Come chiesto da Anief nella passata legislatura, il sindacato presenta emendamenti all'AS 763 per la VII Commissione: dal ripristino della contrattazione nell'assegnazione degli organici alle nuove procedure di mobilità straordinaria per i docenti "esiliati ed ingabbiati", dalla stabilizzazione dei supplenti con più di 36 mesi di servizio al limite dell'utilizzo dei docenti su potenziamento per le supplenze, fino alla riapertura delle graduatorie ad esaurimento per tutti gli abilitati all’insegnamento. Scarica gli emendamenti.
Pubblicate dal Ministero dell'Istruzione 13 FAQ relative al concorso straordinario per infanzia e primaria indetto con DDG n. 1456 del 7 novembre 2018. Anief conferma le procedure di ricorso per i tanti docenti esclusi e promuove giornate dedicate, con apertura straordinaria degli sportelli sindacali presenti su tutto il territorio nazionale, per fornire assistenza agli interessati.
Per quale motivo un insegnante e tutto il personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola non può accedere al buono pasto invece accordato agli altri dipendenti pubblici? La domanda è stata rivolta dalla delegazione Cisal all’XI Commissione del Senato, corredata da una precisa proposta emendativa al disegno di legge S. n. 920 sugli interventi che in Parlamento si intendono adottare “per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'Assenteismo”. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ormai nel 95% delle scuole si adotta la settimana corta e i turni del personale sono ‘compressati’ su cinque giorni, come accade per gli altri ministeriali. E ai docenti spesso si richiede di rimanere in servizio il pomeriggio, per svolgere riunioni, dipartimenti, incontri con le famiglie, consigli di classe, scrutini e tutte le attività di rito degli organi collegiali. Perché in queste occasioni non debbano accedere al buono pasto previsto per gli altri dipendenti pubblici, rimane un mistero.
Come avevamo già scritto in precedenza, probabilmente oggi verrà firmato un contratto che non dà il giusto riconoscimento alla categoria. Udir ribadisce il suo disappunto, mentre i sindacati rappresentativi continuano a tacere sulla retribuzione variabile e accessoria. Il giovane sindacato ritiene che si debba ottenere almeno il minimo sindacale con il recupero degli 8 mila euro della perequazione esterna già dal 2016 e della RIA dei presidi andati in quiescenza dal 1 settembre 2012. Ridicoli anche gli aumenti, meno della metà dell'inflazione cresciuta durante il blocco contrattuale, mentre permane l'obbligo della sbagliata valutazione del portfolio. Per Udir non ci sono le condizioni per firmare: da qualche giorno ha anche predisposto una piattaforma per il rinnovo del CCNL 2016/18 in dieci punti.