I Tribunali di Napoli e Frosinone danno ragione all'Anief ed annullano le procedure di mobilità che non tengono conto del servizio svolto nelle scuole paritarie ai fini del punteggio. Marcello Pacifico: “Troppe illegittimità reiterate dal Miur con il placet dei firmatari dell'accordo contrattuale. Con la nostra rappresentatività porteremo davvero la voce dei lavoratori della scuola ai tavoli della trattativa”.
Nelle ormai prossime procedure di mobilità continuano a permanere varie illegittimità non solo riguardo alla mancata attribuzione di punteggio al servizio svolto nelle scuole paritarie, che vari tribunali continuano a censurare, ma anche per quanto concerne il vincolo quinquennale sul sostegno per cui non si computa il periodo di precariato, la mancata valutazione dei titoli SSIS, TFA, Sostegno, del servizio militare svolto non in costanza di nomina e lo svilimento del servizio preruolo nelle graduatorie interne d'istituto. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Tutte illegittimità che abbiamo segnalato da tempo, ma il Miur, con il placet dei sindacati già rappresentativi che hanno firmato l'accordo contrattuale per queste procedure di trasferimento, ha continuato imperterrito a reiterare. Con la nostra rappresentatività porteremo davvero la voce dei lavoratori ai tavoli della trattativa e chiederemo il rispetto della normativa interna ed eurounitaria riguardo questi e altri temi da troppo tempo ignorati”. Anief ricorda che sono già aperte le procedure di preadesione ai ricorsi per la Mobilità 2018. Per ulteriori informazioni e aderire ai ricorsi Anief clicca qui.
Alla sconveniente sottoscrizione del contratto del comparto Scuola all’Aran potrebbe presto seguire quella del rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici che da un decennio hanno gli aumenti stipendiali bloccati e disallineati rispetto all’inflazione. Gli aumenti previsti dall’ultima legge di Bilancio, la L. 205/17, sono infatti inferiori di tre volte rispetto a quello che sarebbe spettato loro di diritto per il 2018; addirittura, ben tredici volte in meno per quanto riguarda gli arretrati relativi al biennio 2016/201. Inoltre, non appare legittimo il parziale recupero nella perequazione esterna della parte fissa della retribuzione di posizione per lo stesso triennio contrattuale, né appare tollerabile l’attuale determinazione del Fondo Unico Nazionale, ridotto di un terzo rispetto agli anni precedenti. Infine, dopo i tanti impegni sottoscritti a verbale nelle note a margine dei precedenti contratti, ora i sindacati rappresentativi e il Miur devono onorare gli impegni pure sulla RIA da riconosce a tutti i dirigenti scolastici assunti dopo il 2001.
Marcello Pacifico (presidente Udir): Per contrastare gli aumenti fittizi non rimane che aderire al ricorso gratuito al giudice del lavoro: si chiederà contestualmente, in tal modo, il recupero del Fondo Unico Nazionale, il recupero della retribuzione di posizione e di risultato dal 2011 al 2015, in modo da ottenere la corresponsione della retribuzione di posizione-quota variabile e la retribuzione di risultato maggiorate della quota spettante al ds delle risorse indebitamente sottratte al Fun dall'anno scolastico 2011/2012 fino all'a.s. 2015/2016, nonché riconoscere in via permanente quanto indebitamente sottratto nell'a.s. 2015/2016. Il ricorso Udir punta poi al recupero erariale imputabile agli effetti dei Contratti integrativi regionali: sono somme spettanti a seguito delle trattenute d'ufficio effettuate dalla Ragioneria Territoriali dello Stato, dopo la firma dei Contratti Integrativi Regionali, nonché dei mancati aumenti sulla base della fascia d’appartenenza o di errori commessi dall'amministrazione.
Con l'accordo sottoscritto da Flc-Cgil, Cisl e Uil lo scorso 9 febbraio all’Aran, è stato infatti ratificato l'annullamento del primo gradone stipendiale (3-8 anni) per chi è stato assunto a partire del 2011, come previsto dal Contratto integrativo di lavoro di quello stesso anno, norma, peraltro, disapplicata da diverse sentenze dei tribunali del Lavoro con ricorsi presentati dall’Anief. Ma l’aspetto che più sorprende è la mancata approvazione di un nuovo gradone stipendiale relativa alla fascia 36–43 anni: invece di adattare le fasce all’allungamento progressivo dell’età pensionabile, prendendo atto che con la riforma Monti-Fornero e l’innalzamento dell’aspettativa di vita l’uscita dal mondo del lavoro per le pensioni di anzianità è stata spostata in avanti di quasi un decennio. Come se nulla fosse accaduto, invece, si è confermato l'ultimo gradone, posto a 35 anni di carriera.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Per cercare di assegnare anche alla scuola gli 85 euro lordi pattuiti dalle Confederazioni con l’accordo del 30 novembre 2016, la contrattazione ha inventato delle formule, come la cosiddetta perequazione per salvaguardare le buste paga più basse. In tale situazione, tutte le esigenze da attuare, invece, non sono state messe da parte. Passando anche sul fatto che si sono approvate delle norme contrattuali che colpiscono i lavoratori vecchi e i giovani, non predisponendo un avanzamento di carriere né per chi è ad inizio né per chi è a fine carriera. E a poco importa, avranno pensato sindacati rappresentativi e amministrazione, se in questo modo si è andato a calpestare il principio della parità retributiva. Inoltre, ci si aspettava una nuova fascia, la 36-43 anni, attraverso la quale si sarebbe recepito nel contratto collettivo nazionale il sensibile allungamento dell'età pensionabile. Invece, inspiegabilmente, nell'ipotesi di contratto accordato dalla parte pubblica con i sindacati Confederali, si condannano gli over 60 a percepire lo stesso stipendio fino all'ultimo anno prima di andare in pensione. Tra l’altro per vedersi riconosciuto un assegno di quiescenza destinato a diventare la metà di quanto percepito con l’ultimo stipendio.
Anief ha predisposto il ricorso per il recupero del “gradone” stipendiale degli immessi in ruolo dal 2011: sono interessati docenti e Ata che hanno stipulato il contratto a tempo indeterminato dall'anno scolastico 2011/2012 (anche con decorrenza giuridica 2010/11), al fine di ottenere il risarcimento del danno e il recupero delle somme perdute a causa della fusione dei primi due gradoni stipendiali. il ricorso comprende la richiesta di valutazione per intero, ai fini giuridici ed economici, di tutti gli anni di precariato per la ricostruzione di carriera.Il personale immesso in ruolo con nomina giuridica ed economica non successiva all'a.s. 2010/11 può, invece, aderire al ricorso ricostruzione di carriera sia nella scuola statale sia nella scuola paritaria.
La nota Miur n. 21315/2017 che confermava il taglio di un'ora del primo strumento nel biennio dei Licei Musicali è stata ritenuta dal Tribunale Amministrativo per il Lazio in aperto contrasto con quanto previsto dalla normativa primaria (DPR n. 89/2010) e annullata in via definitiva attraverso una sentenza esemplare che accoglie in toto quanto da sempre sostenuto dal nostro sindacato. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Il TAR Lazio conferma le nostre tesi e l'illegittimità dell'operato del Miur che agiva in aperto contrasto con la normativa primaria e violava palesemente il diritto all'istruzione degli alunni dei licei musicali”.
I posti messi a bando sono 22.087. Le domande di partecipazione dovranno essere inoltrate su Istanze on line entro le ore 23.59 del 22 marzo 2018. È previsto un pagamento di 5 euro per i diritti di segreteria.
Il decreto promulgato è rivolto a chi ha una abilitazione o è specializzato sul sostegno, inclusi le docenti e i docenti già di ruolo. Le regioni con il maggior numero di posti a disposizione sono: Lombardia, Piemonte e Veneto. Le più favorite sarebbero le graduatorie di Matematica e Scienze per le scuole secondarie di I grado e quelle di Italiano. Molti ritengono che si potrebbe raggiungere la quota di 100mila richieste.
Per l’a.s. 2018/19 sono già liberi 22.087 posti di cui 10.011 per il sostegno, rimasti vacanti in seguito alle immissioni in ruolo del 2017/18; a questi se ne aggiungeranno altri, derivanti dalla trasformazione di alcune cattedre da organico di fatto in organico di diritto. È piuttosto improbabile però che si possa conoscere la distribuzione entro il 22 marzo, data ultima per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso.
Si prevede un nuovo massiccio esodo dei docenti.
Secondo il Miur, il servizio svolto durante l’a.s. 2017/18 può essere valutato fino al 22 marzo 2018: ciò significa che chi è stato assunto solo dopo l’inizio delle attività didattiche o nelle settimane successive si trova in difficoltà, perché magari non raggiunge i 180 per qualche giorno. Anief ritiene questa esclusione fortemente discriminante. Pertanto, dopo avere aperto il ricorso per chi non ha conseguito l’abilitazione entro la data consentita dal bando per la Specializzazione sul sostegno agli alunni disabili, il sindacato apre anche a chi conseguirà i titoli servizio (180 giorni annuali) anche dopo il 22 marzo ed entro comunque il prossimo 30 giugno. Per poter pre-aderire al ricorso è necessario espletare la procedura di iscrizione all'ANIEF e compilare e inviare entro il 22 marzo 2018 il modello cartaceo predisposto dal sindacato: dovrà essere compilato in ogni sua parte e inviato entro e non oltre il prossimo 22 marzo per raccomandata A/R all’Usr della Regione in cui si intende svolgere il concorso. Per informazioni e/o adesioni cliccare qui.
Miur nuovamente travolto dai legali Anief in tribunale per la tutela dei diritti dei docenti precari cui il Ministero non riconosce la medesima progressione stipendiale attribuita solo al personale di ruolo. Con ben 11 sentenze pubblicate in meno di due settimane, l'Anief ottiene la dichiarazione del diritto di 14 docenti precari a percepire gli scatti di anzianità riconosciuti dall'Amministrazione solo ai lavoratori di ruolo e la condanna del Ministero a più di 135mila Euro tra risarcimento e scatti di anzianità e oltre 25mia Euro di spese di soccombenza. I Tribunali di Bologna, Milano, Verona e Trento, dunque, confermano anche il diritto al risarcimento del danno per sfruttamento del precariato in favore di quei lavoratori che per diversi anni hanno ottenuto supplenze su posto vacante. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief.
In tribunale l'Anief continua a vincere e in meno di due settimane ottiene altre 11 sentenze che riconoscono l'illegittimità dell'operato del MIUR che si ostina a negare ai precari le progressioni stipendiali basate sull'anzianità di servizio. I Giudici del Lavoro di Bologna (Avv. Tiziana Sponga), Milano (Avv. Francesca Lideo), Verona e Trento (Avv. Maria Maniscalco) accolgono i ricorsi Anief e restituiscono dignità ai lavoratori precari della scuola con delle condanne esemplari che riconoscono, anche, l'illegittimità della serie di contratti a termine stipulati con il Miur e condannano il Ministero a risarcire i lavoratori con un totale di 55,5 mensilità calcolate sull'ultima retribuzione globale di fatto. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Con la nostra rappresentatività ci impegneremo a porre fine a quello che si può considerare un vero e proprio 'svilimento' del lavoro precario e ci batteremo perché il CCNL attribuisca ai lavoratori a termine non solo il giusto riconoscimento della professionalità acquisita con uno stipendio commisurato all'effettiva anzianità di servizio, ma anche il diritto alla stabilizzazione della propria posizione lavorativa attraverso procedure di assunzione per risolvere davvero la situazione di quei precari che da anni contribuiscono al corretto funzionamento della scuola pubblica italiana e che non hanno ancora certezze circa il proprio futuro lavorativo”. L'Anief ha promosso ricorsi mirati per la tutela dei lavoratori precari della scuola cui è ancora possibile aderire per ottenere giustizia.
ROMA, 14 MAR - Dal 3 aprile sarà possibile presentare le domante per la mobilità nella scuola: lo ricorda l'Anief che fa sapere di essere pronto ad aprire sportelli straordinari per assistenza ad personam. "Prendono quindi il via le grandi manovre che a breve porteranno almeno 200mila lavoratori della scuola a chiedere di spostarsi sui tanti posti vacanti e disponibili", ricorda la sigla sindacale. "Di questi, il 30% saranno assegnati ai trasferimenti di sede e il 10% per i passaggi di ruolo e di cattedra. Nello stesso periodo è prevista la presentazione delle domande per la compilazione delle graduatorie d'istituto, al fine dell'individuazione dei docenti soprannumerari che saranno obbligati a presentare anche loro domanda di trasferimento. Le date sono state già prefissate e variano a seconda del ruolo professionale". "Abbiamo deciso di attivare sportelli e seminari a seguito delle numerosissime domande che ogni giorno raccogliamo dal personale - afferma Marcello Pacifico di Anief-Cisal - ancora una volta disorientato dinanzi alla mole di cavilli e burocrazia che caratterizza la mobilità scolastica italiana: lo stesso personale scolastico è infatti cosciente che inserire o meno una X su un modello di domanda può essere decisivo per ottenere il trasferimento. La nostra assistenza riguarda inoltre la tutela dei loro diritti, nuovamente lesi da norme inique e discriminanti: per questo, continuiamo a patrocinare ricorsi per docenti e Ata".(ANSA).
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