Il giovane sindacato reputa positive le immissioni in ruolo, ma non comprende quale sia la straordinarietà dell’impegno di questo governo, visto che si tratta di numeri che lasciano, nello stato di precarietà, almeno 80mila insegnanti già selezionati e abilitati. Bisogna effettuare un monitoraggio per verificare l’effettiva presenza di posti vacanti: si scoprirebbe che la gran parte dei 115.823 contratti conferiti quest’anno sino al 30 giugno sono in realtà privi di docente titolare e sarebbero, quindi, utili ai fini della stabilizzazione. Basterebbe chiedere ai presidi la consistenza effettiva delle cattedre. Perché non si attui questo passaggio rimane un mistero. Nello stesso modo, non si comprende perché il titolare del Miur confermi appena 10mila immissioni in ruolo Ata se ne occorrono 40mila, di cui una parte per il potenziamento.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): si voleva debellare la supplentite, ma decine e decine di migliaia di posti liberi si continuano ad affidare a supplenti specializzati nel sostegno, oppure abilitati su discipline con i corsi Tfa, Pas, scienze della formazione primaria. Per loro non rimane che la strada del ricorso.