Anche quest'anno le ore di sostegno attivate dal MIUR non sono sufficienti a coprire il reale fabbisogno degli alunni con disabilità e questo comporta un minor numero di contratti di lavoro stipulati dai docenti di sostegno e, soprattutto, un'inaccettabile violazione del diritto all'istruzione degli alunni con disabilità.

L'ANIEF, pertanto, ha deciso di promuovere l'iniziativa “Sostegno: non un'ora di meno!” per l'immediata attivazione, con ricorsi d’urgenza, di nuovi posti di sostegno in organico e il recupero delle ore negate agli alunni con disabilità grave riconosciuta ai sensi dell'art. 3, comma 3 della Legge 104/92.

L'ANIEF chiede ai dirigenti scolastici, ai referenti di sostegno e a tutti i docenti in servizio presso le scuole italiane di attivarsi e di segnalare immediatamente al nostro sindacato le ore di sostegno negate agli alunni con disabilità grave scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Per effettuare la segnalazione sarà sufficiente inviare una email avente per oggetto “Sostegno negato - Richiesta istruzioni operative” e la città da cui proviene la segnalazione (ad es. Napoli) e per contenuto la denominazione e la sede della scuola da cui proviene la segnalazione e il numero degli alunni con disabilità grave che hanno ricevuto meno ore di sostegno rispetto a quelle richieste in sede di gruppo misto.

I segnalatori riceveranno, in risposta alla suddetta email, dettagliate istruzioni operative da fornire alle famiglie degli interessati per un immediato contatto con i nostri legali. Occorre, infine, sottolineare che:
- I ricorsi saranno proposti con procedura d’urgenza ai TAR regionali e saranno decisi, con l’attribuzione delle ore di sostegno illegittimamente negate, entro un mese dalla data del deposito degli stessi.
- I ricorsi saranno patrocinati dai nostri legali senza la richiesta alle famiglie di alcun compenso professionale.
- Le azioni legali saranno organizzate anche collettivamente in modo da ottimizzare la suddivisione delle spese tra le famiglie per il pagamento del contributo unificato (cioè la tassa di circa 600 euro scandalosamente richiesta da quasi tutti i Tribunali Amministrativi per il deposito del ricorso).
- Alcuni Tribunali Amministrativi, ad esempio quello di Palermo, concedono un risarcimento del danno alle famiglie quantificato in 1000 euro per ogni mese di sostegno negato all’alunno disabile.
*
Il nostro sindacato rivolge un accorato appello a tutti gli insegnanti e gli operatori della scuola perché si impegnino a contribuire attivamente alla riuscita dell'iniziativa promossa dall'ANIEF “Sostegno: non un'ora di meno!”, unico modo per garantire nell'immediato una scuola veramente aperta a tutti.

 

Considerato che la legge 244/2007 (art. 2, c. 414) fissava l’organico di diritto all’a.s. 2010/11 senza tener conto dei dati relativi ai più di 200.000 alunni con handicap iscritti nell’a.s. 2012/13. Bisogna rispettare la sentenza n. 80/10 della Consulta. Nel frattempo, ricorri al Tar, contatta le famiglie, scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per assegnare tutte le ore certificate anche dai GLIS/GLH e ottenere i posti in deroga.

Sembra che sarà finalmente discusso nei prossimi giorni in Consiglio dei Ministri un provvedimento sulla scuola che prevede un piano pluriennale di assunzioni sul sostegno di 18.000 unità. ANIEF ne chiede almeno il doppio. È evidente, infatti, che se si vuole rispettare la normativa comunitaria in tema di contratti a termine e quella nazionale in tema di diritto all’istruzione, visto anche il progressivo aumento delle iscrizioni del numero degli alunni con handicap certificato (132.000 nell’a.s. 2000/01, 187.000 nell’a.s. 2006/07, 201.000 nell’a.s. 2012/13) non è soltanto necessario dopo due anni aggiornare il criterio di determinazione dell’organico di diritto dal 70% allo 80% di quello complessivamente attivato ma stabilizzare 37.000 docenti rispetto ai 63.000 assunti a tempo indeterminato.

La direttiva 1999/70/CE può giustificare le supplenze soltanto se i posti non sono vacanti e disponibili, ma se deve essere rispettato il rapporto medio di 1 a 2 tra insegnanti ed alunni è evidente che il fabbisogno naturale sia di 100.000 docenti di sostegno in organico di diritto. Ogni diversa soluzione alimenterebbe il contenzioso delle famiglie per l’assegnazione del docente di sostegno e degli insegnanti per la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato e l’assegnazione della domanda risarcitoria.

Nell’attesa, ANIEF invita tutti i docenti di sostegno ad avvertire le famiglie dei nostri alunni che è possibile adire il Tar per l’assegnazione urgente dell’insegnante di sostegno anche in base al numero di ore richiesto dal dirigente scolastico a seguito delle delibere degli organi preposti, e per ottenere posti in deroga secondo la certificazione così da garantire il diritto all’istruzione. In alcuni casi, è possibile richiedere il patrocinio gratuito. Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

ANIEF avvia il ricorso al Tar Lazio contro il D.M. 573 del 28 giugno 2013 perché emanato su piani regionali di dimensionamento illegittimi che, nell’a.s. 2012-2013, incuranti della sentenza n. 147/12 della Consulta, hanno soppresso il 20% delle scuole autonome. Sei dirigente scolastico? Recupera il tuo posto, se sono stati violati i criteri del D.P.R. 233/98. Chiedi le istruzioni operative a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per aderire entro il 29.07.13, prima dell’inizio dell’anno scolastico.

La sentenza n. 110 dell’11 gennaio 2013 del Consiglio di Stato, in tema di piani di dimensionamento scolastico adottati nell’a.s. 2012-2013 (creazione di istituti comprensivi di 1.000 alunni) sul presupposto di un articolo di legge dichiarato incostituzionale (c. 4, art. 19, L. 111/11), è chiara: l’atto amministrativo derivato va annullato. “La pronuncia di illegittimità costituzionale di una norma di legge determina la cessazione della sua efficacia erga omnes ed impedisce, dopo la pubblicazione della sentenza, che essa possa essere applicata ai rapporti, in relazione ai quali la norma dichiarata incostituzionale risulti anche rilevante, stante l’effetto retroattivo dell’annullamento […] travolge gli atti impugnati, privandoli del loro fondamento normativo”.

E questo è il caso del decreto n. 573 del 28 giugno 2013 di determinazione degli organici di dirigente scolastico che il ministro Carrozza ha disposto per l’a.s. 2013-2014. Tra le sue premesse, infatti, si fa riferimento alla consistenza delle istituzioni scolastiche come individuate in base ai piani di dimensionamento adottati dalle Regioni negli anni precedenti. Ma tali piani, almeno, per l’a.s. 2012-2013, sono stati adottati su presupposti illegittimi dopo la sentenza della Corte costituzionale, né sembra che la stessa sia stata recepita dalle Regioni, considerato che la consistenza organica predisposta dal Miur per posti di dirigente scolastico era di 10.211 posti (al netto dei CPIA di cui si attende la regolamentazione) per l’a.s. 2011/2012, ridotta a 7.978 posti per l’a.s. 2012-2013 a seguito dei piani di dimensionamento adottati in applicazione della norma dichiarata incostituzionale, e rimasta quasi inalterata, 8.049 per l’a.s. 2013-2014 a seguito dei nuovi piani di dimensionamento regionali adottati quest’anno e che avrebbero dovuto ripristinare l’organico precedente piuttosto che confermare i tagli, spesso in violazione dei criteri previsti dal D.P.R. 233/1998, come ha denunciato l’ANIEF già il 3 gennaio scorso. Cosa fare allora? Prendere atto passivamente che non vi sono posti per dirigente scolastico o che gli stessi possano essere ridotti di 1/5 contro la legge oppure ricorrere alla magistratura amministrativa per ripristinare l’organico preesistente?

L’ANIEF, vista l’inerzia delle altre OO.SS., ha deciso di agire e spera questa volta di avere interventi al Tar Lazio ad adiuvandum e non ad opponendum da parte dei sindacati della dirigenza. Il ricorso per essere discusso tempestivamente, seppur in una fase cautelare, prima dell’inizio dell’anno scolastico 2013-2014, deve essere notificato nei primi giorni di agosto. Pertanto, si invitano tutti i dirigenti interessati a chiedere le istruzioni operative già nei prossimi giorni, comunque entro il 29 luglio prossimo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Atto amministrativo
Anno scolastico
Posti attivati
Scuole autonome
Scuole sottodimensionate
CPIA
Posti
totali
D.M. 51/11
2011/2012
10.211
10.211
 
109
10.304
D.M. 72/12
2012/2013
7.978
9.117
- 1.153
128
8.092
D.M. 573/13
2013/2014
8.049
8.639
- 590
144
8.193
Differenza
2011-2013
- 2.162
*
*
*
- 2.111

 

Parte la mobilitazione dell’ANIEF per il rilancio del comparto da molto tempo trascurato, 14 anni dopo dalla legge 508/99. Il sindacato avvia i ricorsi per la stabilizzazione dopo 36 mesi di servizio e la restituzione del TFR/TFS. Previsto anche lo sblocco del contratto. Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ricevere le istruzioni per ricorrere al giudice del lavoro.

Le prime iniziative - dichiara il presidente Anief e coordinatore Confedir della Scuola, Marcello Pacifico - tendono alla salvaguardia e alla tutela non solo del personale precario che da anni è lasciato in uno stato di incertezza ma anche di tutto il personale di ruolo. In un paese dove l'arte e la cultura sono state il punto di riferimento di tutta l'umanità è impensabile rilanciare le istituzioni e valorizzare tutto il personale del comparto Artistico e Musicale senza partire dalla stabilizzazione di tutto il personale con almeno 3 anni di servizio fino ad arrivare allo sblocco degli automatismi contrattuali e alla restituzione del TFS/TFR indebitamente percepito dall'amministrazione.

Anche nelle istituzioni del comparto Afam spesso gli allievi superano i maestri. Ma in questo caso non parliamo di migliori capacità in campo artistico. I docenti dell’AFAM restano precari mentre guardano ogni anno i propri ex-studenti passare di ruolo nella scuola. Quando ormai tutti gli studenti dei corsi abilitanti AFAM stanno lavorando e molti stipulano contratti a tempo indeterminato grazie anche all'intervento del nostro sindacato, la maggior parte dei docenti dei corsi AFAM sono costretti ad essere precari. Già l'ANIEF aveva portato all'attenzione del Parlamento la questione della stabilizzazione dei precari dell'AFAM presentando propri emendamenti. Solo in Italia i docenti che hanno dato l'abilitazione all'insegnamento si trovano a non essere assunti a tempo indeterminato. Il sindacato ANIEF ora dice basta. Inizia la mobilitazione. Partono i ricorsi al Giudice del Lavoro per ottenere la trasformazione in contratto a tempo indeterminato dei contratti a tempo determinato su posti vacanti e disponibili illegittimamente reiterati per oltre 36 mesi con richiesta di relativo risarcimento.

Per informazioni scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando i tuoi dati anagrafici, recapiti e-mail e telefonici e specificando nell’oggetto: richiesta info ricorso stabilizzazione, restituzione TFS o TFR, sblocco del contratto.

 

Se il Miur attuerà le riduzioni annunciate dalla Carrozza, il sindacato è pronto a ricorrere al Tar: i docenti specializzati non devono seguire solo i casi ‘gravi’ ma prendere in consegna tutti gli alunni ‘certificati’ dalle autorità sanitarie, non si può sottrarre ad un alunno con disabilità lieve la possibilità di essere aiutato.

“Il ministro dell’Istruzione deve essere stato informato male: non è possibile utilizzare la nuova normativa sui ‘Bisogni Educativi Speciali’ per ridurre da 101 mila a 90 mila le cattedre di sostegno, operando un taglio di 11 mila docenti. Affidare un ragazzo con problemi di apprendimento, seppure non gravi, ad un insegnante non specializzato comporta infatti un’operazione illegittima, che i genitori possono facilmente impugnare per far avere ai propri figli l’adeguata assistenza allo studio”. Così commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir per la scuola e i quadri, le intenzioni espresse dal ministro Maria Chiara Carrozza di migliorare l’azione a favore del sostegno alle disabilità e fragilità degli studenti a scuola adottando l’ultima direttiva ministeriale in materia, del 27 dicembre, per far corrispondere l’organico di sostegno di diritto a quello reale. Tagliando in tal modo circa 11mila posti oggi esistenti.

Anief teme che dal prossimo anno scolastico questa operazione porterà ad assegnare gli insegnanti di sostegno specializzati, attraverso un corso mirato a questo genere di necessità didattiche speciali, solo agli alunni disabili gravi. Mentre la normativa vigente indica che a prevalere è sempre la volontà dell’equipe medica, psicopedagogica e, a seguire, dei gruppi di lavoro scolastico quali il Gliss o il GLH, a seconda del livello scolastico dove è collocato l’alunno. Ma se il ministro vuole seguire questa strada è bene che sappia sin d’ora che farebbe bene a rivolgersi a consulenti migliori, almeno nel campo del sostegno agli alunni disabili.

“Se il Miur attuerà una riduzione di diverse migliaia di cattedra di sostegno – afferma Pacifico – il nostro sindacato ricorrerà sicuramente al Tar: in base alla normativa in vigore, infatti, gli insegnanti curricolari possono affrontare solo i bisogni educativi speciali che non sono stati certificati dalle autorità sanitarie. Non si può, inoltre, barattare l’aumento dell’organico di diritto con la riduzione dell’organico complessivo. L’organico di diritto – prosegue il sindacalista Anief-Confedir – dovrebbe corrispondere infatti agli oltre 100mila attuali posti e questo garantirebbe di mantenere in vita il rapporto di un docente ogni due alunni con disabilità previsto dalla legge”.

Quella che abbiamo oggi in Italia, a livello di organico dei docenti di sostegno, è un’organizzazione che deriva da quando il legislatore, con la Legge n. 244/2007, ha deciso di fissare provvisoriamente al 70% il numero di docenti in organico di diritto. Ad oggi però vi sono ancora arbitrariamente 37 mila insegnanti di sostegno che vengono chiamati fino al 30 giugno e non a fine agosto, come dovrebbero, visto che i ragazzi con disabilità accertata sono ormai diventati oltre 200mila e negli ultimi sei anni sono aumentati di quasi 20 mila unità.

È davvero inconcepibile l’idea del Miur di concedere l’immissione in ruolo di una parte di questi docenti chiedendo la sparizione di una parte di loro. E tirare in ballo la circolare del 27 dicembre 2012 per giustificare la mancata assegnazione di un docente specializzato nel sostegno ad un alunno con problemi di apprendimento non ha assolutamente senso: l’assegnazione di adeguato supporto ai disabili, compresa l’entità delle ore di sostegno, è un impegno formale che va necessariamente affidata ad un insegnante formato per questo scopo. E a sostenerlo non è l’Anief, ma le leggi che si sono susseguite negli anni. A partire dalla L. 104/1994 e della L. 296/2006, oltre che da varie sentenze, come quelle dalla Corte Costituzionale n. 80 del 2010, secondo cui i bisogni speciali debitamente certificati non possono essere delegati agli insegnanti delle materie curricolari.

Per questo motivi il sindacato invita coloro che fanno parte dei gruppi di lavoro a sostegno degli alunni con disabilità certificata a sollecitare le famiglie perché non si facciano privare di un diritto fondamentale per la crescita e l’integrazione di questi giovani: quando le ore assegnate dalla struttura sanitaria si discostano dall’entità prefissata, non occorre subire questo abuso. Tutti coloro che sono interessati ad avere adeguato supporto possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..