Pubblichiamo alcuni articoli sul ministro Giannini che dispensa tranquillità sull’avvio del nuovo anno, ma dimentica di dire che i veri assunti saranno appena 40mila: rimane vivo il problema del precariato.
Pubblichiamo alcuni articoli sul ministro Giannini che dispensa tranquillità sull’avvio del nuovo anno, ma dimentica di dire che i veri assunti saranno appena 40mila: rimane vivo il problema del precariato.
L'avvio dell'anno sarà regolare. Continua a leggere..
Anief replica al titolare dell’Istruzione che in modo semplicistico ha oggi affermato: "a settembre tutte le cattedre saranno coperte". Per il sindacato non servono gli annunci-spot, perché ci troviamo di fronte ad un piano straordinario di assunzioni che ha fallito la sua mission, ovvero abbattere la ‘supplentite’ grazie alla riforma: circa 15mila immissioni in ruolo non potranno realizzarsi, perché le graduatorie sono esaurite, altre 7mila verranno destinate agli esuberi; delle 80mila rimanenti, la metà si concretizzeranno solo tra un anno, poiché le assunzioni saranno giuridiche e quindi si tratterà di fatto ancora una volta di supplenze.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la verità è che col nuovo anno avremo ancora 150mila docenti abilitati all’insegnamento che continueranno a fare i supplenti. Un terzo sono quelli non assorbiti dalle GaE e 100mila continueranno ad essere chiamati dalle liste d’Istituto, in prevalenza su cattedre ancora astutamente collocate sino al 30 giugno 2016 ma a tutti gli effetti libere. Poi ci sono Ata ed educatori, per i quali non è prevista nemmeno una stabilizzazione. In tanti ci hanno chiesto aiuto ed ora la parola passerà ai giudici.
Pubblichiamo alcuni articoli su Ocse chiede di potenziare la matematica e l'Italia fa il contrario perché non assume i precari pur in presenza di posti liberi e sui posti 'persi' per l'organico potenziato non potranno nemmeno andare a supplenza annuale.
Il comma 95 della Legge 107/201 parla chiaro: “Per il solo anno scolastico 2015/2016, detti posti non possono essere destinati alle supplenze di cui all'articolo 40, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e non sono disponibili per le operazioni di mobilità, utilizzazione o assegnazione provvisoria”. Eppure, al Miur si sostiene che quei posti verranno conferiti ai precari attraverso supplenza annuale. Si tratta, evidentemente, di qualcuno che emette notizie e numeri in libertà, non essendo nemmeno a conoscenza delle novità legislative che il Parlamento ha voluto attuare sulla scuola.
Da un Focus dell’organizzazione internazionale, risulta che nel decennio 2003-2012 una ventina di minuti in più alla settimana della fondamentale disciplina scientifica sono bastati per migliorare l'apprendimento dei nostri 15enni. Per aver effetti ancora migliori, servono però anche insegnanti validi e metodi adatti ai ragazzi di oggi. L’assurdo è che in Italia abbiamo molte graduatorie esaurite, senza più candidati, e si continuano a mantenere supplenti coloro che hanno tutti i requisiti per prendere quei posti.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Governo e maggioranza, che tanto si vantano di aver migliorato il sistema scolastico italiano grazie alla riforma, hanno perso un’occasione d’oro per assegnare l’insegnamento della matematica a migliaia di giovani laureati, abilitati e selezionati all’uopo delle università.
Pubblichiamo alcuni articoli su nuovo anno con 1.700 istituti acefali, sull’organico potenziato nasce zoppo: tra i 5 e i 10mila posti rimarranno scoperti e su Roma il Comune anticipa l’epurazione dei precari storici decisa dal Governo.
La novità non è che siano venuti meno i posti da educatrice o maestra, ma è nelle recenti sentenze della curia europea, le quali impongono in modo inequivocabile l’assunzione di tutto il personale in possesso dei titoli di studio e abilitanti che ha svolto almeno 36 mesi di servizio su unità di lavoro prive del rispettivo titolare. Ora, anziché stabilizzare quel personale, il Comune capitolino decide di metterlo alla porta: troppo forte è il timore di incorrere nelle richieste di assunzione attraverso i tribunali. Che però in questo modo saranno numericamente maggiori, perché i precari messi alla porta non rimarranno di certo con le mani in mano.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): a Roma come a Montecitorio si sta ribaltando quanto espresso dalla Corte di Giustizia europea. Creare artificialmente delle norme per togliere del lavoro a del personale precario, anziché assicurarglielo, è palesemente incostituzionale e ci allontana sempre di più dal diritto europeo: siamo pronti a inondare il Comune di Roma di ricorsi seriali per favorire la loro stabilizzazione e per permettergli, anche nel breve periodo, di mantenere il loro posto di lavoro come supplenti.
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