L'Anief vince ancora una volta sul contenzioso volto al riallineamento del servizio dopo la ricostruzione di carriera. Dopo la ricostruzione di carriera, infatti, non sempre viene riconosciuto in automatico al lavoratore quello che viene definito “riallineamento della carriera”, anche se la normativa (DPR n. 399/88, art. 4, comma 3) lo prevede e trascorsi da 16 a 24 anni dall'immissione in ruolo il Ministero dovrebbe procedere direttamente e senza ulteriori richieste da parte del lavoratore. I legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Giovanni Rinaldi e Marco Di Pietro hanno ottenuto ragione anche presso il Tribunale del Lavoro di Siracusa con la conferma che il riallineamento è un diritto da riconoscere immediatamente alla scadenza dei termini di legge. Sempre aperte le adesioni allo specifico ricorso Anief sul riallineamento della carriera
Come previsto dal D.M 92/2019, i vincitori delle selezioni per l'ammissione al V Ciclo TFA Sostegno vengono ammessi ai corsi già in quest'anno accademico, mentre gli idonei lo saranno solo dal prossimo anno in soprannumero. Tale scaglionamento è dettato da un mero aspetto logistico, ossia la capienza delle aule universitarie. Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid, il corso per i vincitori non si svolgerà in presenza bensì on line. Non si comprende, pertanto, la ragione per cui gli idonei non possano prendervi parte già dal corrente anno accademico. Preadesioni aperte sul portale ANIEF fino al 26 febbraio
Marcello Pacifico (Anief): “Chiederemo ai giudici di ammettere subito tutti gli idonei ai corsi già da quest’anno, non ha senso attendere il prossimo se i corsi si svolgono on line”
Lunedì 22 febbraio, dalle ore 17 alle 19, si terrà un incontro telematico sulla mobilità tenuto da Stefano Cavallini, presidente regionale Campania e segretario generale Anief. Gli argomenti che verranno affrontati sono: requisiti, preferenze fasi punteggio, precedenze e vincoli neo immessi in ruolo. Per iscriversi, cliccare qui
Sono pronte le Ordinanze sugli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo di Istruzione: lunedì saranno inviate al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per il parere previsto prima della loro emanazione; il ministero dell’Istruzione ha fatto sapere che definiscono gli Esami di giugno, tenendo conto dell’emergenza sanitaria e del suo impatto sulla vita scolastica e del Paese. Sia per il primo che per il secondo ciclo, l’Esame si baserà su una prova orale che partirà con la discussione di un elaborato di forma varia e su discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi. L’Esame della licenza media prevede una prova orale a partire dalla discussione di un elaborato su una tematica personalizzata che i Consigli di classe assegneranno entro il 7 maggio: la consegna da parte dell’alunno avverrà entro un mese.
Secondo Anief la conferma sostanziale del modello d’esame dello scorso anno scolastico, a seguito del lockdown e comunque in condizioni di contagi non molto diverse dalle attuali, è una precauzione che va a tutela della salute degli studenti e di tutto il personale scolastico: “Bene ha fatto il nuovo ministro Patrizio Bianchi – ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – a mantenere la struttura del 2020, perché chiedere agli studenti di realizzare anche delle verifiche scritte o pratiche avrebbe comportato il rischio di discriminare coloro che, loro malgrado, sono risultati danneggiati dalla mancata fruizione delle lezioni in presenza e dalle oggettive difficoltà ad accedere alla didattica a distanza anche per i noti problemi legati al digital devide solo in parte risolti con i finanziamenti stanziati dal passato Governo. Ci trova anche d’accordo la decisione di non posticipare le date di svolgimento delle prove, poiché avrebbe comportato problemi notevoli alla programmazione delle attività scolastiche di fine anno, nonché all’inizio del prossimo. Ora ci attendiamo, però, decisioni importanti sul fronte del potenziamento degli organici, del tempo pieno e tempo scuola, dell’allargamento dell’obbligo scolastico, nonché sul reclutamento dei precari, che andranno a coprire oltre i 200 mila posti senza titolare, quasi la metà dei quali di sostegno, sul quale il nuovo ministro dell’Istruzione ha già detto che occorre mettere mano con procedure aggiuntive di assunzione snelle e integrative rispetto al canale dei concorsi tradizionali”.