Secondo il Tribunale Amministrativo del Lazio, gli Insegnanti Tecnico Pratici non avendo avuto l’opportunità negli ultimi anni di potersi abilitare all’insegnamento, avevano pieno diritto a svolgere il ‘concorsone’. L’espressione dei giudici è rilevante, perché punta il dito direttamente sul testo del bando concorsuale. Decisive, per tale intendimento, sono state le precedenti decisioni già ottenute in Consiglio di Stato dai legali del giovane sindacato. Gli stessi ricorrenti, a cui è giunto ora il via libera del Tar, hanno già potuto partecipare alle prove suppletive della scorsa primavera: ora, si attende l'esito di quelle prove, per poter finalmente ottenere, con la pubblicazione delle Graduatorie di Merito integrate con i nominativi dei ricorrenti che hanno superato le preselezioni con profitto, quell'immissione in ruolo che il Miur voleva negare ab origine ai diplomati Itp e che ora dovranno essere poste in essere già dalle prossime immissioni in ruolo di agosto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): migliaia di candidati con titolo rischiavano di essere esclusi a priori dall'ultimo concorso bandito dal Ministero dell'Istruzione, benché la maggior parte fosse impegnata stabilmente da anni a insegnare nelle nostre scuole, proprio in attesa di poter essere valutata ed entrare in ruolo. Al Miur hanno creato l’ennesima situazione kafkiana, perché ora decine di migliaia di vincitori rischiano di non essere assunti a tempo indeterminato per la mancanza o il dirottamento dei posti vacanti; mentre, laddove le cattedre libere ci sono, come quelle da assegnare agli insegnanti tecnico-pratici che operano nei laboratori delle superiori visto che risultano esaurite in tantissime province italiane, si è impedito a priori e in modo illegittimo di partecipare al concorso del 2016.