La Legge di Bilancio prevede che solo 20-25mila cattedre si spostino dall’organico di fatto a quello di diritto e lo stanziamento di 300 milioni per finanziare le "deleghe" della Buona Scuola; altri 100 milioni sono stanziati per gli istituti paritari e una quota, ancora da definire, prevede il potenziamento degli Istituti tecnici superiori e la decontribuzione per le aziende che assumono i giovani diplomati; 5 milioni di euro serviranno, ancora, a rafforzare l'Orientamento nelle scuole e vi saranno Incentivi per studenti universitari meritevoli e non abbienti, così pure per i ricercatori. Intanto, dal sondaggio nazionale “Demos – Coop” la Legge 107 viene ancora una volta bocciata. Gli insegnanti, invece, “mantengono un prestigio sociale elevato”, soprattutto i maestri della primaria. Anche gli italiani hanno capito che i nostri docenti sono maltrattati, 'spediti' a mille chilometri da casa e sotto-pagati.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ci sono 100mila posti che annualmente vengono dati ai docenti precari. Cosa dovremmo festeggiare se tra meno di 12 mesi ci ritroveremo ancora una volta con cattedre scoperte, dirigenti costretti a 'fare acrobazie' e gli alunni disabili privi del docente di sostegno? Anche con gli Ata siamo fermi a 10mila amministrativi, tecnici e ausiliari che non copriranno neppure il turn over. L’aspetto che lascia, però, più basiti è un altro: dove stanno i soldi per il rinnovo del contratto per il quale si sono aperte le trattative in estate e si sono spese tante belle parole da parte dei rappresentanti del Governo? Pure gli italiani hanno capito come stanno le cose: la gente è grata al lavoro degli insegnanti che percepiscono stipendi da fame in contesti inadeguati e privi di risorse. Con questa Legge di Stabilità, rimaniamo fedeli allo standard.
Il Consiglio di Stato ha respinto l'appello proposto dal MIUR avverso l'ordinanza cautelare già ottenuta dal nostro sindacato e ha dato nuovamente ragione all'Avv. Fortunato Niro dell'Anief confermando la possibilità di partecipazione con riserva dei ricorrenti abilitati come Personale Educativo alle procedure selettive del concorso 2016 per i posti di Scuola Primaria. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Questa è un'ulteriore conferma della correttezza del nostro operato. Adesso il MIUR si attivi immediatamente per organizzare le prove suppletive. Abbiamo dato tempo all'Amministrazione, ma ora non possiamo più tollerare ritardi: procederemo con ricorsi d'urgenza volti ad ottenere l'ottemperanza dei provvedimenti favorevoli ottenuti dal nostro sindacato per il Personale Educativo, gli ITP non abilitati, i docenti di ruolo, i diplomati ISEF e gli abilitandi PAS”.
Analizzando i numeri sulle anticipazioni ministeriali relative alla popolazione scolastica e docente 2016/17, cade clamorosamente il mito del surplus di docenti in servizio nel Meridione rispetto al fabbisogno. Risultano posizionate in alto, con oltre 11 alunni per docente, anche la Sicilia e la Campania. È invece il Centro Italia ad avere un miglior rapporto. Mentre quello più basso registrato in Calabria è giustificabile con la particolarità territoriale, così come per Molise e Basilicata e per la Sardegna.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): bisogna farla finita con la determinazione degli organici del personale, docente ma anche Ata, sulla base del numero ‘secco’ di iscrizioni di alunni. In determinate situazioni, sono altri i fattori che pesano molto di più delle cifre: c’è più bisogno di insegnanti laddove è alto il livello di dispersione scolastica, che al Sud tocca punte del 40 per cento. Hanno, anche, un peso specifico superiore alla media fattori-chiave come le difficoltà del territorio, la bassa presenza di agenti culturali, il basso livello di studio delle famiglie di provenienza. Basta con la costruzione degli organici in modo pre-confezionato. La scuola deve essere al centro del territorio, ma non con le iniziative estemporanee e di facciata. Lo dice, a chiare lettere, anche la riforma 107/15, ad iniziare dalle esigenze formative degli alunni con disabilità.
Al Miur si stanno predisponendo gli adempimenti preliminari per bandire l’attesa selezione pubblica per una categoria che nel tempo ha visto una decurtazione di posti e un accantonamento a seguito della chiusura delle province. Secondo alcune anticipazioni, i posti potrebbero essere divisi tra bando per concorso pubblico (le cui graduatorie sono esaurite) e la mobilità professionale verticale che si sbloccherebbe.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è giusto considerare una via preferenziale per i tanti assistenti amministrativi che, in cambio di una ‘mancia’, in questi anni di interregno si sono stoicamente prestati ad assumere l’incarico di Dsga, perché il posto era vacante. Per chi ha svolto più di tre annualità, dovrà essere bandito un concorso riservato. Come è bene che nel prossimo contratto, sia prevista anche la funzione specifica.
Dalla Toscana è giunto il buon esempio per bypassare la soglia prevista dalla Buona Scuola, anche laddove il numero di vincitori è ridotto e vi sono diversi posti messi a bando che rischiano di andare persi. I candidati sono riusciti a conoscere la valutazione ottenuta nella prova orale, la valutazione dei titoli presentati in fase di iscrizione al concorso e la posizione che occuperebbero nel caso in cui la normativa cambiasse. Un’altra modifica da apportare, altrettanto urgente, è quella dell’ennesimo rinvio riguardante l’immissione in ruolo di diverse migliaia di docenti della scuola dell’infanzia sul “potenziamento” degli istituti. Stiamo parlando di uno dei buchi della riforma approvata in via definitiva dal Parlamento nel luglio 2015, che fa il paio con un’altra clamorosa “dimenticanza”: quella di almeno 20mila Ata.
Marcello Pacifico (presidente Anief): “Sembra che chi opera nella scuola debba essere condannato ad un’attesa infinita: vale per gli anni di precariato, i pagamenti dei supplenti ‘brevi’, ma anche per la ricostruzione di carriera o per i casi clamorosi come i Quota 92, ancora oggi non sanati seppure vittime di un errore clamoroso di chi ha scritto la riforma pensionistica Monti-Fornero. Noi, però, non ci arrendiamo: Anief ha già previsto che nel corso della prossima settimana chiederà adeguate proposte emendative alla Legge di Bilancio: l’obiettivo è far correggere i tanti punti oscuri o negativi della 107/15, alla luce della prassi e delle difficoltà oggettive riscontrate ad un anno della sua applicazione”.
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