La presenza di allievi non italiani è ormai strutturale e stabile, ma non si fa molto per andare incontro a tale necessità crescente. Attraverso l’ultimo concorso a cattedra, sono stati selezionati centinaia di docenti adatti per soddisfare precise finalità d'insegnamento di Italiano L2 nella scuola secondaria di I e II grado, oltre che nei percorsi d'istruzione per gli adulti, nonché per l’attivazione di laboratori di italiano L2 nella scuola dell'infanzia e primaria. A oggi, tuttavia, gli Uffici Scolastici Regionali non hanno ancora inserito il nuovo insegnamento nell’organico di diritto (54 solo in Emilia Romagna, dove i discenti stranieri superano il 15%). Così, in tal modo, gli alunni non italofoni rimangono senza l’insegnante di cui avevano probabilmente maggiore bisogno. Nel frattempo il Ministro Fedeli dice che occorre 'fare della scuola e dell’università motori dell’integrazione e dell’accoglienza della diversità'. Problemi di stabilizzazione risultano pure tra i docenti di Cinese alle superiori. Senza dimenticare le difformità che si sono presentate per le prove di lingue straniere nell’ultimo concorso a cattedra.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): siamo arrivati al punto che si bandiscono concorsi per nuove materie e che le scuole fanno esplicita richieste di tali discipline, anche su posti di potenziamento. Ma poi salta tutto, perché probabilmente in certe stanze di Viale Trastevere si lavora senza che la mano destra sappia cosa fa la sinistra. Ci pensi il Ministro a mettere a posto le cose.