La Corte Costituzionale si allinea al parere espresso a Lussemburgo dalla Corte di Giustizia Europea non ci sono “ragioni obiettive che giustifichino” la reiterazione delle supplenze oltre 36 mesi svolti su posti liberi. Ora potranno sbloccarsi i ricorsi pendenti presso i tribunali del lavoro, con migliaia di risarcimenti per il personale docente e Ata mentre i giudici potranno sempre disapplicare la normativa interna e, proprio nel rispetto della sentenza UE Mascolo del 2014 richiamata ora dalla Consulta, ordinare la stabilizzazione del personale precario.
Marcello Pacifico (presidente Anief): le nostre denunce erano corrette, tanto che con la riforma 107/15 c’è stato un primo timido segnale sia sul fronte delle immissioni in ruolo sia su quello risarcitorio. Pure i tribunali del lavoro italiani si erano già adeguati alla sentenza Mascolo, ordinando le stabilizzazioni e procedendo a congrui risarcimenti, in linea con quanto deciso di recente dalla Corte di Cassazione.
Il giovane sindacato ricorda a tutti i precari che, tramite il portale on line, è sempre possibile rivendicare l’immissione in ruolo, il riconoscimento degli scatti stipendiali e l’estensione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto.