Arriva dalla Corte d'Appello di Milano una nuova soddisfacente vittoria Anief sul diritto al reinserimento in Graduatoria a Esaurimento dei docenti cancellati per mancato aggiornamento.
La Corte d'Appello di Milano dà ancora una volta ragione ai legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo e Marco Fusari sul pieno diritto al reinserimento in Graduatoria a Esaurimento dei docenti cancellati per non aver prodotto domanda di aggiornamento/permanenza e riforma la sentenza di primo grado del Tribunale del Lavoro di Lecco che aveva dato ragione al Miur. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “La normativa è chiara nel tutelare il diritto dei docenti cancellati ad essere reinseriti nelle graduatorie ad esaurimento all'atto dell'aggiornamento successivo; la nostra vittoria in Corte d'Appello è la prova che il Miur ha da sempre violato quella norma ancora vigente a discapito dei lavoratori precari”.
Udir ha verificato che le tanto strombazzate risorse aggiuntive previste dalla Legge di Stabilità portano realmente ad un aumento intorno ai 400 euro netti mensili. Peccato che, a fronte di tale aumento della retribuzione fissa, sia anche prevista una forte diminuzione della retribuzione variabile ed accessoria. Ciò per effetto da una parte dei tagli del Fondo unico nazionale degli ultimi anni, dall’altra parte per l’aumento numerico di dirigenti scolastici in servizio che verranno assunti – con ogni probabilità dal 2019 – a seguito del prossimo concorso: dovendo dividere la stessa somma per più capi d’istituto, la “fetta” che spetterà ad ognuno è destinata infatti a rimpicciolirsi.
Conteggi alla mano, nel 2015, in base all’Atto di Indirizzo, i dirigenti di Università e Ricerca guadagnavano 96.216,56 euro l’anno, a fronte dei 57.893,28 euro dei Dirigenti Scolastici: la sperequazione è quindi pari a 38.323,28 euro annui, ovvero 2.947,94 al mese.
Marcello Pacifico (Udir):Per parlare di vera equiparazione agli altri dirigenti pubblici della medesima area servirebbero ben altri finanziamenti.Non ci sembra proprio il caso di fare salti di gioia. Inoltre, i soldi della Legge di Stabilità arriveranno a tappe, con intervalli di tempo molto lunghi: a partire dal 2018 per arrivare al 2021. In pratica, i Dirigenti Scolastici faranno due contratti in uno. La domanda che poniamo pubblicamente, anche agli altri sindacati, è: vale la pena giocarsi il contratto 2019/2022 per 160 euro al mese?
Il TAR Lazio emana due sentenze di pieno accoglimento che confermano il diritto dei diplomati ISEF alla partecipazione al concorso a cattedra 2016. Miur condannato a 5mila Euro di spese di soccombenza.
Il TAR Lazio ha dato ragione all'Anief confermando la possibilità di partecipazione dei docenti in possesso di diploma ISEF alle procedure selettive del concorso 2016 per le relative classi di concorso di Scienze motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria di I e II grado. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Questa è un'ulteriore conferma della correttezza del nostro operato: il bando del concorso 2016 escludeva illegittimamente anche i docenti in possesso di diploma ISEF e il Tribunale Amministrativo non poteva che confermare le nostre tesi. Adesso la posizione di quanti hanno superato con successo le prove concorsuali sarà consolidata e il loro inserimento nelle Graduatorie di Merito sarà confermato in via definitiva”. Dopo le vittorie in tribunale ottenute per il concorso 2016, partono le preadesioni ai nuovi ricorsi per la partecipazione delle categorie escluse dalla “fase transitoria” prevista dal D. Lgs. n. 59/2017.
A pochi giorni da analoghe pronunce ottenute dall'Anief dalla Corte di Appello di Trento, arrivano dal Tribunale del Lavoro della PAT altre due sentenze favorevoli che, rilevando l'illegittimità della serie di contratti stipulati a termine con altrettanti docenti in servizio nella Provincia Autonoma, riconoscono agli stessi un risarcimento danni per un totale che supera i 7.500 Euro. Ancora possibile aderire agli specifici ricorsi studiati per la PAT e a quelli nazionali per il risarcimento del danno rivolti ai precari della scuola con più di 3 anni di servizio su posto vacante. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Abbiamo dimostrato ancora una volta che la violazione di norme imperative comunitarie deve essere sanzionata in tribunale: la reiterazione illegittima e indiscriminata di contratti a tempo determinato su posti vacanti andando ben oltre il limite dei 36 mesi di servizio non può essere tollerata e i tribunali, giustamente, ci stanno dando ragione condannando le amministrazioni”.
I dati, diffusi oggi, sono contenuti nel ‘Rapporto 2017 sulle migrazioni interne in Italia’ dell’Istituto di studi sulle società del Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche: per i curatori del rapporto le migrazioni e il pendolarismo del personale docente nelle scuole italiane rappresentano “un fenomeno sociale importante e radicato nel tempo”. Per “i docenti non di ruolo le zone di maggiore emigrazione sono risultate Basilicata, Sicilia e Campania, mentre le regioni più attrattive sono Toscana, Piemonte e Lazio: il flusso più consistente va dalla provincia di Napoli a quella di Roma, e dalla Sicilia verso le zone di Milano e Torino. Le province dove l’impatto degli insegnanti migranti è risultato più forte sono state Bergamo, Bologna, Reggio Emilia, Asti e Alessandria”: rimane poi in vita il “pendolarismo quotidiano con partenza notturna degli insegnanti che si muovono dalle province di Napoli e Caserta per andare a Roma, dove si recano per una supplenza anche solo giornaliera”. La distanza media percorsa dai docenti precari di Palermo e Catania è di 788 e 854 Km, con Milano e Torino come destinazioni preferite. La distanza media dei docenti precari della provincia di Napoli che si iscrivono alle graduatorie fuori regione è 523 Km, con Roma, Firenze e Milano come destinazioni preferite. Nell’87% dei casi a muoversi sono le donne.
Per il sindacato, considerando che i dati si fermano al 2015, le prossime rilevazioni conterranno certamente percentuali di spostamenti ancora maggiori. Basti pensare ai 9mila assunti con la Fase B della Buona Scuola, i quali, sebbene avessero lustri di precariato alle spalle, sono stati “sbattuti” fuori provincia e regione, pur in presenza di posti liberi vicino casa.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal):Con l’ultima riforma, la Legge 107/2015, i nostri candidati docenti sono diventati delle ‘pedine’ in mano all’amministrazione: perché pur essendoci dei posti vacanti, continuando ad essere collocati nell’organico di fatto, le vacanze maggiori, utili alle supplenze al 31 agosto e anche alle immissioni in ruolo, risultano concentrate in alcune regione. C’è anche chi ha detto no a questo ricatto. Ma lo ha pagato a caro prezzo, rimanendo quasi sempre precario e collocato in province avare di disponibilità di cattedre. È ora di finirla: sarebbe bene che uno dei primi provvedimenti normativi del nuovo prossimo Governo sia proprio quello di cancellare le assunzioni coatte fuori provincia. Oltre a far confluire sull’organico di diritto circa 80mila posti, di cui la metà di sostegno oggi congelati su quello di fatto, proprio per evitare che vadano alla mobilità e alle assunzioni a tempo indeterminato.