Si è svolto lo scorso 24 luglio un proficuo incontro presso il MUR, al quale hanno partecipato la Ministra Anna Maria Bernini affiancata dal Capo di Gabinetto, i Segretario Generale, il Capo dell’Ufficio Legislativo ed altri funzionari per il Ministero e una delegazione per ANIEF, composta da Luigi Rotundo per l’Università, Roberto Papi per la Ricerca e Pasquale Spinelli per l’AFAM. Era presente all’Incontro il Presidente dell’ARAN Antonio Naddeo. L’incontro ha consentito all’ANIEF di evidenziare le problematiche e le criticità dei tre settori e formulare proposte concrete per la loro risoluzione. Di seguito le principali richieste formulate.
UNIVERSITÀ
Come ANIEF abbiamo rimarcato il nostro contributo costruttivo, non pregiudiziale e non ideologico, alla risoluzione concreta dei problemi organizzativi e di tipo finanziario, giuridico ed economico sia delle nuove figure professionali previste dalla L.79/2022, che delle figure professionali preesistenti afferenti all’ambito della sanità universitaria, degli EPR e dell’AFAM.
Per quanto concerne il Personale “CEL”, considerata l’esiguità delle risorse a disposizione (circa 570 mila euro) e il numero totale di personale interessato (1.500 unità su tutta Italia), abbiamo proposto alcune migliorie al profilo giuridico e l’istituzione di una indennità aggiuntiva allo stipendio base, che possa aiutare soprattutto coloro che non usufruiscono del trattamento integrativo nel loro ateneo.
In merito al Tecnologo a tempo indeterminato, la posizione di ANIEF è di soddisfazione rispetto al profilo che si sta concretizzando, che sul piano giuridico e salariale è concretamente vicina all’impianto dei tecnologi che lavorano all’interno degli EPR. Abbiamo ribadito inoltre che è assolutamente positiva la concreta e ben definita scansione temporale per le progressioni economiche del lavoratore e la presenza di 160 ore a disposizione del tecnologo per la formazione, l’aggiornamento professionale e per eventuale attività didattica. Si è richiesto che la carriera sia articolata su tre livelli professionali, come negli EPR. Abbiamo chiesto una revisione del DM 1098/22, che possa garantire la riserva dei posti del 50% per i tecnologi a tempo determinato sui futuri concorsi a tempo indeterminato. In particolare, abbiamo chiesto il reinquadramento in tale figura, per selezione, del personale tecnico amministrativo in servizio a tempo indeterminato, ovviamente in presenza degli opportuni requisiti previsti dalla figura professionale: questa sarebbe un'operazione praticamente a costo zero per le università e che darebbe subito impulso al tecnologo a tempo indeterminato.
Inoltre, in materia di Contratto di Ricerca, abbiamo chiarito che il “contrattista” deve essere considerato un vero e proprio professionista della ricerca, e deve poter svolgere il proprio lavoro con diritti e tutele previste dalle figure contrattualizzate di tipo subordinato. Abbiamo ribadito che il trattamento minimo economico deve essere quello previsto dalla Legge, e che l’attivazione concreta dei contratti di ricerca non possa basarsi unicamente su economie di spesa derivanti da esaurimento delle precedenti figure di pre-ruolo (AdR/RTD-A) ma è necessario prevedere dotazione finanziaria ad hoc da trasferire agli atenei, per retribuire la prima coorte di queste figure professionali.
Personale delle aziende ospedaliere universitarie di cui alle lettere a) e b) art. 2 del D.lgs. 517/99.
Negli ultimi due decenni, durante i lunghi e complessi iter di rinnovo delle Intese Università-Regioni, si è assistito ad una importante stratificazione normativa che ha prodotto quale effetto pratico sul personale universitario funzionalmente assegnato alle AOU una vera situazione di sperequazione per lo stesso, sia nei confronti del personale che opera negli atenei sia nei confronti del personale del SSN. Si è chiesto di intervenire attraverso una profonda revisione normativa che deve avere quale obiettivo finale il riequilibrio tra legge e contratto. Dare soluzione alla molteplicità di situazioni critiche è cosa complicata ma non impossibile Gli strumenti validi ed efficaci con cui poter operare sono diversi, e sono individuabili essenzialmente nei protocolli d’intesa Università-Regioni, nei CCNL e nelle norme legislative:
Protocolli d’Intesa Università-Regioni.
L’elaborazione dovrà avvenire secondo delle linee guida nazionali stabilite dal MUR in sinergia con le Regioni come previsto dall’art.13 della L.240/2010 che indica la definizione di uno “ Schema Tipo di convenzione” quale metodo e modo per rendere il più possibile omogenei sul territorio nazionale i Protocolli d’Intesa Regioni –Università” ; CCNL/NORME LEGISLATIVE: DARE con atti univoci piena applicazione al combinato disposto tra l’art.5 CCNQ 2016 e l’art. 2 lett.a) del D.lvo 517/99; con cui a prescindere dall’istituzione che è titolare del rapporto di lavoro o ne corrisponde gli emolumenti si stabilisce che all’interno delle AOU il contratto di riferimento sia quello del Comparto Istruzione e Ricerca.
Occorre assolutamente intervenire nell’ambito della revisione del sistema di classificazione, definendo una distinta disciplina che consenta di individuare per il personale della c.d. Sanità Universitaria le molteplici professionalità ed il giusto inquadramento che tenga conto della collocazione professionale acquisita e del trattamento economico nel tempo maturato in applicazione dell’art.31 del DPR 761/79, attraverso il “Riconoscimento Giuridico dell’applicazione dello stesso art. 31” mediante un intervento di carattere legislativo. Operazione questa a costo zero per le casse statali. Recuperando parzialmente il blocco di fatto delle PEO e PEV per il personale universitario assegnato funzionalmente alle AOU. Si chiede un sistema quindi che garantisca la conservazione della posizione economica e giuridica di carriera maturata presso l’AOU, anche nei casi di mobilità, sia esterna che interna all’Ateneo di riferimento. salvaguardando la possibilità di carriera anche in relazione alle attività di didattica e ricerca svolte nel rispetto dei rispettivi Ordini Professionali e relativi Albi.
RICERCA
Riguardo i temi relativi al settore Ricerca, Anief ha evidenziato tre criticità contingenti e illustrato alcune proposte finalizzate ad interventi normativi utili a risolvere annose problematiche:
1. Con riferimento al DISEGNO DI LEGGE “Misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie”. ART.11 (per la parte relativa al riordino e razionalizzazione della normativa in materia di enti pubblici di ricerca, con particolare riferimento allo stato giuridico ed economico del personale) Anief ha sottolineato la necessità di comprendere le finalità della norma e avviare un confronto con le organizzazioni sindacali. Non è accettabile un intervento normativo su materie delegate alla contrattazione e in particolare quelle riferite allo “stato giuridico ed economico del personale”. Contrario alla “privatizzazione” del pubblico impiego con rischio di ritorno ai DPR di 40 anni fa!
La revisione dell'ordinamento, della classificazione del personale e del trattamento economico del personale rappresentano certamente anche un obiettivo del Sindacato. Tuttavia, per rendere attrattivo il sistema della ricerca pubblica al pari di quello internazionale è necessario migliorare le condizioni economiche ma soprattutto la possibilità di crescita professionale e di carriera degli operatori del settore. Il confronto su questi temi deve essere affrontato in sede di rinnovo Contrattuale.
2. Riguardo la semplificazione della normativa per l'acquisizione di beni e servizi., Anief ha evidenziato che gli EPR, per la specificità delle attività svolte, necessitano di rapidissime risposte alle esigenze scientifiche e operative connesse alla ricerca. Per il corretto funzionamento e il raggiungimento degli obiettivi, è essenziale che gli Enti siano svincolati dagli stringenti vincoli imposti a tutte le altre amministrazioni pubbliche in ordine all’acquisizione di beni e servizi. Gli interventi fatti nel D.lgs. 218 del 2016 risultano ancora insufficienti; in moltissimi EPR permangono significativi ritardi operativi, che si riflettono anche sulle attività PNRR.
3. Con riferimento alle risorse stanziate dalle Leggi di bilancio per il 2022 e il 2024 in favore degli Enti MUR e non MUR per il personale tecnico e amministrativo.
A causa dei vincoli indicati nel testo della legge, ad oggi nessun Ente di Ricerca è stato in grado di utilizzare le risorse disponibili. Anief ha nuovamente chiesto un intervento normativo in analogia con quanto fatto per l’Università. Indispensabile una modifica normativa che consenta di utilizzare il 50% degli stanziamenti per l’incremento salariale e il restante 50% destinato alla valorizzazione del personale.
Ulteriori specifiche proposte di intervento normativo sono state fatto in ordine a:
- Misure a sostegno delle Assunzioni negli Enti e istituzioni di Ricerca.
In occasione di nuove assunzioni di personale è necessario consentire l’adeguamento proporzionale dei fondi del salario accessorio negli Enti e nelle Istituzioni di Ricerca.
- Misure a sostegno della contrattazione integrativa negli Enti e Istituzioni di Ricerca. Nel rispetto dei vincoli di bilancio degli Enti, è necessario consentire l’adeguamento dei fondi per il salario accessorio.
- Contratti di Ricerca.
E’ fondamentale che le tutele del lavoro subordinato relative al personale assunto con contratto di ricerca siano definite all’interno del CCNL Istruzione e Ricerca.
E’ stata rimarcata la necessità di trovare soluzione all’emergenza precariato. La critica situazione deve necessariamente essere risolta al meglio, garantendo i livelli occupazionali e conservando le professionalità formate nel tempo.
AFAM
Con riferimento agli argomenti specifici del settore AFAM, Anief ha rilevato le tante problematiche ancora da risolvere e presentato una serie di richieste per il settore che sono state oggetto di discussione approfondita con il Ministro Bernini, come l’inserimento in organico di una figura dirigenziale amministrativa.
Nel documento lasciato al ministro abbiamo inserito una serie di proposte che riguardano:
1. Riforma della Governance delle Istituzioni AFAM e Istituzione di una Figura Dirigenziale Amministrativa.
2. Stabilizzazione del Personale Precario
3. Miglioramento delle Procedure Concorsuali e Revisione del Regolamento del Reclutamento
4. Supporto alla Ricerca e alla Produzione Artistica
5. Potenziamento dei Programmi di Internazionalizzazione
6. Incremento delle Risorse per il Diritto allo Studio
7. Inquadramento dei Pianisti Accompagnatori nel personale docente
8. Problematica dei Dottorati di Ricerca nell’AFAM
9. Problematiche Relative alla Nota 8965 del 24/06/2024 (attività extra come le master class)
10. Rappresentanza del Personale Tecnico e Amministrativo negli Organi di Governo
11. Modifica Normativa del Regolamento Elettivo del CNAM (con possibilità di partecipazione dei dirigenti sindacali)
12. Sblocco della Carriera Triennale (anni 2012/13/14) non riconosciuti ad oggi ai fini della progressione di carriera.
La Ministra ha assicurato la massima attenzione su tutti gli argomenti portati alla sua attenzione e si è impegnata ad attivarsi sia per quanto di sua competenza che attraverso le interlocuzioni con gli altri ministeri interessati.
PER APPROFONDIMENTI:
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