I provvedimenti vanno ora in Conferenza Unificata per l'apposito parere e alle competenti Commissioni parlamentari, dove andranno necessariamente migliorati. Via libera per inclusione scolastica, cultura umanistica, diritto allo studio, formazione iniziale e accesso all'insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado, istruzione professionale, scuole italiane all'estero, sistema integrato di istruzione dalla nascita fino a sei anni, valutazione e certificazione delle competenze ed Esami di Stato. Rimane fuori, rispetto ai nove decreti indicati nella Legge 107/15, solo il nuovo Testo Unico in materia di istruzione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è un’ottima opportunità quella che si profila, perché i decreti delegati possono attuare nel mitigare o deviare gli effetti perversi della Legge 107/15. Da parte nostra, sono giunte precise indicazioni al Parlamento attraverso degli emendamenti al decreto Milleproroghe. È importante, però, che già le deleghe non contengano profili di incostituzionalità, come già accaduto con i decreti legislativi della Pubblica Amministrazione, e che si apra un dibattito adeguato nonostante i tempi siano decisamente ristretti. Altrimenti, toccherà ancora una volta rivolgersi al giudice.
Questa volta è il Tribunale del Lavoro di Roma ad accogliere i ricorsi promossi dall'Anief e a condannare il MIUR per discriminazione e abuso di contratti a termine.
Dopo le sentenze della Cassazione, fioccano le condanne a carico del Ministero dell'Istruzione che per anni ha discriminato i precari corrispondendo uno stipendio non commisurato agli effettivi anni di servizio svolti e ha stipulato contratti a termine superando di gran lunga la soglia dei 36 mesi di servizio anche su posti vacanti. Ancora possibile aderire ai ricorsi gratuiti promossi dall'Anief per tutelare i propri diritti e ottenere il giusto risarcimento del danno.
Il Governo chiamato ad esprimersi su riordino dell’istruzione professionale, scuole all’estero e sostegno; inoltre, è quasi ultimata anche la delega 0-6 anni, che dovrà tener conto dei rilievi della Corte costituzionale sollevati a fine dicembre. Per i rimanenti cinque provvedimenti (formazione iniziale docenti, esami di Stato, cultura umanistica, testo unico, diritto allo studio) si va verso la proroga di due mesi. Intanto, il Ministro Fedeli ha chiesto consiglio a tutti gli operatori scolastici. Anief si presta a collaborare e propone i cambiamenti fondamentali, da attuare proprio sui primi quattro decreti delegati della Legge 107/2015.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): molte di queste modifiche le abbiamo presentate in questi giorni al Parlamento attraverso alcuni emendamenti al decreto Milleproroghe. È importante, però, che Palazzo Chigi ne tenga conto già nella stesura dei decreti delegati: questi, infatti, potrebbero sanare una parte rilevante delle storture presenti nella riforma Renzi-Giannini. Approvare delle deleghe in sintonia con dei profili di incostituzionalità sarebbe, infatti, controproducente per tutti: ciò significa che la lezione derivante dalla bocciatura della Consulta dei decreti legislativi della Pubblica Amministrazione non ha portato alcun cambiamento positivo.
Non deve esserci alcuna differenza fra i docenti delle scuole paritarie e quelli della scuola pubblica. Lo ha ribadito il Tribunale del Lavoro di Trieste con una sentenza relativa alla mobilità di un insegnante della scuola paritaria, considerando illegittimo quanto previsto dal Miur nel contratto di lavoro (CCNI) in relazione alla mobilità 2016/2017, in cui esclude l'attribuzione del punteggio a questa categoria di insegnanti. Le disposizioni contestate, infatti, sono illegittime "nella parte in cui escludono l’attribuzione di punteggio per il servizio pre-ruolo prestato negli Istituti paritari e al contrario lo riconoscono per gli istituti statali nella misura di 3 punti per ogni anno". I giudici hanno infatti deciso che, ai fini della mobilità, deve essergli attribuito il medesimo punteggio spettante al servizio prestato nella statale. L'Anief è l'unico sindacato che si è mosso per la tutela dei diritti dei docenti in possesso di servizio prestato nelle scuole paritarie. Dopo questa sentenza, il suo leader Marcello Pacifico h commentato soddisfatto: "I successi ottenuti in tribunale dimostrano che abbiamo ragione e se il prossimo contratto continuerà a perseverare con questa odiosa discriminazione, non esiteremo ad agire in tribunale per far nuovamente annullare delle disposizioni contrattuali che non rispettano la legge italiana. Anche per la ricostruzione di carriera abbiamo promosso specifici ricorsi per far riconoscere il servizio nelle scuole paritarie e otterremo ragione anche su quello”.
L’Anief si conferma unico sindacato che si è mosso per la tutela dei diritti dei docenti in possesso di servizio prestato nelle scuole paritarie e cui il MIUR non ha voluto, e non vuole tuttora, riconoscere alcun punteggio ai fini della Mobilità. I Tribunali del Lavoro ci danno ragione, condannano il MIUR, disapplicano l’ultimo CCNI per violazione di norme imperative, impongono all’Amministrazione di modificare i trasferimenti nel pieno rispetto delle disposizioni normative.
Tra gli obiettivi primari, attraverso iniziative giudiziarie con i legali Anief: la perequazione interna per recuperare la RIA agli assunti dal 2001-02 (2mila € annui), il ripristino delle risorse tagliate al FUN dal 2011-12 (4mila € annui), ulteriori 30mila € di arretrati. Partecipa al primo seminario nazionale accreditato dal Miur, 4/5 febbraio 2017, Palermo. Avrai rimborso spese. Invia la domanda entro il 17.01 a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Già più di cento adesioni da tutta Italia. Nel frattempo, il Tribunale di Roma accoglie ancora due ricorsi su RIA per assunti 2008 e 2012: risarciti 50mila €. Per aderire ai ricorsi, clicca qui.
Se rappresentativi, nel nuovo CCNL chiederemo la perequazione esterna con gli altri dirigenti dell’area Istruzione e Ricerca e la riscrittura dei CIR illegittimi.
Il nuovo sindacato dei dirigenti scolastici aderisce a Confedir (Confederazione rappresentativa al tavolo della dirigenza pubblica per il triennio 2015-18) è stato creato per centrare un obiettivo ormai da tempo abbandonato dagli altri sindacati che hanno sottoscritto nell’ex area V il CCNL 2000-2001, dimenticando di trattare tutti i dirigenti allo stesso modo assunti negli anni successivi al 2001 come si evince nel CCNL 2002-2005 e 2006-2009, quando è stata archiviata la RIA che permette di conservare l’anzianità di servizio maturata precedentemente. Gli stessi sindacati non hanno contrastato, in maniera significativa, il taglio del 33% del FUN, nell’ultimo quinquennio, da cui si paga la retribuzione di posizione e di risultato con riflessi negativi nella contrattazione regionale.
Pertanto, risulta necessaria un’immediata e vincente azione giudiziaria che aumenti gli stipendi a regime e recuperi gli arretrati.
Vi è un anno di tempo per raggiungere la rappresentatività che si ottiene attraverso il superamento della soglia del 5% (500 deleghe), al 31 dicembre 2017. Tale obiettivo permetterà a Udir di avverare anche quanto dagli altri sempre promesso e mai ottenuto: la perequazione esterna che porterebbe ad aumenti stipendiali in media di almeno 23mila €, tanto più che vi è ora un’area unica della dirigenza dell’istruzione, dell’università e della ricerca, e l’annullamento degli atti unilaterali promossi dagli UU.SS.RR. come la riscrittura dei contratti firmati durante il taglio illegittimo del Fun dal 2011-12.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.