La polemica arriva in Parlamento, con un gruppo di deputati che chiede lumi sulla consistenza dei fondi previsti dalla Legge di Bilancio 2017: la verità è che i 400 milioni a regime per il passaggio dall’organico di fatto all’organico di diritto serviranno a stabilizzare solo 13.300 nuovi docenti. Solo che, anche dopo il piano straordinario d’immissioni in ruolo della L. 107/15, oggi ci sono ancora 100mila cattedre libere, quasi la metà delle quali su sostegno, mentre per gli Ata sono 35mila. Inoltre, urgono modifiche normative per gestire la fase transitoria.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): se il Mef non paga, si blocca tutto; ma per lo Stato non finisce lì, perché deve comunque assegnare il risarcimento. Tanto è vero che con la Buona Scuola è stato istituito un fondo ad hoc, seppure inadeguato, proprio per sopperire alle mancate assunzioni, come stabilito anche dalla Consulta.
Ancora una volta l'Anief ribalta in Consiglio di Stato l'ingiusto provvedimento del TAR del Lazio che negava il diritto dei docenti cancellati per mancato aggiornamento a essere reinseriti nelle Graduatorie a Esaurimento. Gli Avvocati Sergio Galleano, Vincenzo De Michele e Francesca Lideo – da sempre impegnati nella tutela dei diritti dei docenti cancellati dalle Graduatorie per non aver confermato la volontà di permanervi - ottengono una nuova importante vittoria per il nostro sindacato con un provvedimento emanato dal Consiglio di Stato che dispone l'immediato reinserimento in GaE di altri 550 docenti specificando che lo stesso “costituisce titolo per la stipula di contratti a tempo determinato ed indeterminato”.
I docenti precari hanno gli stessi diritti degli insegnanti di ruolo, grande vittoria riportata dall'Anief.
L’incremento di aspiranti docenti che parteciperanno alla “coda” selettiva si evince dagli elenchi definitivi pubblicati dagli USR. La lista di ricorrenti che approderanno allo scritto è lunga: i lavoratori già di ruolo, gli Itp, i diplomati magistrale ad indirizzo linguistico, i dottori di ricerca con titolo abilitante, i diplomati Isef, gli educatori, i docenti con abilitazione disciplinare o specializzazione su sostegno, gli abilitati all’estero. Disco verde pure per chi ha frequentato Afam e Pas. Presto il calendario delle prove in Gazzetta Ufficiale. Poiché un terzo dei posti a bando non hanno vincitore, per loro è una buona occasione per arrivare al ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): le prove suppletive non si sarebbero svolte se solo l’amministrazione scolastica avesse seguito i nostri consigli. Invece non ha voluto saperne, pubblicando dei concorsi 2016 senza considerare la presenza di coloro che, in presenza dei titoli di accesso, avevano anni e anni di esperienza di insegnamento alle spalle. Sono stati incredibilmente esclusi dalla prova concorsuale che gli avrebbe potuto dare la possibilità di accedere all’agognata assunzione a tempo indeterminato.
Lunedì 13 febbraio 2017, ore 16.00: Commissione Cultura della Camera - Audizioni su riforma sistema istruzione. Alle ore 16 la Commissione ha svolto le audizioni di rappresentanti delle categorie direttamente interessate, sui profili attuativi della legge n. 107 del 2015, relativa alla riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. Guarda il video con l’intervento delle delegazioni Anief e Cisal. Scarica gli emendamenti proposti. Condivise anche le proposte. Interventi di Andrea Messina (vincitori concorso e idonei) al minuto 13.49, Eleonora Melidoni (precari II fascia graduatorie d’istituto) al minuto 20.30, Marcello Pacifico (sugli schemi di decreti delegati) al minuto 33.17. Le repliche di Andrea Messina a 1h.36m. 48s, di Marcello Pacifico a 1h. 44m. In delegazione anche Massimo Blasi (segretario confederale Cisal), Roberta Basco (ATA), Rossana Verdina (giovani laureati).
Guarda l'intervento del Presidente Anief Marcello Pacifico
La doppia urgenza è stata espressa dal sindacato ai componenti delle commissioni parlamentari, riguardo al parere sugli otto schemi di decreti attuativi della Legge 107/15. Durante gli interventi è stato sfatato il mito della continuità didattica, dell’esaurimento delle graduatorie, dell’idoneità al concorso: per gli alunni con disabilità la continuità didattica dovrebbe essere legata a tutti i componenti del consiglio di classe, non al solo docente di sostegno che può partecipare ai trasferimenti (abolizione vincolo quinquennale e decennale) e per ordine di scuola, qualora fosse ritenuta praticabile. Le graduatorie a esaurimento dovrebbero ritornare permanenti aggiornate annualmente, aperte a tutti gli abilitati per esaurirsi realmente e permettere l’incontro tra domanda e offerta, ossia tra la disponibilità dei posti e la presenza di abilitati oppure si potrebbe optare, nelle province in cui le GaE sono esaurite, a prendere in considerazione ai fini delle immissioni in ruolo i docenti inseriti in II Fascia delle GI. Il sindacato ha ricordato che ci sono 100mila posti liberi per il personale docente, quasi la metà dei quali su sostegno, mentre per gli Ata 35mila. Se non si mette mano alle deleghe, con i pensionamenti i numeri sono destinati a salire. Disco rosso anche per laureati in Scienze della formazione primaria ed educatori.
L’approfondimento odierno di ‘Repubblica’ riporta cifre impressionanti: duecento milioni di studenti affollano gli atenei del globo e a oggi rappresentano un terzo dei giovani in età da università. Tra otto anni cresceranno fino a 260 milioni. L'Unione europea non è da meno: guida la classifica delle pubblicazioni universitarie e ha il blocco di atenei con maggiore proiezione internazionale. Il Belpaese è in pericolosa controtendenza con investimenti pubblici e privati non adeguati: il Paese attrae pochi stranieri e i nostri laureati restano il 25,3% della popolazione tra i 30 e i 34 anni anche se nell'agenda di Lisbona si chiede come soglia minima il 40%.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): si continua a investire poco per l’orientamento. La stessa Legge 107/2015 ha previsto investimenti per l’alternanza scuola-lavoro, anello anch’esso rilevante (se ben fatto) ai fini della collocazione post-diploma, ma quasi nulla per ancorare i nostri ‘maturati’ al mondo accademico. A rendere la situazione ancora più difficile, considerando le difficoltà delle famiglie e degli stipendi bloccati per tanti lavoratori, è stato il continuo innalzamento delle tasse d’iscrizione: basta dire che nell’ultimo decennio per gli studenti fuori corso i costi di frequenza sono aumentati dal 25% al 100%. E, dulcis in fundo, ogni tanto qualche benpensante al Governo propone pure di cancellare il valore legale del titolo di studio.
Anief-Cisal ricorda che le immatricolazioni a un corso accademico dal 2003 (anno del massimo storico di 338 mila) al 2013 (con 270 mila) sono calate del 20%. La tendenza al ribasso non si è arrestata. Addirittura, non c’è nemmeno più il desiderio di diventare ‘dottori’: si è ridotta del 10% la percentuale dei quindicenni italiani che vogliono iscriversi all'università (da circa il 50% al 40%). Nel nostro Paese, la spesa pubblica pro capite per l’istruzione è pari a 1.103,89 euro l’anno, contro i 1.511,04 della media Ue, circa il 27% in meno. Il risultato è che all’Università si registra una situazione di stand by, con sempre meno iscritti, troppi studenti fuori corso e un numero altissimo di cultori, assegnisti, dottori di ricerca, ricercatori (figura a esaurimento) e quasi-docenti in perenne attesa. E nel 2015 è stato pubblicato il decreto-beffa sul riparto del Fondo di finanziamento ordinario alle università statali e sul ‘costo standard’ di formazione per studente, che penalizza gli atenei minori.
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