I sindacati: supplenti in attesa della busta paga da settembre. Il ministero: mancano i soldi, ma da gennaio tutto sarà risolto.
I sindacati: supplenti in attesa della busta paga da settembre. Il ministero: mancano i soldi, ma da gennaio tutto sarà risolto.
Stamane il sindacato autonomo ha avviato la procedure relative all’impugnazione: l’obiettivo è far accedere all’aggiornamento annuale, che secondo la riforma dovrebbe replicarsi ogni anno attraverso la card nominale, anche le categorie scolastiche escluse in modo illegittimo. Intanto la rendicontazione rimane un mistero: a oltre due mesi di distanza dalle parziali indicazioni operative fornite su come usufruire della somma, il personale docenti di ruolo rischia di vedersi decurtare le spese effettuate dal bonus del prossimo anno.
Marcello Pacifico (presidente Anief): non si può imporre la formazione per legge e poi non curarsi di effettuarla, solo per far risparmiare alle casse dello Stato oltre 150milioni di euro annui.
Scuola oggi. Il lato oscuro dei successi annunciati dal governo: i supplenti non pagati. La ragione ufficiale? Inefficienze del sistema informatico. Tanto basta per non pagare gli stipendi. In realtà c'è molto altro: il sistema della precarietà.
Stavolta l’accordo sulla riduzione dei comparti sembrerebbe in dirittura d’arrivo. A gennaio potremmo assistere alla ratifica della riforma prevista dal decreto 150/09, con le parti che convengono sull’allestimento di nuovi quattro macro-comparti: la scuola, la sanità, gli enti locali e le amministrazioni centrali. Tuttavia, per oltre 3 milioni di lavoratori non cambia nulla se tutto ciò è propedeutico ad un rinnovo di contratto con incrementi-mancia.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): servono almeno 110 euro per il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale e altrettanti di vero e proprio aumento in busta paga. È una quota imprescindibile. Se il Governo non agisce con un intervento urgente, l’accordo sui comparti rischia di diventare un passaggio inutile. Ricordiamoci che Corte Costituzionale ha già reputato illegittimo il blocco dei contratti e degli stipendi della PA: anziché stanziare 300 milioni complessivi, servono 12 miliardi di euro l’anno. Altrimenti il confronto si sposterà in tribunale. Per chi vuole recuperare sin d’ora il maltolto, il sindacato ha già predisposto il ricorso.
Pubblichiamo alcuni articoli sui precari senza stipendio e su una partita gestita male: il caso della ragazza non vedente di Vibo Valentia.
Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal, replica alle dichiarazioni tranquillizzanti del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sui precari: purtroppo il caso odierno della studentessa calabrese, che ha difficoltà a frequentare le lezioni perché non ci sono insegnanti di sostegno in graduatoria specializzati in lingua Braille, è uno dei tanti e deriva dalla scelta dell’amministrazione di non voler stabilizzare 12mila abilitati specializzati delle graduatorie d’istituto. Con la riforma, Governo e Parlamento si sono incaponiti nell’imporre la chiamata diretta da parte dei presidi, seppure invisa da tutti e basata su regole astruse. Con la scelta discrezionale dei docenti che va in contrasto con il merito e la selezione dei migliori.
ANIEF apre la procedura di adesione al ricorso rivolto a tutto il personale Ata e ITP proveniente dagli Enti Locali immesso in ruolo senza il computo del maturato economico complessivo percepito nel 1999. Questa categoria di lavoratori ha diritto, infatti, ad ottenere dal Miur, tramite il Ministero dell’Economia, l'inquadramento sulla base dell'intero periodo di trattamento economico percepito nel 1999. A fronte all’inadempienza del legislatore, del silenzio del Miur e delle resistenze del Ministero dell’Economia, l'unica strada percorribile per salvaguardare tale diritto è quella del ricorso davanti al Tribunale del Lavoro. In ballo, oltre che l’aumento stipendiale, ci sono diverse migliaia di euro da recuperare, ma è necessario interrompere immediatamente i termini della prescrizione decennale.
Coinvolti almeno 30mila supplenti. Dal Miur il solito balletto di responsabilità con il Ministero dell’Economia. La riforma della scuola e l’innovazione dei sistemi di pagamento non sono serviti a nulla. Anief, fissa come termine ultimo al MIUR per i pagamenti entro e non oltre il 20 dicembre. Da lunedì 21 dicembre, qualora la situazione non variasse, i tribunali d'Italia saranno investiti di questo ulteriore contenzioso.
Marcello Pacifico (presidente Anief): per il giovane sindacato in questo modo si manca di rispetto ai propri dipendenti e alle loro famiglie, violando pure l'articolo 36 della Costituzione. Perché i lavoratori sono costretti ad anticipare le spese per il viaggio, spesso anche per il pernotto o per l’affitto. Questo è veramente indegno per un paese civile. Ancora di più se si pensa che è il loro datore di lavoro, lo Stato, che non ottempera ai suoi doveri.
Pubblichiamo alcuni articoli sui trasferimenti docenti, il caos è servito.
Dal 2016 i trasferimenti di decine di migliaia di immessi in ruolo con la Buona Scuola e quelli volontari del personale di ruolo produrranno dei danni ingenti al loro status professionale e familiare: il nuovo contratto sulla mobilità degli insegnanti peggiora addirittura le norme prodotte con la Legge 107/15.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): il rischio concreto di tutto ciò è altissimo: in ballo c’è l’orgoglio di fare l’insegnante. Perchè il diritto a trasferirsi, per avvicinarsi ai propri affetti, non può essere legato alla data di immissione in ruolo. È una diseguaglianza inaccettabile.
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