Al via la prima delle tre procedure che regolerà il reclutamento degli insegnanti tra vecchie e nuove norme. La Ministra Valeria Fedeli: avevamo promesso tempi celeri per questi provvedimenti e stiamo mantenendo gli impegni. Previsti tutti vincitori. Per questa prima tornata selettiva, saranno ammessi al concorso soltanto coloro che sono già in possesso di una abilitazione all’insegnamento conseguita in uno dei modi previsti dalle normative vigenti (Tfa, Pas, Ssis, ad esempio) rimasti esclusi dalle Graduatorie ad esaurimento (Gae) che danno diritto al ruolo nella quota del 50% dei posti messi in palio dal ministero ogni anno.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Destano scalpore le parole di soddisfazione del Partito Democratico e delle Ministra. Anche perché non ci sono assolutamente i posti per tutti gli abilitati. Solo uno su 10 potrà essere assunto subito o nel breve periodo. Gli altri, la gran parte, continueranno a svolgere questo lavoro da precari, invecchiando da supplenti. Dopo avere anche svolto un ridondante anno di formazione Fit. Senza contare che la loro collocazione nelle nuove graduatorie regionali, le cosiddette Grame, sembrerebbe addirittura far perdere loro una parte dei diritti oggi garantiti dalla presenza nelle GaE. Dopo i titoli di studio, che ‘scadono’ e vengono recuperati a seconda dell’umore del Governo di turno, come anche fatto dall’Esecutivo Renzi che ha prima negato l’accesso al concorso a cattedra ai laureati per poi raccordarlo dal 2018, siamo arrivati al punto che anche le abilitazioni sono diventate a tempo determinato.
Eurosofia, in collaborazione con Anief ed Unipegaso, consente agli aspiranti docenti di acquisire i 24 CFU quali requisiti d’accesso per il prossimo Concorso a cattedra (Fit). Per maggiori informazioni cliccare qui.