Il Consiglio nazionale dell’Anief, riunito a Terrasini (Palermo), ha oggi approvato la sottoscrizione dell’ipotesi del Contratto collettivo di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 già sottoscritto all’Aran venerdì scorso e che dal 7 settembre sarà ulteriormente definito con l’avvio della sequenza contrattuale. I vertici del giovane sindacato rappresentativo hanno esaminato i motivi che hanno portato il 14 luglio alla firma da parte della delegazione Anief al testo realizzato con la parte pubblica dopo due anni di confronto e concertazione, al fine di salvaguardare i diritti normativi del personale scolastico, dopo che il 95% delle risorse erano state approvate il 6 dicembre scorso attraverso aumenti contrattuali tabellari previsti dalla parte economica dello stesso Ccnl.
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"In Parlamento, prima della pausa estiva, si discutono alcuni provvedimenti importanti sulla scuola: il decreto Salva Infrazioni e il decreto PA Bis". A ricordarlo è Marcello Pacifico, Presidente dell'Anief, sottolineando che il sindacato "ha avuto due audizioni alla Camera dei Deputati ed al Senato ed ha rappresentato quali sono le urgenze". Il sindacalista ha detto che "abbiamo certamente bisogno di una norma che stabilisca la parità di trattamento fra personale precario e di dì ruolo ed eviti l'abuso dei contratti a termine attraverso il doppio canale di reclutamento. E poi c'è sempre il tema del riconoscimento del servizio prestato nelle scuole ai fini della ricostruzione di carriera e della estensione della Carta dei docenti a tutto il personale precario non solo agli 81mila supplenti al 31 agosto che avremo il prossimo anno".
Il contratto è stato firmato: Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, riflette sul perché della firma del sindacato, rilasciando un'intervista a Orizzonte scuola. “La firma della seconda parte del contratto - spiega - arriva dopo un confronto serrato che ha visto prima chiedere ai ministri competenti di rimettere alcune risorse economiche destinate per legge ai contratti poi convincere il tavolo sulla possibilità di distribuire in maniera equitativa le poche risorse disponibili per un triennio che è passato da due anni, il 2019/2021. Ma qualcuno si chiede in che cosa Anief ha contribuito a cambiare questo contratto rispetto alla bozza iniziale? In tanti punti, certo potevamo fare di più ma prima non c'eravamo. Esempio posizione economiche? Bloccate da 12 anni".
"I risultati del Rapporto Invalsi 2023 ribadiscono quello che già sapevamo: ci sono infatti alcune regioni, come la Campania, dove il 20% degli studenti prende la maturità solo sulla ‘carta’. Se i ritardi di preparazione scolastica e di dispersione maggiore si riscontrano sempre negli stessi territori – come Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia e la stessa Campania – è evidente che occorrono rinforzi in quelle zone, dove i contesti sociali, istituzionali, spesso anche familiari, non sono favorevoli all’apprendimento degli alunni". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
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