L’Agenzia delle Entrate starebbe producendo una pioggia di raccomandate per notificare oltre un milione di multe da 100 euro al personale scolastico e gli ultra50enni non vaccinati: secondo Il Sole 24 Ore, il Ministero della Salute avrebbe inviato alla stessa Agenzia delle Entrate gli elenchi con le persone che hanno detto no al vaccino e al richiamo, con le cartelle esattoriali che andrebbero inviate entro il prossimo 30 novembre a tutti coloro che non erano in regola con gli obblighi vaccinali entro il 15 giugno. Tuttavia, spiega oggi la stampa specializzata, il Governo che si sta andando a comporre potrebbe “stoppare tutto: le forze di maggioranza dovrebbero presentare un emendamento al Decreto Aiuti ter” e “dunque, le cartelle potrebbero perfino non essere recapitate agli italiani inadempienti”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “sull’obbligo vaccinale il nuovo Esecutivo non deve assolutamente commettere l’errore dei passati governi che hanno discriminato tantissimi cittadini e dipendenti andando a violare diversi articoli della Costituzione a partire dall’1 e 2. Basta dire, a tal proposito, che a chiedere spiegazioni, grazie anche all'ufficio legale Anief, è stata la stessa Corte Costituzionale, che oltre a dare parere favorevole alle sentenze n. 101 e 202 del Tribunale di Brescia, ha indotto alcuni ordini professionali a revocare le sospensioni precedentemente ordinate. Il nuovo Governo dovrà, piuttosto che permettere l’invio di multe illegittime ai non vaccinati, cancellare in fretta l'attuale obbligo per il personale sanitario vigente per alcuni fino a dicembre. Sempre tenendo conto che a fine novembre sulla questione e si pronuncerà la Consulta”.
Anief ricorda che è stato l’unico tra i sindacati rappresentativi dei lavoratori a denunciare le scelte politiche che non hanno tutelato la salute del personale scolastico e ne hanno compresso diritti inalienabili: l’iter giudiziario è ancora da riparare nei tribunali grazie ai ricorsi patrocinati sempre da Anief.
PERCHÉ LA SANZIONE DA 100 EURO?
La “multa” da 100 euro, introdotta dal governo Draghi, si applica agli ultracinquantenni che dall’8 gennaio scorso fino al 15 giugno non si erano vaccinati, ma anche a medici e operatori sanitari, lavoratori impiegati in strutture residenziali, socioassistenziali e sociosanitarie, o ancora al personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, della polizia locale, degli istituti penitenziari, delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli istituti tecnici superiori che, sempre alla data del 15 giugno 2022, non avevano iniziato il ciclo vaccinale primario, che non avevano ancora effettuato la seconda dose di completamento del ciclo vaccinale primario, nel rispetto delle indicazioni e dei termini previsti dal ministero della Salute o che non avevano effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale (dose booster) entro i termini di validità del green pass.
LE ORDINANZE
Il dispositivo della Corte Costituzionale ha dichiarato “rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, per contrasto con il dettato degli articoli 2 e 3 della Costituzione, dell'art. 4-ter, comma 3 del decreto-legge n. 44/2021 conv. dalla legge 28 maggio 2021, n. 76 nella parte in cui nel prevedere che «Per il periodo di sospensione, non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati» esclude in favore del personale di cui al comma 1, lettera c) dell'art. 4-ter citata disposizione, nel periodo di disposta sospensione, l'erogazione dell'assegno alimentare previsto dall'art. 82 del decreto del Presidente della Repubblica n. 3/1957 per contrasto con i principi di ragionevolezza e di proporzionalità,
di cui all'art. 3 della Costituzione, anche in riferimento alla violazione dell'art. 2 della Costituzione”.
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