Con qualche giorno di anticipo rispetto agli altri anni, sta per prendere il via la “giostra” delle immissioni in ruolo di decine di migliaia di nuovi docenti: il ministero dell’Economia ha infatti autorizzato le 94mila immissioni in ruolo da attuare nella prossima estate, già annunciate nei giorni scorsi dal dicastero dell’Istruzione. “A questi si aggiunge l’autorizzazione all’assunzione di 317 dirigenti scolastici e al trattenimento in servizio di 44 dirigenti scolastici, per complessive 361 unità a valere sui posti vacanti e disponibili”, hanno aggiunto in queste ore da viale Trastevere. “Il numero di posti su cui possono essere disposte le assunzioni a tempo indeterminato – dicono sempre dal ministero dell’Istruzione - è assegnato per il 50% alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami attualmente vigenti e, per il restante 50%, alle graduatorie ad esaurimento. L’obiettivo del provvedimento è garantire le assunzioni in tempo utile per il corretto avvio dell’anno scolastico”
La procedura delle assunzioni – scrive la stampa specializzata - richiederà la presentazione da parte di ciascun candidato di più istanze tramite il sistema POLIS (Istanze On-Line). La procedura delle immissioni in ruolo 2022/23 è particolarmente complessa perché gli Uffici Scolastici hanno già avviato le procedure, anche in attesa della formalizzazione dei posti disponibili e delle istruzioni operative diramate con l’allegato A. Ma anche gli Uffici Scolastici che hanno già convocato possono attivare nuovi turni di nomina in presenza di posti disponibili e nuove graduatorie del concorso 2020. Il ministero ha dato questa tempistica: entro il 2 agosto completamento delle ordinarie operazioni di immissioni in ruolo; entro il 10 agosto la call veloce.
Il problema, ribatte Anief, è che se i tempi sono anticipati rispetto al passato, quest’anno non cambierà nulla a proposito della mancata assunzione su circa metà delle cattedre autorizzate dal Mef. “Il nostro Ufficio Studi – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ci ha fatto sapere che è alto il numero di posti che non verranno assegnati per le immissioni in ruolo. Si tratta in prevalenza di cattedre di scuola secondaria, medie e superiori, con prevalenza di discipline tecniche. Ci sono classi di concorso, come la matematica, alcune lingue straniere alle medie, o altri insegnamenti solo con determinate laure, soprattutto dell’area Stem, con o senza crediti aggiuntivi, che continuano a mancare clamorosamente all’appello”.
“Da anni, ormai, in occasione delle nomine non si presenta nessuno, perché – continua Pacifico - sia dalle graduatorie di merito che dalle Gae non vi sono più candidati. A dire il vero vi sarebbero: sono i tanti supplenti, anche abilitati all’insegnamento, che da anni, in certi casi anche da più di un decennio, prendono regolare supplenza annuale, fanno lezione, coordinano le classi, fanno in certi casi anche parte dello staff del dirigente scolastico, fanno da segretari agli scrutini, e poi vengono messi alla porta. Spesso pure con due mesi di anticipo, così lo Stato gli nega pure due mensilità estive. Poi, a settembre vengono riconvocati, ma invece di farlo nella stanza delle assunzioni a tempo indeterminato, vengono chiamati per le supplenze annuali. Perché il doppio canale di reclutamento continua a essere negato. E la giostra continua, sempre allo stesso modo, ogni anno. Proprio mentre l’Unione europea chiede di stabilizzarli. La stessa Ue alla quale – conclude il sindacalista - ora Anief si rivolge, denunciando il tutto al Comitato europeo per i diritti sociali e al Comitato dei Ministri del Consiglio europeo".
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