Per focalizzare l’evento, che cade nel mese di marzo, il Ministero con la Nota n. 483 ha comunicato agli Uffici scolastici regionali l’opportunità di organizzare in ogni capoluogo di Regione un seminario culturale e pedagogico nella settimana compresa tra il 17 e il 24 marzo. Al seminario – tenuto da relatori esperti di pedagogia dell’infanzia, dirigenti tecnici, dirigenti scolastici, insegnanti, membri dei gruppi di lavoro del Miur e rappresentanti dell’amministrazione - dovrebbe partecipare una delegazione per ogni scuola statale e paritaria dell’infanzia della Regione. Al di là di formalismi, il trattamento che si continua a riservare alla scuola dell’infanzia è di profonda trascuratezza: sono stati persi quasi mille compiti in Friuli relativi all’ultimo concorso bandito nel 2016; molti vincitori del “concorsone” attendono dal 2012 una cattedra o sono stati costretti a cambiare regione; vi sono circa 6 mila maestri precari con diploma magistrale che superano l’anno di prova ma ora saranno licenziati per via della discutibilissima sentenza dell’Adunanza plenaria di fine 2017. E che dire dei laureati in Scienze della Formazione Primaria che devono ricorrere anche loro al giudice per essere assunti perché, allo stesso modo, le porte delle GaE rimangono sbarrate?
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il loro vero status è quello di precari storici sfruttati da anni. In tribunale abbiamo difeso entrambe le categorie: l’apertura delle GaE del 2012, solo per fare un esempio, fu proprio dedicata agli abilitati in Scienze della formazione primaria. Abbiamo anche cercato in tutti i modi di trovare una soluzione nella manovra di fine Governo, attraverso degli emendamenti specifici al disegno di legge 2960, chiedendo la loro stabilizzazione. La verità è che la riforma sul percorso 0-6 anni prevista dalla Buona Scuola, completata dal decreto legislativo numero 65, cambia poco in tema di organici, ordinamenti, potenziamento, obbligo scolastico. Basti pensare che i docenti dell’infanzia sono gli unici per i quali non è stata prevista l’immissione in ruolo attraverso il piano straordinario della Legge 107/2015 e nemmeno il potenziamento all’interno degli istituti, se si eccettua la “farsa” dei mille posti concessi a fine legislatura, solo qualche giorno fa, peraltro a discapito degli altrettanti posti inizialmente conferiti alla scuola secondaria. Ora il Miur invita a parlarne con gli esperti e nei Collegi dei docenti: in quelle sedi si abbia coraggio di affrontare i temi che vertono sull’occasione mancata di rilancio del primo ciclo scolastico. Noi, come Anief, ne parleremo in piazza il prossimo 23 marzo a Roma, davanti al Parlamento, nel giorno dello sciopero. Oggi più che mai, serve una norma per le GaE. Nel frattempo, continua la battaglia dei ricorsi in tribunale.