto del Presidente della Repubblica n. 3/1957 per contrasto con i principi di ragionevolezza e di proporzionalità, di cui all'art. 3 della Costituzione, anche in riferimento alla violazione dell'art. 2 della Costituzione”.
IL RICORSO
Anief rimane l’unico sindacato tra le sigle rappresentative dei lavoratori della scuola a denunciare le scelte politiche che non hanno tutelato la salute dei lavoratori e che ne hanno compresso diritti inalienabili: l’iter giudiziario è ancora da riparare nei tribunali grazie ai ricorsi patrocinati sempre da Anief.
PER APPROFONDIMENTI:
Parte la “giostra” delle 94.130 assunzioni, comunque vada sarà un insuccesso
Indennità per la continuità didattica, prevista una “mancia” di 50 euro per chi non si sposta