Stamane, il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha detto, a proposito delle maestre diplomate, che il Miur rispetterà “la sentenza del Consiglio di Stato che le toglie dalle Graduatorie a esaurimento”. Anief non ha intenzione di giudicare un decreto ancora non reso pubblico e sul quale si possono fare ad oggi solo delle deduzioni, ma ritiene opportuno far sapere pubblicamente che è pronta a emendare il testo in Parlamento e a ricorrere in tribunale, qualora le GaE non dovessero essere aperte a tutto il personale abilitato. E lo stesso vale se il Miur non confermerà negli incarichi i supplenti e i docenti assunti in ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Qualsiasi operazione è stata decisa dovrà comunque garantire la parità di trattamento di tutto il personale che è stato dichiarato idoneo dallo Stato italiano ad insegnare, non importa in che ordine e grado di scuole. Ad iniziare dai maestri con diploma magistrale. Perché non possono essere licenziati ora, al 30 giugno, quei docenti che il prossimo anno scolastico potrebbero non lavorare più. Si stabilizzi, piuttosto, chi ha maturato 36 mesi di servizio, si utilizzi il doppio canale del concorso, da cui devono essere assunti tutti i docenti vincitori di concorso e idonei, sulla metà dei posti liberi, e, per l’altra metà, dalle ex graduatorie permanenti che a tale scopo, ma non solo, devono essere riaperte subito. Ogni soluzione diversa, che non ottemperi alle indicazioni di Bruxelles, che ho ricordato qualche giorno fa davanti al Parlamento europeo, ci costringerà ad attivare il più grande contenzioso che la storia della scuola italiana abbia mai conosciuto: ricorreranno in tribunale 200 mila persone e questo deve essere evitato.