Il primo giugno è stata pubblicata la bozza del Regolamento dei concorsi per il reclutamento dei docenti: non abilitati con 24 cfu e coloro che hanno svolto almeno 3 anni di servizio.
Eurosofia ed Anief sono da parecchi anni impegnate nella ricerca delle soluzioni formative e di approcci di studio efficaci per la preparazione ai concorsi pubblici, in particolar modo, di quelli relativi al comparto scuola. Più del 70% dei partecipanti al precedente Concorso a cattedra ha superato brillantemente tutte le prove, grazie all’efficacia della nostra metodologia blended.
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Per supportare al meglio tutti i candidati per l’acquisizione di conoscenze e competenze fondamentali, abbiamo ampliato e potenziato l’offerta formativa, che prevede una preparazione online (con esercitazioni evideolezioni) ed un approfondimento attraverso webinar tematici, per consentire anche a chi ha molti impegni e solo poche ore da dedicare allo studio di ottimizzare i tempi e prepararsi in modo adeguato.
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Modalità di svolgimento:
Il corso si svolge in modalità e-learning attraverso la consultazione e lo studio di dispense, videolezioni con approfondimenti e simulazione “creazione di una Uda tematica”, esercitazioni per il superamento delle prove concorsuali.
La piattaforma elearning è disponibile 24 ore su 24.
Nello specifico sono previste 3 tipologie di corso-base, ciascuna rivolta ad un target diverso:
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Modalità di svolgimento
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Nuova vittoria dell’Anief presso il Tribunale del Lavoro di Gorizia che accoglie la richiesta di una docente contro il mancato riconoscimento del servizio preruolo ai fini del superamento del quinquennio di permanenza su posto di sostegno e per ottenere il relativo trasferimento su posto comune. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questa vittoria dimostra l’illegittima discriminazione anche all’interno della contrattazione integrativa tra il servizio svolto a tempo determinato e quello svolto a tempo indeterminato. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief per la Mobilità 2018 per quanti hanno dichiarato i titoli e i servizi utili ai fini del ricorso nella domanda di trasferimento/passaggio di ruolo.
Il Tribunale del Lavoro di Gorizia dà piena ragione al nostro sindacato e dichiara illegittimo il CCNI sulla mobilità nella parte in cui non computa il servizio a tempo determinato svolto su sostegno ai fini della mobilità per il trasferimento da posto di sostegno a posto comune. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Le vittorie in tribunale ottenute dall’Anief sottolineano come anche il contenuto della contrattazione integrativa sulla mobilità è discriminatorio e ciò è dimostrato, in questo caso, dal mancato computo del servizio a termine ai fini del superamento dell'obbligatorio quinquennio di permanenza su posto di sostegno. Ricordiamo che, secondo la giurisprudenza europea, lo Stato italiano ha il dovere di vigilare sull’applicazione della parità di trattamento tra servizi con contratti a termine e servizio di ruolo”. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief per la Mobilità 2018 per quanti hanno dichiarato i titoli e i servizi utili ai fini dei ricorsi nella domanda di trasferimento/passaggio di ruolo.
Secondo il sindacato, urgono soluzioni efficaci per i docenti in possesso del titolo di diploma magistrale interessati dalla sentenza dell’Adunanza plenaria dello scorso 20 dicembre, per gli altri docenti abilitati esclusi dalle GaE, per tutto il personale precario e per la ridefinizione degli organici in linea con quanto disposto dalla direttiva 70/99 UE, a partire dai posti di sostegno agli alunni disabili. Il Ministro è bene che sappia che, alla luce dell’ultima recente risoluzione del Parlamento UE sul precariato nel pubblico impiego degli Stati membri e dei reclami collettivi presentati da Anief alla Commissione delle Petizioni dell’Unione, la posizione dell’Italia in merito al precariato deve necessariamente avere una sterzata.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Vanno salvaguardati i ruoli assegnati come da parere espresso dell’ex presidente della sezione Lavoro della Cassazione, Michele De Luca, e devono essere inseriti nella terza fascia delle GaE tutti i docenti ad oggi esclusi o inseriti con riserva purché in possesso di un titolo abilitante. Qualsiasi altra soluzione, alternativa al decreto d’urgenza che inserisca tutti gli abilitati nelle GaE, genererà soltanto un nuovo contenzioso. Ma è anche sugli organici la battaglia decisiva di cui si dovrebbe occupare un provvedimento urgente che voglia generare un corretto avvio del nuovo anno: non è possibile continuare a sottoscrivere ogni anno, a settembre, 100mila supplenze annuali, di cui la metà su sostegno agli alunni disabili. Parlare in queste condizioni di scuola di qualità, di continuità didattica e di rispetto del diritto allo studio è pura demagogia. Se quello insediato da pochi giorni vuole per davvero essere il governo del cambiamento lo dimostri nei fatti. E lo faccia subito.
Anief, appena diventata rappresentativa all’interno del comparto scuola, grazie alla convenzione firmata con il centro servizi Cedan S.r.l.s., offre ai propri associati importanti servizi: si parte con la presentazione delle domande di indennità di disoccupazione Naspi 2018.
A decretarlo è la quinta sezione penale della Cassazione che poche ore fa ha confermato la tesi espressa dal giudice di secondo grado, respingendo i ricorsi di due studenti minori condannati per diversi reati contro un loro compagno, tra cui quello di averlo costretto ad abbandonare prematuramente i banchi di scuola: tediato, deriso e picchiato, il ragazzo aveva riportato uno stato d’ansia tale da impedirgli di continuare la carriera scolastica. Dinanzi a fatti vessatori di tale portata, pure se attuati all’interno di una scuola, si incorre dunque in quegli “atti persecutori” (previsti dall’articolo 612 bis del Codice Penale), introdotti con il decreto legge 23 febbraio 2009, n. 11, con tutte le aggravanti sanzionatorie e penali che ne conseguono. Per questi motivi, sono stati respinti anche i ricorsi prodotti dai due minori autori dello stalking.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il fenomeno del bullismo sta crescendo in modo esponenziale e diventa sempre più necessario correre ai ripari. Non è possibile essere comprensivi, servono dei provvedimenti esemplari, che possano fare da monito. Non è davvero ammissibile ciò che è successo. Noi, come sindacato, siamo per la tolleranza zero su certi comportamenti, soprattutto perché non si tratta di episodi, ma di aggressioni mirate, predeterminate e perduranti. Qualsiasi oggetto abbia, sia essa rivolta a un docente o a uno studente, dopo un esame scrupoloso del caso e avere appurato le responsabilità, la violenza deve comportare l'espulsione immediata dello studente o degli studenti che si rendono artefici di tali azioni. Parallelamente, è ben che si avvii l’iter giudiziario in tutti quei casi in cui ve ne siano gli estremi. Noi siamo d’accordo con la Cassazione: si chiamino gli atti di violenza coi loro nomi, cioè reati; solo in questo modo chi si macchia di tali illeciti potrà rendersi conto della gravità della propria azione e ragionare sulla colpevolezza del suo comportamento.
Il pagamento deve essere effettuato entro il 18 giugno, poiché il 16 giugno, sua naturale scadenza, è sabato, attraverso F24, tramite banche o Poste Italiane. Devono pagare le due imposte i contribuenti in possesso di fabbricati, di aree edificabili e di terreni agricoli che si trovino nel territorio dello Stato italiano a qualsiasi uso destinati, compresi quelli strumentali o alla cui produzione o scambio è diretta l'attività dell'impresa.
Nel documento annuale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico si raccomanda di creare le condizioni che permettano veramente di richiamare insegnanti qualificati e efficaci nelle scuole più “difficili” e di aumentare, in parallelo, le responsabilità dei capi di istituto, “che possono svolgere, se preparati per questo compito, un ruolo importante per attrarre, accompagnare, e formare docenti che rispondono alle esigenze della realtà educativa locale”. L’Ocse ha anche rilevato che nella metà dei 69 Paesi ed economie esaminati, gli insegnanti delle scuole con un’alta concentrazione di studenti svantaggiati tendono ad avere qualifiche o credenziali inferiori rispetto agli insegnanti delle scuole più avvantaggiate. In Italia, inoltre, la mancata valorizzazione del personale passa anche per gli stipendi inadeguati: nell’Ue solo i docenti della Slovacchia e della Grecia percepiscono buste paga inferiori a quelle dei nostri docenti. Il problema è, soprattutto, quello del mancato adeguamento stipendiale nel corso della carriera.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Se non si investe in istruzione si pregiudica la crescita culturale dei cittadini e del Paese. È esemplare, anche, che ad essere penalizzate di più risultano le regioni e i territori più svantaggiati. Ma anche le scuole con alunni più “difficili”. Dove sono concentrati anche i precari e gli insegnanti con minore esperienza. Andando a creare un ulteriore danno nei loro confronti. In pratica, ai ragazzi già penalizzati dalla deprivazione culturale del luogo di appartenenza si aggiunge quella dell’assegnazione di insegnanti con minore anzianità professionale. In assoluto, l’Italia rimane uno dei Paesi dove l’insegnamento viene considerata una professione qualsiasi. È una vergogna nazionale, di cui i governi degli ultimi anni si devono assumere la responsabilità. Cogliamo l’occasione, visto che siamo all’inizio di una nuova legislatura, per chiedere di cambiare corso. Non solo a parole.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.