Il sindacato ritiene impraticabile la decisione di posticipare a domenica 14 giugno la convocazione degli scrutini finali, che potrebbero non svolgersi per via dell’imminente nuova ondata di scioperi contro la riforma: si tratterebbe di un modo scorretto per scongiurare la mobilitazione del personale.
Marcello Pacifico (presidente Anief): stiamo parlando di attività a tutti gli effetti funzionali all’insegnamento, che devono essere obbligatoriamente svolte in orari e giorni feriali. Non seguire questa norma contrattuale, ledendo il diritto al riposo settimanale dei lavoratori che operano nella scuola, comporterebbe conseguenze legali.