Roma - Trentamila precari non vengono pagati da settembre per intoppi burocratici e fondi insufficienti. Una situazione a macchia di leopardo tra inefficienze e ritardi a seconda della zona d’Italia in cui ai 90 mila nuovi prof è capitato di salire in cattedra. Bufera «a geometria variabile» che si protrae da mesi con condizioni differenziate da una provincia all’altra finché ieri il governo ha assicurato la «certezza della retribuzione». Lena Gissi, leader della Cisl Scuola documenta: «Sappiamo di istituti dove i presidi o le segreterie anticipano di tasca propria i soldi perché insegnanti non arrivano a fine mese. C’è gente che si rivolge alla Caritas: parliamo di docenti qualificati, non di barboni».
Dopo la Legge di Stabilità, delude anche il DL: approvati solamente differimenti di termini. La Legge 107/15 aveva previsto che entro 180 giorni il prossimo 16 gennaio sarebbero dovute essere approvate le aggiudicazioni dei lavori per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. La scadenza passa ora al prossimo 30 aprile 2016. Prorogato anche, fino al prossimo 31 dicembre 2016, l’adeguamento antincendio degli istituti. Non hanno trovato compimento, quindi, gli emendamenti presentati al decreto legge Milleproroghe dall’Anief, ad iniziare dalla possibilità di collocare nella graduatoria ad esaurimento il personale docente abilitato oggi inserito nella seconda fascia d’Istituto, senza alcuna prospettiva di stabilizzazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Abbiamo spiegato più volte che non si sarebbe trattato nemmeno di una novità assoluta perché da settembre 2016 tale procedura, il passaggio da seconda fascia d’Istituto alle GaE, è stato già previsto dalla Provincia autonoma di Bolzano. Per le tante classi di concorso delle GaE, tra l’altro, tutto ciò si sarebbe tradotto in un vero toccasana, perché risultano esaurite da tempo. Ad iniziare dal sostegno.
Rai Gr1 del 22 dicembre 2015 delle ore 13,00 - intervista al presidente Anief Marcello Pacifico
Tutti i supplenti “brevi” dovrebbero vedersi accreditare sino a quattro mesi di stipendio il prossimo 19 gennaio. Da parte di Mef e Miur c’è pure l’impegno a non produrre più i pagamenti con ritardo abissale in spregio ai diritti dei lavoratori e all’articolo 36 della Costituzione.
Marcello Pacifico (presidente Anief): anche dopo questo ‘regalo’ natalizio, il nostro sindacato continuerà a vigilare sull’effettiva volontà dei ministeri coinvolti. Vogliamo essere certi che saranno accreditate le somme con emissione straordinaria nei tempi previsti. Nel frattempo, i decreti ingiuntivi proseguiranno comunque il loro iter, oggi in corso di deposito.
Preoccupa anche il dato che per il 16,5% delle famiglie degli alunni con disabilità delle scuole primarie e per l’11,6% di quelle delle scuole secondarie di primo grado, la scuola non è stata in grado di fornire una risposta. I dati sono contenuti nel report “L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado”. Da cui risulta anche che il tutto avviene mentre gli alunni disabili alla primaria e alla media aumentano di 4mila unità l’anno. La riforma non ha cambiato molte cose, perché continuiamo ad avere 1 docente precario su 4 e tanti specializzati sono ancora supplenti. L’unica buona notizia è l’insediamento dell'Osservatorio permanente per l'integrazione degli alunni con disabilità, ricostituito questa estate con un decreto del Ministro Stefania Giannini.
Marcello Pacifico (presidente Anief): chiediamo al sottosegretario Davide Faraone di convocarci ai prossimi incontri dell’Osservatorio, come fece alcuni anni fa l’allora ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni. Il giovane sindacato porterebbe al tavolo delle parti sociali e del Miur le esperienze dei tanti ricorsi andati a buon fine al termine dell’a.s. 2014/15, avviati e vinti con l'iniziativa ‘Sostegno: non un’ora di meno’. Per non cadere più nei soliti errori che costringono le famiglie ad avere giustizia attraverso i tribunali.
Pubblichiamo alcuni articoli sulla legge di stabilità: Irrisorio lo stanziamento sblocca-stipendi. Pensioni, domande on line entro il 22/01. Università, stanziati soli 6 mln di euro per assumere docenti. Bonus cultura per i diciottenni, ma il problema dei NEET non si risolve. Scuola, 48mila docenti assunti, ma progetti improvvisati.
I Tribunali hanno confermato che sarà possibile accedere al Concorso per dirigente scolastico anche per coloro che hanno svolto 5 anni di insegnamento a tempo determinato (dal 30/06 al 31/08).
Il 16 settembre scorso il TAR del Lazio, attraverso la sentenza n. 5011/2014 e la n. 9729 ed invocandoil principio di non discriminazione formatosi intorno all'applicazione della direttiva 1999/70/CE,
ha permesso a diversi precari con più di 5 anni di servizio di presentarsi all'ultimo concorso per diventare dirigente scolastico. Ora, due di essi sono riusciti a superare tutte le prove e dopo quasi
tre anni di battaglia legale finalmente è stata emessa la sentenza che rende loro giustizia.
Una straordinaria opportunità per tutti i docenti che aspirano ad un ruolo dirigenziale, che consente di misurarsi con la realtà della scuola in modo più ampio, di avere la possibilità di esprimere
le qualità manageriali e di leadership e soprattutto quella di reinventare le opportunità culturali e sociali all’interno della scuola, diversificando le risorse e valorizzando il potenziale umano.
Per tutti i docenti che vogliono aggiungere alla propria esperienza di docenti il “quid pluris” e divenire Dirigenti scolastici, l’Ente di formazione Eurosofia, in collaborazione con il sindacato Anief,
organizza un corso per supportare gli insegnanti nella preparazione al Concorso per Dirigente Scolastico. La quota di iscrizione è di 300 euro e, inoltre, agli iscritti che perfezioneranno l’iscrizione
entro il 31 dicembre 2015 verrà fornita in omaggio anche una copia del volume “Manuale teorico-pratico per il concorso a dirigente scolastico” a cura di Navarra Editore.
Il corso prevede:
Ai dipendenti pubblici viene conferito come aumento appena un decimo dell’indennità di vacanza contrattuale prevista. Permane il buio sul triennio successivo, visto che la somma stanziata servirebbe solo per il 2015. Inoltre, ci sono forti dubbi su tempi e modalità del rinnovo contrattuale, quando tra l’altro l’anzianità di servizio lascerà spazio al criterio della produttività previsto dalla legge Brunetta di riforma della PA nel 2009. Non è stato accordato, infine, alcun indennizzo per gli anni pregressi, nonostante la Consulta avesse indicato l’esatto contrario. L’Anief non ci sta e chiede aumenti veri e il recupero di 5mila euro di arretrati. A tale scopo è stato già predisposto un apposito ricorso, attraverso cui chiedere lo sblocco immediato e il pagamento per intero dell'indennità, pari a 110 euro medie a lavoratore, più l’accreditamento degli arretrati. A tutti i lavoratori che aderiranno al ricorso, Anief fornirà a breve un modello per richiedere l'attribuzione di quanto spettante.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): sul rapporto stipendi-inflazione vi è una recente sentenza della Consulta (sulle pensioni quali retribuzioni differite), che ne impone la perequazione automatica al di là della firma di un contratto. E poi la copertura doveva essere triennale, e che adeguata ai valori previsionali dell’Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell’Unione, come individuati nel DEF (+1% nel solo 2016). Parlamento, approvando la Legge di Stabilità, non doveva di certo fermarsi a 300 milioni, ma garantire lo stanziamento di almeno 5 miliardi di euro.
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