“Secondo noi la norma prevista dal decreto Aiuti bis che introduce il docente senior è palesemente incostituzionale. E anche i contenuti lasciano molto a desiderare, con l'introduzione di uno stato giuridico che a dispetto di tutte le altre figure professionali, i vicari ad esempio, introduce una carriera tra gli insegnanti senza dibattito con i rappresentati dei lavoratori e modificando surrettiziamente una legge modificata con il pieno sostegno del Parlamento e legata ai finanziamenti comunitari”: è il commento a caldo di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla modifica in via di approvazione del decreto legge Aiuti bis che apporta modifiche importanti al Pnrr emanando una norma che introduce una nuova figura di insegnante, il docente senior, con obbligo triennale di sede ricompensata attraverso un indennizzo di 5.650 euro (dopo tre anni di formazione incentivata) da assegnare a soli 8mila lavoratori lasciando a bocca asciutta gli altri 850mila. E con entrata a regime del tutto solo nel 2032. Mentre il CdM non spende un euro per affrontare l’emergenza Covid a scuola, lasciando i nostri istituti scolastici per il terzo anno consecutivo senza impianti di areazione e per la prima volta da quando c’è la pandemia anche senza organico Covid.
“Il decreto legge Aiuti bis, grazie a 14 miliardi di extra entrate fiscali, avrebbe dovuto dare ‘ristoro’ per rispondere ad alcune emergenze per l'inizio delle lezioni a settembre, dalla ventilazione delle aule alla conferma dell'organico Covid soltanto per soffermarsi ai dati dell'attuale emergenza sanitaria – ricorda Pacifico – . Perché è quello delle emergenze il perimetro entro cui un Governo, senza la fiducia durante la campagna elettorale, si può muovere. Invece, nella bozza di testo licenziata dal Consiglio dei Ministri non c'è un euro per la scuola ma soltanto una modifica, peraltro non urgente, dal 2032, della riforma del PNRR relativa alla formazione incentivata che porterà all'erogazione del famoso assegno una tantum (dal 10 al 20% del salario medio), di 5.650 euro a un insegnante individuato come esperto per ogni scuola, con criteri definiti con semplice decreto ministeriale se entro un anno non viene emanato un regolamento e nelle more che la norma sia recepita nel contratto”.
Anief ricorda, peraltro, che in passato la modifica dello stato giuridico (che almeno era organica) introdotta con la legge 53/2003, fu abrogata nella legislatura successiva (XV). “Tutto quello che si vuole approvare ora sui docenti senior con un colpo di coda del Governo Draghi è irricevibile – commenta ancora Pacifico - e porterà alla mobilitazione del personale in autunno e alla chiusura di plessi, classi e istituti dopo la verifica dello stato di sicurezza degli edifici da parte delle Rsu. Nel decreto Aiuti bis ci saremmo aspettati di avere risorse aggiuntive per firmare il contratto per 1.450.000 lavoratori del comparto istruzione e ricerca dopo otto incontri in Aran, rispetto ai 100 euro stanziati (4,22% su una inflazione schizzata al 9%), non una rimodulazione delle risorse da dare a soli 8 mila insegnanti esperti, tra l’altro fra 10 anni”.
“Se questa è la bozza del decreto legge – conclude il sindacalista autonomo -, Anief chiede che sia stralciata e sostituita con norme che diano un effettivo sostegno al lavoro svolto da chi ogni giorno garantisce il diritto costituzionale all'istruzione dei nostri figli, che sono i figli degli italiani e dei cittadini stranieri in Italia. In caso contrario, oltre a scioperi e denunce, per un atto così grave faremo ricorsi in Italia e in Europa, al fine di rispettare la salute, la dignità e la libertà dei nostri insegnanti, forse non esperti ma non fessi”.
IL TESTO
Bozza di decreto legge Aiuti bis
CAPO VI
Istruzione
ART 39
(Norme in materia di istruzione)
- All’articolo 16-ter del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, sono apportate le seguenti modificazioni:
- a) al comma 4:
1) il secondo periodo è soppresso;
2) è aggiunto, in fine, il seguente periodo «Per gli insegnanti di ruolo di ogni ordine e grado del sistema scolastico statale, al superamento del percorso formativo triennale e solo in caso di valutazione individuale positiva è previsto un elemento retributivo una tantum di carattere accessorio, stabilito dalla contrattazione collettiva nazionale, non inferiore al 10 per cento e non superiore al 20 per cento del trattamento stipendiale in godimento, nei limiti delle risorse disponibili ai sensi del comma 5 e secondo le modalità ivi previste.»;
3) le parole «di cui al settimo periodo» sono sostituite dalla seguente: «di cui al presente comma»;
- b) dopo il comma 4 sono inseriti i seguenti:
«4-bis. I docenti di ruolo che abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili di cui al comma 1, nel limite del contingente di cui al secondo periodo del presente comma e comunque delle risorse disponibili ai sensi del comma 5, possono accedere alla qualifica di docente esperto e maturano conseguentemente il diritto ad un assegno annuale ad personam di importo pari a 5.650 euro che si somma al trattamento stipendiale in godimento. Può accedere alla qualifica di docente esperto, che non comporta nuove o diverse funzioni oltre a quelle dell’insegnamento, un contingente di docenti definito con il decreto di cui al comma 5 e comunque non superiore a 8 mila unità per ciascuno degli anni 2032/2033, 2033/2034, 2034/2035 e 2035/2036. Il docente qualificato esperto è tenuto a rimanere nella istituzione scolastica per almeno il triennio successivo al conseguimento di suddetta qualifica. I criteri in base ai quali si selezionano i docenti cui riconoscere la qualifica di docente esperto sono rimessi alla contrattazione collettiva di cui al comma 9 e le modalità di valutazione sono precisate nel regolamento previsto dal medesimo comma. Nel caso in cui detto regolamento non è emanato per l’anno scolastico 2023/2024 le modalità di valutazione seguite dal comitato di cui al comma 4 sono definite transitoriamente con decreto del Ministro dell’istruzione da adottarsi di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. In sede di prima applicazione, nelle more dell’aggiornamento contrattuale, si applicano i seguenti criteri di valutazione e selezione: 1) media del punteggio ottenuto nei tre cicli formativi consecutivi per i quali si è ricevuta una valutazione positiva; 2) in caso di parità di punteggio diventa prevalente la permanenza come docente di ruolo nella istituzione scolastica presso la quale si è svolta la valutazione e, in subordine, l’esperienza professionale maturata nel corso dell’intera carriera, i titoli di studio posseduti e, ove necessario, i voti con cui sono stati conseguiti detti titoli. I criteri di cui al quinto periodo sono integrativi di quelli stabiliti dall’Allegato B, annesso al presente decreto. Ai fini pensionistici e previdenziali le disposizioni di cui al presente comma operano con effetto sulle anzianità contributive maturate a partire dalla data di decorrenza del beneficio economico riconosciuto ai sensi del presente comma.
4-ter. A decorrere dall’anno scolastico 2036/2037 le procedure per l’accesso alla qualifica di docente esperto sono soggette al regime autorizzatorio di cui all’articolo 39, comma 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, nei limiti delle cessazioni riferite al personale docente esperto e della quota del fondo di cui al comma 5 riservata alla copertura dell’assegno ad personam da attribuire ad un contingente di docente esperto nella misura massima di 32 mila unità.»
- c) al comma 5 dopo le parole «di carattere accessorio di cui al comma 4» sono aggiunte le seguenti «e al beneficio economico di cui al comma 4-bis». [docenti esperti]
PER APPROFONDIMENTI:
Stipendi da fame, ai docenti delle superiori 250mila euro in meno negli ultimi anni di carriera
Stipendi, Anief attiva il calcolatore rapido per verificare le differenze retributive spettanti
Supplenti, le ferie non godute vanno pagate: lo dice il Tribunale di Como
Pagare ai supplenti i giorni di ferie non utilizzati, il giudice ordinario di Parma non transige
SALARIO MINIMO – Per Anief deve valere anche per i dipendenti pubblici
Rinnovo contratto, il 28 giugno convocati i sindacati: per Anief servono risposte immediate
Bianchi accoglie la linea dell’Anief: sì al contratto “ponte” da firmare entro l’estate
Parte la “giostra” delle 94.130 assunzioni, comunque vada sarà un insuccesso
Indennità per la continuità didattica, prevista una “mancia” di 50 euro per chi non si sposta